Politica

Inaugurazione del Comitato Elettorale di “Fratelli d’Italia”. Intervista a Marcello Gemmato

Raffaella Anna Dell'Aere
Avrà sede in corso Jatta 2 il neonato Partito della coalizione di centro-destra capeggiato da Giorgia Meloni.
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Oggi a Ruvo, in corso Jatta 2, alle ore 17.00, avrà luogo l’inaugurazione del Comitato Elettorale di Fratelli d’Italia, il neonato Partito della coalizione di centro-destra capeggiato da Giorgia Meloni, candidata numero uno alla Camera dei Deputati per le elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio.
Fiori all’occhiello del nuovo Partito  sono senza dubbio le candidature di due Pugliesi doc, Marcello Gemmato e Filippo Melchiorre, presenti peraltro alla manifestazione di questa sera. Uomini che bazzicano la politica da un ventennio, “sui marciapiedi”, a contatto con i visi della gente, come ha affermato lo stesso Melchiorre, durante la presentazione ufficiale del Partito della Meloni, qualche sera fa allo Sheraton di Bari.
La cittadinanza tutta è dunque invitata all’incontro  inaugurativo, che sarà introdotto, insieme alla candidata  ruvese al Senato Bice Testini, dall’avvocato Vito Ippedico (Coordinatore Provinciale dei Circoli Nuova Italia).
Marcello Gemmato, Terlizzese e vicinissimo alla nostra terra ruvese, per l’occasione, ci ha concesso un’interessante intervista …

“FRATELLI D’ITALIA” …, è implicito il riferimento all’inno nazionale italiano. Quale messaggio avete inteso trasmettere alla popolazione votante e non?
La politica, che io ancora ritengo essere la più alta forma di interessamento al territorio, ha dato un pessimo esempio di sè: troppe volte ha ‘disunito’, ha ‘slegato’ invece di aggregare. La conseguenza di tutto ciò è un Paese che, anziché guardare unito a un obiettivo comune, quello della ricrescita, pensa alle sue lotte intestine: abbiamo un Nord contro il Sud, le categorie produttive, spesso, una contro l’altra e, ahinoi, sempre più spesso si sente parlare di ‘guerra fra poveri’. Noi vogliamo ‘legare’, dare un senso di appartenenza, di collettività, di unione. Siamo un popolo nobile, abbiamo una Storia nazionale che ci eleva, insieme abbiamo vinto tante battaglie. Insomma, siamo ‘Fratelli’, non dobbiamo dimenticarlo più e non potevamo scegliere nome diverso.

Mi può spiegare quali “ragioni del cuore” possano spingere un cittadino a scegliere FRATELLI D’ITALIA e non il Popolo Delle Libertà?
Fratelli d’Italia ha davvero sovvertito le cose: nelle liste ci sono tanti giovani e tanti amministratori locali, gente che davvero vive il territorio e lo rappresenta e, soprattutto, che già si è messa in gioco ed è stata votata dalla cittadinanza. Io, per esempio, oggi mi sento un po’ espressione del  territorio ruvese,  dal momento che questo luogo conserva alcuni dei ricordi più belli della mia vita: ho frequentato il liceo Tedone e per tutti e cinque gli anni sono stato rappresentante degli studenti. Quell’esperienza mi ha permesso di stringere legami di amicizia che vanno ancora avanti e mi fanno tornare sempre con piacere a Ruvo. Ho una profonda conoscenza del territorio e della realtà sociale, economica e culturale. Insomma, mi sento un po’ rappresentante anche di questa splendida Terra. Ancora, in ‘Fratelli d’Italia’ non troverete gente imposta dall’alto o selezionata tramite quelli che sembrano più dei ‘casting’ che non dei criteri oggettivi di scelta della classe dirigente. Poi, siamo tracciabili: nella compilazione delle liste sfido chiunque a trovare qualche ‘macchia’. Siamo tutte persone pulitissime, mai sfiorate nemmeno da un avviso di garanzia! La semplice indagine a carico di qualcuno dei nostri sarebbe stata già una scriminante per non inserirlo nelle liste.
Ancora, in caso di elezione, resteremo sul territorio e, come fatto finora, continueremo a rispondere sempre al telefono. E, infine, perché abbiamo avuto il coraggio di osare, scusate se è poco.

