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Parco dell’Alta Murgia, adottato il nuovo piano per combattere gli incendi boschivi

La Redazione
Il presidente Veronico: «le attività del piano Aib rappresentano un importante strumento di gestione per prevenire disastri che spesso sono generati da comportamenti criminali dell'uomo»
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Il Parco nazionale dell’Alta Murgia ha adottato il Piano anti incendi boschivi (Aib) valido fino al 2018 e finalizzato a pianificare le attività di previsione e prevenzione degli incendi nei contesti forestali dell’area naturale protetta.

Gli incendi boschivi costituiscono la causa principale della regressione e, in alcuni casi, della scomparsa della vegetazione forestale in tutta l’area mediterranea e assumono spesso un carattere catastrofico, anche in relazione alle particolari condizioni climatiche che si verificano nella stagione estiva. In questo contesto assume sempre maggiore importanza, soprattutto nelle aree naturali protette, il ruolo della pianificazione al fine di favorire un graduale passaggio da una politica di gestione delle emergenze ad una politica di gestione delle risorse forestali con obiettivi raggiungibili nel medio e lungo periodo.

Nel Parco nazionale dell'Alta Murgia la pianificazione antincendi boschivi assume un'importanza rilevante, in relazione soprattutto alla tipologia degli ambienti naturali compresi nell'area protetta.

Il territorio del Parco è caratterizzato dalla diffusa presenza di praterie pseudosteppiche che si alternano a terreni agricoli destinati alla coltivazione di cereali e di leguminose, nonché alle colture arboree da frutto, in particolare uliveti e vigneti. In questo contesto I'incidenza degli incendi, in qualche modo correlabili alle attività antropiche, è molto alta.

I boschi spontanei, spesso espressioni residuali di complessi un tempo più estesi, sono caratterizzati dalla presenza di ampie radure in cui si accumulano nella stagione calda grandi quantità di materiale erbaceo secco che rappresenta potenzialmente un combustibile altamente infiammabile. In questo contesto le passate esperienze testimoniano come un attivo servizio di avvistamento precoce consenta di effettuare un immediato primo intervento che si è spesso rivelato risolutivo nelle aree percorse da fuoco.

«Le attività del piano Aib – ha dichiarato il presidente Cesare Veronico – rappresentano un importante strumento di gestione per prevenire disastri che spesso sono generati da comportamenti criminali dell’uomo. Un dato, però, va sottolineato: il ruolo dei volontari che gestiscono i presidi di avvistamento nei mesi più caldi e che spesso sono stati decisivi, assieme agli uomini del Corpo Forestale dello Stato e dell’Arif per salvare il nostro Parco, le sue risorse naturali e chi lo abita».

Il direttore Fabio Modesti, evidenzia i risultati dell’attività: «Negli anni si è registrata una sensibile riduzione degli episodi e, soprattutto, della superficie interessata dagli incendi. Siamo passati dai 3.620 ettari del 2007 ai 2330 del 2010 per raggiungere i 733 ettari nel 2013. Raggiunto l’obiettivo della riduzione del 20% delle superfici percorse dal fuoco contenuto nel precedente Piano AIB del Parco 2008-2012. Con il nuovo Piano, l’obiettivo è ridurre ulteriormente questo dato fino, auspicabilmente, ad azzerarlo».

Il piano, redatto da Fo.rest.med con il coordinamento di Chiara Mattia per l’Ente Parco, è stato inviato per l’approvazione al Ministero per l’ambiente, costituisce un’apposita sezione del più ampio piano regionale Aib

mercoledì 4 Marzo 2015

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