Politica

Sta ai giovani rendere l’Italia unita

Redazione
I giovani sono i protagonisti di un nuovo "risorgimento nazionale", chiamati a scrivere la nuova storia.
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Non svanisce in un giorno solo il fervore e l’untusiasmo per il 150° compleanno dell’Italia unita. L’intervento di un gruppo di giovani ruvesi celebra l’unità d’Italia con questa parole

Un appuntamento con la storia ci vede tutti protagonisti quest’anno: la nostra Patria, la nostra Italia giunge al traguardo del 150° anniversario della sua unificazione.
I nostri avi hanno versato sangue, lacrime, sudore e la propria vita pur di perseguire un ideale, che sembrava lontano, quasi irrealizzabile, ma che appunto grazie al sacrificio e alla grande determinazione che contraddistingue il nostro popolo si è materializzato quel 17 marzo 1861 quando, a Torino, si è riunita la prima seduta del Parlamento italiano.

Di certo questi centocinquanta anni non sono stati semplici perché la storia ha dovuto irrimediabilmente fare il suo corso ponendo la nazione davanti a momenti di esaltazione e crescita economica, di scandali e delusioni, passando per distruzioni belliche e crimini di qualsiasi sorta.
Che significa, dunque, ricordare un evento di tal portata? Di certo non bisogna considerarlo la meta finale di quel lungo e faticoso cammino originato dai moti risorgimentali. E non dobbiamo nemmeno sentirci in qualche modo appagati: deve essere, anzi, il punto d’inizio per una nuova fase storica della nazione.

Lo sventolio del nostro Tricolore, per le strade, sui balconi, dovunque, dalle Alpi alla Sicilia, non dovrà essere un’azione fine a se stessa o la consueta azione di giubilo di circostanza. Anzi dovrà essere il sintomo di un Popolo che ancor vuol bene alla sua terra, alle sue radici, alla sua storia e che in qualche modo sente ancora proprio e vivo il sentimento risorgimentale.
La nazione deve continuare ad essere un punto di riferimento determinante nella vita del singolo, un faro che deve irradiarlo di luce costantemente, che deve rinvigorirlo nello spirito e nelle forze, che deve entusiasmarlo e coinvolgerlo nelle sue iniziative e rassicurarlo tramite un forte senso di solidarietà sociale.

Per far tutto questo i “giovani” di oggi e di domani dovranno essere ancor più protagonisti, conquistarsi giorno dopo giorno il cosiddetto “posto al sole”. Certamente niente dovrà esserci regalato. Anzi, dovremo dimostrare con l’impegno e con la forza delle nostre idee di essere in grado di poter reggere sulle nostre spalle un progetto tanto ambizioso quanto importante. Un ruolo che dovremo insomma meritarcelo anche nelle semplici azioni quotidiane, dimostrando di saper far seguire i fatti alle parole. Dobbiamo essere, utilizzando una metafora appropriata alla circostanza, i protagonisti di un nuovo “risorgimento nazionale”, in grado di garantire crescita, sviluppo, benessere e giustizia all’Italia. Come lo furono i giovani d’ieri e di allora, da nord a sud. Quei piccoli-grandi “eroi” quotidiani che hanno fatto la storia e che ci hanno consegnato l’Italia Unita che celebriamo attorno al nostro tricolore.

Per questo un “Paese” forte e moderno può definirsi tale solo se permette davvero ai giovani di responsabilizzarsi, farli sentire parte integrante e prioritaria. La festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia sia quindi il punto d’inizio per continuare a scrivere nuove pagine di storia. La storia di un’Italia grande, forte, unita.
Movimento giovanile di
“Generazione Futuro” di Ruvo di Puglia

sabato 19 Marzo 2011

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