Politica

“Gabriele mi sta a sentire” per Matteo Paparella sindaco

Rosanna Ciliberti
Intervista al candidato consigliere Gabriele Campanale
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Nasce a Ruvo di Puglia il 15 Marzo 1980.
L’impegno politico attivo inizia nel 2006. Nel dicembre 2007 la nomina a presidente di Azione Giovani di Ruvo di Puglia e quella di membro del direttivo politico del circolo di Alleanza Nazionale di Ruvo di Puglia. A partire da Maggio 2009, l’ingresso nel direttivo politico del Popolo della Libertà di Ruvo di Puglia quale rappresentante di una parte della componente giovanile.
Office&sales manager presso un’azienda d’import/export e distribuzione di prodotti riguardanti il modellismo.

E’ la tua prima esperienza? Come mai la scelta di competere in questa tornata elettorale?
Sicuramente questa per me è la prima esperienza come candidato ma mi sono sempre interessato di politica, milito da cinque anni e ho seguito tutti gli avvenimenti a livello locale. Per quanto riguarda la candidatura diciamo che già cinque anni fa si era presentata l’occasione ed ero combattuto nella scelta ma data la mia giovane età e la mia scarsa esperienza a livello politico, decisi di soprassedere, ora si è riproposta l’occasione e non me la sono lasciata sfuggire.

Cosa rimproveri dei cinque anni trascorsi?
Rimprovero l’epilogo finale e la mancanza di coesione, avrei voluto un centro destra più unito.

Questa appare una campagna elettorale accesa, quali armi sfodererai per difendere la tua candidatura?
L’arma che utilizzerò sarà quella di un gruppo eterogeneo di ragazzi coesi capaci di tirar fuori progetti,che vogliono mettersi in gioco personalmente: chissà… il famoso detto, l’unione fa la forza e quindi possiamo farci sentire!

Perché la gente dovrebbe votare Gabriele Campanale e fidarsi?
Dovrebbero fidarsi perché rappresento nel centro destra “il nuovo che avanza”, credo che la mia candidatura sia l’evolversi di un processo naturale.

Quali sono le linee guida della tua lista?
Le linee guida sono responsabilità e cultura. Ci saranno nuovi spazi di manovra che valuteranno il quoziente famiglia, quindi minori tasse per le famiglie disagiate e più numerose. La cultura interesserà aree dell’Alta Murgia, il Castel del Monte e si coinvolgeranno le aziende agrituristiche.

Perché lo slogan”Gabriele mi sta a sentire”?
Ho scelto il verbo sentire e non ascoltare perché è più diretto e confidenziale. Ho voluto rompere il muro tra chi parla e chi ascolta , ho voluto evitare il distacco tra chi si occupa del paese e chi invece vede la politica come qualcosa di lontano , chi dice “Pensano solo a loro”.Ovviamente contano molto le proposte e le idee: non intendo la politica come una sistemazione personale ma come uno strumento per fare di più per tutti per vivere quel tantino meglio!

martedì 3 Maggio 2011

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