Non pensa che la vostra vicinanza a Berlusconi possa rappresentare un ostacolo al decollo del vostro nascente Partito?
E’ vero, siamo in coalizione con il PdL, ma non poteva essere diversamente per una serie di motivi. In primis perchè l’attuale legge elettorale, il cosiddetto ‘porcellum’, permette solo alle coalizioni di partecipare all’effettiva divisione dei seggi in Parlamento. I partiti che si presentano da soli hanno bisogno del doppio delle percentuali solo per superare lo ‘sbarramento’. Concorrendo soli, in pratica, non avremmo fatto altro che fare il gioco della Sinistra o di Monti: gli avremmo fatto un enorme favore, proprio a loro che sono i nostri veri avversari in queste elezioni. Inoltre, perché non avremmo potuto essere in coalizione con nessun altro, abbiamo già detto che non faremo ‘inciuci’ con Monti, nè ora nè mai: il centrodestra è, comunque, la nostra ‘casa’, il nostro ‘bacino’. Tuttavia, voglio pensare che la gente abbia capito che siamo una cosa ben diversa dal PdL e da Berlusconi e che, quindi, non si lasci ‘influenzare’ nel voto da tale dato. Per quel che riguarda Berlusconi, inoltre, ricordo che la nostra legge elettorale non chiede di indicare il candidato Premier prima dell’esito del voto. Noi su questo siamo stati molto chiari: il nostro unico referente politico è Giorgia Meloni. Se, per esempio, Fratelli d’Italia dovesse vincere il nostro Premier sarebbe lei. Ovvio è che parliamo di un’ipotesi difficile da realizzare, almeno per questa tornata elettorale, ma che comunque serve a far comprendere le nostre intenzioni.

Giorgia Meloni, candidata numero uno nella vostra lista alla Camera, mostra capacità dialettica, inventiva e determinazione, doti tipiche di una donna moderna in quest’era segnata da una contagiosa confusione ma da una rapida ed intensa evoluzione. Pensa che ci sia finalmente spazio per una donna politica lontana dagli obsoleti canoni di mascolinità o della facile immagine da bella velina?
Se non lo credessi non sarei qui. Le nostre liste hanno una massiccia presenza femminile, non solo in termini di ‘cifre’, ma nel senso di peso specifico che queste straordinarie donne apportano e, come detto, l’ipotetico candidato premier di Fratelli d’Italia è una donna. Una donna che, peraltro, non avrebbe avuto problemi a ‘trovare posto’ nel grande partito del PdL ma che, comunque, ha deciso di uscirne proprio perché stanca di una politica con la ‘p’ minuscola, antimeritocratica e non più dettata da scelte condivise. Insomma, mi sembra che Fratelli d’Italia abbia già dimostrato che una politica lontana dai soliti canoni sia possibile e io sono il primo che, da sempre, ammette una certa superiorità delle donne.

Mi può illustrare brevemente i punti cardine del Programma proposto da Fratelli d’Italia e le caratteristiche del Movimento?
Vogliamo rifondare l’Italia, farla risorgere. Il nostro programma è ricchissimo e prevede, tra le tante altre cose, la riduzione della metà del numero dei parlamentari, l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, bene ‘sacro’ per una famiglia, e la sua non pignorabilità, una reale possibilità di accesso al credito per i giovani, la cancellazione di quella vergogna che sono le pensioni d’oro, frutto non di contributi, ma sopruso perpetuato ai danni della povera gente. E ancora, la riduzione, in genere, degli sprechi, mediante azioni mirate come l’introduzione di rigorosi criteri di merito per l’accesso alle cariche pubbliche e tetti per i compensi, la previsione di incentivi per chi assume, il rilancio dell’occupazione femminile che tuteli, al contempo, la famiglia. Vogliamo un Paese, insomma, dove avere un figlio non sia un lusso, dove chi sbaglia paghi tramite una giustizia che funzioni, dove il lavoro sia un diritto e non un optional, dove la politica sia trasparente e chi si ritrova case comperate da altri a sua insaputa venga sbattuto fuori a calci. Come citano i nostri slogan siamo onesti, liberi e decisi. Siamo onesti e vogliamo dimostrare che i politici non sono tutti uguali, siamo liberi dalle pressioni esterne e dalle decisioni imposte e siamo decisi a far sì che tutto quello che abbiamo in mente si realizzi davvero. Siamo come ci immaginiamo che siano tutti gli italiani, ecco perché chiediamo loro di avere il coraggio di seguirci.

Marcello Gemmato alla Camera, Filippo Melchiorre al Senato, due Pugliesi al servizio del territorio. Quale sarà il primo provvedimento urgente per la Puglia da contemplare e risolvere in caso di vittoria?
Vendola ci lascia una Puglia in ginocchio, sotto ogni punto di vista. Penso che ci sia solo l’imbarazzo della scelta nello stilare una lista di priorità per questo territorio. Tuttavia, credo che uno dei settori più vessati sia la Sanità che oggi presenta un bilancio in rosso da far rabbrividire: siamo in deficit di un miliardo di euro, con blocco delle assunzioni e un Assessore indagato per corruzione e in palese conflitto di interesse che, giustamente, è stato ‘premiato’ con il passaggio al Senato della Repubblica. Altra questione che mi sta a cuore è quella degli sprechi: la Puglia è stata l’unica Regione ad aver incrementato gli incarichi di collaborazione e consulenza negli ultimi anni del 5% contro, ad esempio, il -30% della Basilicata e una media di -18% delle regioni settentrionali. Vantiamo il record di Consiglieri regionali, che addirittura Vendola voleva portare a 78 per il cosiddetto “premio di governabilità”, poi bocciato dalla Corte Costituzionale. I 70 in carica, peraltro maggiorati dei 7 assessori esterni (sui 14 totali) imposti dal governatore Nichi Vendola costano 10 milioni per i cinque anni del suo secondo mandato. E come se non bastasse nei giorni scorsi i 14 assessori hanno avuto il via libera per avere a disposizione una Alfa Romeo Giulietta a testa come auto blu. E non dimentichiamo la determina che risale al novembre del 2010 che stabiliva che la Regione Puglia procedesse all’acquisto degli iPad per gli assessori. Insomma siamo davanti ad un’offesa per chi lavora.
Infine, sempre tra le priorità, non posso omettere il settore turistico: abbiamo una Regione che potrebbe vivere solo di quello, abbiamo un prodotto tipico per ogni angolo di Puglia ma, poi, non abbiamo le strutture e i mezzi per far decollare questo angolo di Paradiso. Assurdo!

