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Scuola, illegittimi gli accorpamenti degli istituti. Ma Ruvo aveva rinviato la decisione

La Redazione
Bocciata dalla Corte Costituzionale la legge che prevedeva istituti comprensivi con oltre 1000 alunni. La Giunta comunale aveva deciso di aspettare un altro anno. Ora non dovrà cambiare nulla.
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La Corte Costituzionale con la sentenza n. 147 depositata il 7 giugno 2012 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell’obbligo di accorpamento in istituti comprensivi delle scuole del primo ciclo (infanzia, elementari e medie) così come previsto dall'articolo 19, comma 4, della legge 111/2011.

La legge in questione ha comportato l’abrogazione di decine di direzioni didattiche e scuole medie autonome per favorire la creazione di Istituti Comprensivi (istituti con classi di scuola elementare e media) che però, per mantenere la dignità di istituzione scolastica autonoma, dovevano raggiungere il numero minimo di mille iscrizioni: sono nati così mega istituti spesso che hanno in taluni casi raggiunto i 1500 alunni.

La Regione Puglia, su formale richiesta del Sindaco Vito Ottombrini, aveva deciso di rinviare il piano di dimensionamento scolastico relativo a Ruvo di Puglia all’anno scolastico 2013/2014.

La Giunta Regionale con deliberazione n. 125 del 25 gennaio 2012 aveva stabilito la istituzione di tre Istituti comprensivi, laddove l’Amministrazione Comunale, con provvedimento  di Giunta Comunale n. 261 del 16 novembre 2011, aveva  deliberato per l’anno scolastico 2012/2013 l’accorpamento delle due Scuole secondarie di primo grado ed il mantenimento di due Circoli didattici nonché il rinvio della istituzione di eventuali tre Istituti comprensivi all’anno scolastico 2013/2014, così come previsto dalla L. n. 111 del 15 luglio 2011.

Aderendo alla richiesta di rinvio, la Regione Puglia ha ritenuto valide le motivazioni espresse dal Sindaco, il quale evidenziava che l’istituzione di tre Istituti comprensivi era meramente eventuale e comunque da assumere soltanto dopo il puntuale approfondimento di tutte le problematiche logistiche, organizzative, didattiche e sociali con la cittadinanza e gli operatori del settore, che l’esiguo margine di tempo a disposizione non aveva reso possibile.

Ora però è tutto da rimettere in discussione. Ruvo però ha avuto la giusta intuizione di attendere gli eventi e non dovrà fare passi indietro che avrebbero generato confusione tra gli operatori e gli utenti.

Sulla vicenda, si è espresso il sindacato di categoria Flc Cgil della Provincia di Bari: «Noi avevamo rivolto un accorato appello ai presidenti Vendola, Schittulli e ai sindaci della provincia chiedendo di rinviare, con una moratoria,  ogni procedura di dimensionamento scolastico per salvaguardare gli interessi di studenti e famiglie a ricevere un’offerta formativa adeguata e, possibilmente, potenziata su tutto il territorio comunale.
I danni provocati nella provincia di Bari dall’applicazione della norma con 42 dimensionamenti di istituzioni del I ciclo (infanzia/elementare/media), secondo quanto previsto dalla relativa delibera regionale, sono stati enormi: migliaia di famiglie lamentano l’interruzione della continuità didattica e lo spostamento degli uffici di segreteria, mentre le lavoratrici e i lavoratori della scuola affrontano il fenomeno di soprannumerarietà e della mobilità coatta; una su tutte: 54 Direttori di segreteria sono oggi perdenti posto e in attesa di una improbabile ricollocazione con uno spreco di risorse umane che si poteva/doveva evitare!
»

lunedì 11 Giugno 2012

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