Cronaca

Fiore di Puglia, chiuse le indagini. Il pm ordina il dissequestro e la restituzione della merce

La Redazione
Nessuna traccia di mangime per animali nei taralli. Il patron dell'azienda Giuseppe Fiore: "Una infame illazione".
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Una vicenda che lascia l’amaro in bocca. Fiore di Puglia, la nota azienda coratina, conosciuta nel mondo per i suoi prodotti di qualità, non ha mai usato mangime animale per produrre taralli.

E’ quanto emerge dalla chiusura delle indagini, e dall’ordine di dissequestro e restituzione della merce sequestrata, da parte del PM Ruggiero.

L’ipotesi accusatoria dopo la chiusura delle indagini è stata completamente smontata a seguito degli approfondimenti rigorosi e puntuali predisposti dal Pm ed eseguiti dalla ASL Ba e dai carabinieri del Noe. Un nulla di fatto dunque rispetto a quanto contestato dal Corpo forestale dello Stato, o come tuona l’azienda,“una infame illazione”.

“Lavoriamo da anni per portare il nome della Puglia nel mondo, siamo presenti su compagnie aeree e marittime sparse su tutto il globo. Abbiamo sempre puntato sulla qualità e la tipicità, e l’esito delle analisi ha dimostrato quanto la nostra azienda sia del tutto estranea  a comportamenti illeciti”, afferma Giuseppe Fiore, patron dell’azienda.

“Innumerevoli sono stati i danni di immagine e di vendite che nei mesi della bufera si sono susseguiti. Siamo stati abbandonati dalle istituzioni e da tutti, nonostante fossimo innocenti. L’imperizia e l’approssimazione di alcuni organi di controllo hanno messo a dura prova l’azienda e solo grazie alla nostra solidità siamo riusciti a risollevarci”.

Erronea dunque la formulazione del primo capo d’accusa (ex articolo 5 lettera B e 6 comma quarto Legge 283/1962): la crusca ritrovata della modesta quantità di 3 kg, era destinata ad asciugare le pavimentazioni bagnate,e fra l’altro era riposta nel reparto deposito. Una quantità tra l’altro così irrisoria rispetto ai quintali di farina lavorata ogni giorno da Fiore di Puglia, che anche per il pm l’accusa è apparsa inverosimile.

lunedì 5 Agosto 2013

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giorgio almirante
giorgio almirante
10 anni fa

Adesso andrebbe preso chi sputtana le imprese italiane, e fatto marcire in galera, non si può montare un caso mediatico ed uscirsene con un arrivederci e grazie… anche chi controlla ha l’obbligo di farlo con negligenza sicuramente, ma deve anche capire che prima di montare casi giudiziari del tutto infondati, bisogna avere come minimo cognizione di causa…..