Cronaca

Arnesi da caccia pericolosi nel Parco dell’Alta Murgia, nuovo sequestro dei Forestali

La Redazione
I Forestali hanno sequestrato trappole, lacci di acciaio e una tagliola in località "Lama Pagliara"
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Numerosi mezzi vietati per la cattura della fauna e pericolosi per l’uomo sono stati sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato – comando stazione di Ruvo – durante un servizio antibracconaggio.

L’intervento dei Forestali è avvenuto nel comprensorio boschivo che si trova in località “Lama Pagliara”, agro del comune di Ruvo di Puglia, all’interno del Parco nazionale dell’Alta Murgia.

Ben occultati tra la fitta vegetazione erano artatamente sistemati 18 trappole, costituite da lacci di acciaio con lunghezza variabile tra i 2 e 4 metri e con diametro di 6mm, ed una tagliola a scatto in ferro, costruita artificialmente e lunga circa 1,5 metri e larga 60cm, utilizzati dai bracconieri per la caccia ai cinghiali.

Si tratta di strumenti che la normativa sull’esercizio venatorio considera vietati essendo tra l’altro mezzi a cattura non selettivi e potenzialmente pericolosi per tutta la fauna. Non sono solo gli animali ad essere in pericolo, ma i lacci d’acciaio e la potente tagliola sequestrate potevano arrecare danni irreparabili anche agli altri fruitori del bosco come escursionisti e ricercatori di funghi che ignari, rischiavano di incappare nello scatto micidiale dell’arnese.

«Purtroppo – afferma il commissario capo Giuliano Palomba, comandante del coordinamento territoriale per l’ambiente di Altamura – i bracconieri nonostante i numerosi controlli effettuati dagli uomini del Cta di Altamura e dai comandi stazione di Ruvo, Altamura, Gravina e Andria continuano l’attività illegale, e per eludere i controlli dei Forestali, pongono in essere sistemi di caccia silenziosi, non convenzionali, con l’ausilio di mezzi vietati.

Ultimamente è stato accertato anche l’utilizzo della potenti e grandi balestre. Dall’inizio dell’anno sono 14 i bracconieri denunciati alle autorità competenti e davvero numerose sono le armi e le munizioni sequestrate. Nel frattempo giungono le prime sentenze di condanna. 

Il Tribunale di Bari, sezione distaccata di Ruvo di Puglia, ha condannato a due mesi di reclusione un bracconiere che si era reso responsabile di aver ucciso a coltellate un cinghiale. Stante l’art. 544 bis del codice penale tale atto è avvenuto illegalmente e con crudeltà».

mercoledì 29 Ottobre 2014

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