PDL, Lega Nord, Fratelli D’Italia, la Destra, Casa Pound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore: ma non le sembra che la galassia della destra sia veramente magmatica e dispersiva? Quale il problema di fondo per la vostra mancata unione? Molte anime o confusione?
Il panorama della destra, nel tempo, ha sempre avuto tante sfaccettature ed ‘estimatori’ diversificati. Ancora oggi ci sono vari modi di intenderla e di ‘viverla’ dal punto di vista ideologico. Il nostro auspicio è quello di recuperare tutti i valori comuni, da sempre alla base della destra, come per esempio quello della famiglia e della sacralità della vita, ed  unificarci, magari, in un unico movimento, tralasciando anacronistiche posizioni radicali ed estreme.
Noi crediamo che l’attuale sistema politico sia assolutamente da rifondare, ma crediamo anche che una battaglia in tal senso si possa fare solo dall’interno e stando uniti. Ecco perché è giusto ritagliarsi un proprio ruolo e cercare di avere un peso specifico, ma sempre sotto l’egida di quelle componenti che ci hanno contraddistinto nel tempo, e sempre confrontandosi con le regole della democrazia.

“Senza paura”, il vostro slogan. Di cosa abbiamo paura, perché e come combatterla?
L’Italia ha paura di farsi rappresentare dai giovani. E’ il Paese dei contrari dove si invoca il ricambio generazionale e dopo se ne ha timore. Guardiamo, per esempio, all’età del voto: non è possibile che l’Italia non si vergogni a mandare a morire i nostri giovani nelle missioni di pace ma, poi, non permetta a quegli stessi giovani l’accesso al voto o la possibilità di essere essi stessi nostri rappresentanti prima del raggiungimento di certe soglie di età. L’Italia ha paura di sapere che, al contrario di quanto ci dicono, è forse l’unico Paese al mondo che potrebbe vivere anche solo di cultura, visto che deteniamo più della metà del patrimonio UNESCO mondiale. Ha paura di creare le condizioni per cui un figlio non è più un lusso per una giovane coppia, avendo, invece, come obiettivo principale, quello di prevedere norme sempre più facile per accedere all’aborto. Ha paura di ammettere che essere solidali con i popoli vicini non significa offrirgli un posto da venditori di fazzoletti ai semafori. Noi queste paure le abbiamo lasciate ad altri. Per il ‘come’ combatterle la risposta mi sembra ovvia:  vanno combattute insieme, come ‘Fratelli d’Italia’.

Ci può lasciare una citazione, una frase poetica, un pensiero in libertà ….?
In questo viaggio che abbiamo intrapreso ce ne hanno dette di tutti i colori, ma una su tutte: che siamo folli. Sì, è vero, un po’ lo siamo, ma tutte le cose che si fanno per passione lo sono. Quindi, vorrei lasciare una frase che anche Giorgia Meloni ha citato. È di una giovane donna che combattè per quello in cui credeva, Giovanna D’Arco: “Bisogna dare battaglia affinché Dio conceda vittoria”.

domenica 10 Febbraio 2013

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Francesco Bonaduce
Francesco Bonaduce
11 anni fa

L’Italia deve essere rappresentata dai giovani……avanti senza paura!

MICHELE  LOBASCIO
MICHELE LOBASCIO
11 anni fa

MA CON CHE FACCIA VI ANDATE ANCORA RICICLANDO? è IL MOMENTO CHE ANDIATE TUTTI A CASA………… AVETE ROVINATO L ITALIA ……..VOI è TUTTO IL SISTEMA POLITICO ITALIANO………. MOVIMENTO 5 STELLE UNICO VOTO UTILE……..

canta gallo
canta gallo
11 anni fa

Avrei votato ma mi fa paura La Russa, appena apre bocca mi viene da urinare. Ma la russa non era la stampella di Berlusconi,era tanto ossequiente al Cavalliere ?

Marco Tempesta
Marco Tempesta
11 anni fa

Grande Marcello ricordo i tempi del liceo quando eri rappresentante degli studenti allo scientifico fin dall’ora ti distinguevi