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Esercitazioni militari nel Parco dell’Alta Murgia, Veronico: «Intervenire subito»

La Redazione
«Abbiamo denunciato in ogni sede competente l'incompatibilità tra le servitù militari e le finalità di tutela e conservazione delle aree naturali protette»
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Le esercitazioni militari nel Parco nazionale dell'Alta Murgia hanno scatenato la reazione del presidente dell'Ente Cesare Veronico, che in una nota ha espresso tutte le sue perplessità circa l'inconciliabilità fra le servitù e le necessità di tutela dell'ambiente.

"È di queste ore la notizia del caso Pilot (Eu Pilot 6730/14/Envi) che potrebbe preludere all’avvio di una procedura di infrazione per il mancato rispetto, da parte di alcune Regioni italiane (tra cui la Puglia), della direttiva Habitat della Commissione Europea per la tutela della biodiversità in merito alle esercitazioni a fuoco nelle aree protette.

La direzione generale Ambiente di Bruxelles ha confermato che le esercitazioni militari che vengono effettuate nei siti Natura 2000 italiani avvengono senza gli indispensabili studi e valutazioni di incidenza e che tali attività sono svolte senza tener conto di fauna e habitat protetti, dei cicli biologici e senza considerare le esigenze di conservazione dei siti.

Abbiamo denunciato in ogni sede competente l’incompatibilità tra le servitù militari e le finalità di tutela e conservazione delle aree naturali protette e l’inconciliabilità tra le attività di valorizzazione turistica del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, recentemente insignito della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, e le esercitazioni a fuoco che si tengono nel suo territorio.

Paventavamo un rischio che oggi si concretizza seriamente: in caso di mancato intervento immediato con le valutazioni di incidenza e strategiche necessarie, potrebbe essere avviata una procedura di infrazione con pesanti sanzioni pecuniarie per il nostro Paese.

Abbiamo portato questa vicenda all’attenzione nazionale, ottenendo nel 2013 l’approvazione con voto unanime del direttivo di Federparchi di una mozione che sanciva i suddetti principi di incompatibilità e inconciliabilità, abbiamo aperto un’interlocuzione con il Governo nazionale affinché si ponesse fine a questa situazione paradossale e abbiamo chiesto un anno fa, ospiti della Seconda Conferenza Nazionale sulle servitù Militari, di avviare tutte le valutazioni ambientali delle attività militari sul territorio regionale.

Un anno fa, durante l’inaugurazione del Festival della Ruralità, chiedemmo al Presidente della Regione Puglia di inserire tali valutazioni nel protocollo d’intesa tra Regione e Ministero della Difesa. La proposta fu accolta favorevolmente e permette oggi, alla Puglia, di essere in vantaggio di un anno rispetto alle altre regioni italiane nel lavoro per soddisfare le procedure necessarie.

Siamo in attesa di poter esprimere il nostro parere obbligatorio a norma della direttiva Habitat sullo studio di valutazione di incidenza prodotto dalle Forze Armate".

venerdì 15 Maggio 2015

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