Attualità

Il parco dell’Alta Murgia visto con gli occhi di una reporter spagnola

Giuseppe Gallo
Maruxa Ruiz del Árbol, giornalista de El País, ha viaggiato in "Una Italia primigenia", realizzando una full immersion culturale che ha toccato anche Ruvo. La nostra città rientra in gran parte nel territorio del Parco
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Le possenti caviglie dei cavalli, così robuste perché adattate al terreno impervio, sono l'emblema della Murgia, una terra multicolore. 

A scriverlo sulle righe de El País è la giornalista Maruxa Ruiz del Árbol, al termine di un entusiasmante viaggio in Puglia che le ha consentito di realizzare un dettagliato reportage pubblicato pochi giorni addietro per il principale quotidiano spagnolo.

La reporter si è insinuata con maestria tra le pieghe e le rocce calcaree del nostro territorio, che ha definito "Una Italia primigenia, una terra maltrattata che negli ultimi anni ha recuperato la sua autostima".

Per un iberico, il paragone con i paesaggi della Mancia è d'obbligo. È infatti più d'una la somiglianza con la regione di don Chisciotte e dei mulini a vento, non ultimo il panorama roccioso.

Maruxa, dicevamo, è stata protagonista di una full immersion culturale che l'ha portata ad apprendere persino una serie di detti dialettali, come quello sui muretti a secco – dal cui ordine fascinoso e geometrico è restata particolarmente colpita – che recita pressappoco così: "Pète péte se fasce u paraite".

Nel suo percorso, sostando in una in una caffetteria barese, ha incontrato Cesare Veronico, presidente del parco nazionale dell'Alta Murgia, che ha ricordato all'intervistatrice il significato di questi luoghi solitari fino a pochissimi anni fa: «Se qualcuno ti mandava alla Murgia lo faceva perché ti voleva male, voleva che ti dirigessi verso il nulla».

Descrivendo la geografia della Puglia centrale, la giornalista-viaggiatrice non manca di specificare che il territorio "è disseminato di piccoli comuni: Gioia del Colle, Altamura, Corato, tutti distanti mezz'ora l'uno dall'altro".

Oggi, per fortuna, le cose sono cambiate e siamo nel pieno della "primavera pugliese", una autentica rinascita di cui la nostra regione è stata protagonista e i cui meriti, conclude Maruxa, vanno condivisi tra il presidente Vendola – in grado di calamitare ingenti fondi europei per la promozione del turismo – e l'Apulia Film Commission, che si è prodigata per trasformare la Puglia nel set di svariate pellicole.

Quello dell'inviata spagnola è solo l'ultimo di una serie di articoli che, soprattutto nel 2014, hanno collocato la Puglia tra le migliori destinazioni di viaggio. National Geographic, Lonely Planet e New York Post non hanno perso l'occasione di farla conoscere anche negli States.

Infine una preziosa raccomandazione per i turisti che visiteranno il Tacco d'Italia: "I mezzi di trasporto pubblico sono poco efficienti, per cui è consigliabile noleggiare un'auto". Non è tutto oro quel che luccica.

giovedì 5 Febbraio 2015

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