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La non-inaugurazione della cantina Crifo. Cinquanta anni al servizio del territorio

Redazione
Per l'inaugurazione vera e propria si aspetta la fine dei lavori nei nuovi edifici
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Con una sobria cerimonia è stata aperta la nuova cantina della riforma fondiaria. Non è stata una inaugurazione che avverrà, invece, una volta terminati tutti i lavori, ma prima di dare inizio al ciclo produttivo, il Consiglio di Amministrazione ha voluto che si tenesse un momento religioso con la celebrazione della santa messa.

Il ciclo produttivo della campagna agraria 2010 si svolgerà proprio nei nuovi edifici. L’esigenza di ampliare gli spazi della cantina di viale Madonna delle Grazie, il Consiglio di Amministazione della cantina lo avvertì già dal 2000. Nel luglio di sette anni dopo presso la Camera di Commercio di Bari fu presentato il progetto.

La nuova struttura sorge in zona Colajanni, lungo la complanare della strada Provinciale 231, ex Statale 98. In questo 2010 la Cantina cooperativa della riforma fondiaria compie 50 anni di attività.  A fondarla furono 27 coltivatori. A Presiedere il consiglio di amministrazione fu chiamato Francesco Amenduni che rimase al vertce sino al 1977 anno in cui passo testimone all’attuale Presidente Biagio Stragapede.

Negli anni sono aumentati i soci e la produzione: i coltivatori affiliati alla cooperativa sono circa 1500 impegati a coltivare altettanti ettari di vigneti con tecniche molto innovative. Attualmente la cantina "Crifo" (acronomo di Cooperativa della riforma fondiaria) produce 187.000 ettolitri d vino, in gran parte a Denominazione di Origine Controllata "Castel del Monte", "IGT Puglia" e "Murgia".

Il settanta per cento della produzione viene imbottigliato. Alla cerimonia hanno partecipato le autorità poitiche, civili e militari con in testa il primo cittadino Michele Stragapede e gli assessori Comunali Crispino, Lovino, Turturo, Mastrorilli, Curci e Bucci e l’assessore alla Provincia di Bari Matteo Paparella.

All’invito hanno risposto molti consigleri comunali e il Presidente Biagio Stragapede ha voluto ancora una volta ringraziare l’intero Consiglio Comunale.

In coincidenza con i 50 anni di attività è giunta la notizia dell’aggiudicazione dell’ennesmo riconoscimento: il "Douja d’or" giunto alla trentottesima edizione e organizzato dalla Camera di Commercio di Asti in collaborazione con l’organizzazione nazionale assaggiatori di vini. E proprio in questi giorni, dal 10 al 19 settembre, ad Asti sarà in esposizione al 44° Salone enologico, il "Due Carri", un vino ricavato da uve Bombino Bianco e Pampanuto, prodotte nell’agro di Ruvo di Puglia. E’ un vino eccellente da presentare come apeitivo, dal profumo intenso e profumato, si abbina ai frutti di mare e pietanze a base di pesce, latticini, leggere minestre, senza parlare del cassico piatto tipico "strascenote e cimederope".

venerdì 3 Settembre 2010

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