Immagina, Lettore, di sorvolare il territorio della tua città a volo di falco.
Cosa vedresti?
Un panorama dalle immense potenzialità, ma lasciato a se stesso. Sterminate distese di terreni, e boschi, e casolari e case antiche, dimore storiche e masserie. I Beni Comuni. Quasi sempre in abbandono. Spesso a rischio di essere svenduti per un tozzo di pane, per far cassa.
Immagina poi accanto a questi Beni Comuni materiali una storia multimillenaria, un patrimonio immateriale unico, prestigioso, e secondo l'Unesco ancora inesplorato per il 90 e oltre per cento. Una Identità che aspetta ancora di essere ricostruita e preservata.
Immagina poi la grande vivacità creativa, artistica, espressiva, praticamente in tutte le arti conosciute – gravata però da una mancanza di organizzazione e da uno spezzettamento che disperde energie e frustra le migliori intenzioni.
Immagina un sistema di competenze artigianali, commerciali, industriali, soffocate dalla crisi ma che chiedono solo di poter avere una possibilità e di poter competere.
Immagina ancora (non smettere di immaginare!), nel tuo volo di falco, di guardare alla città degli uomini e vedere una crescente sofferenza, una disoccupazione dilagante, la fiducia nel futuro che scompare.
Immagina infine di alzare lo sguardo e guardare nella tua dimensione, alla tua quota di falco, e vedere… l'incredibile. Uno stormo di tanti, tantissimi, tantissimissimi strani uccelli variopinti e leggeri, a milioni, a miliardi, tanti da oscurare il cielo. 700 miliardi di euro che volano e svolazzano per sette anni senza che nessuno o quasi li prenda.
Basterebbe alzare una mano, intercettarne un po' e tutte quelle persone in difficoltà, a centinaia, a migliaia, che hai visto deprimersi un attimo prima vedrebbero rifiorire la speranza, avrebbero ossigeno per i loro sogni e benzina per le loro attività. Quanti posti di lavoro potremmo creare? Cento? Mille? Forse più.
Se tu fossi quel falco, Lettore, a questo punto ti chiederesti: perché? Perché nessuno lo ha fatto? Perché nessuno alza quella mano?
È la stessa domanda che ci siamo fatti noi. La risposta, e la nuova speranza, domani, sabato 25 maggio, alle 18.30 in Aula Consiliare.
Una Fondazione per i Beni Comuni e per la Rinascita di una Città che davvero è stata ferma abbastanza. Vieni a sentire di che si tratta. Ti aspettiamo. 🙂