Ancora una volta i piromani colpiscono l’area delle zone ricadenti nel parco Nazionale dell’Alta Murgia.
La notte del 23 agosto nella zona di “Capoposto” –“Lama d’Ape” e “Bosco Iatta” è stato appiccato un incendio,le fiamme si sono propagate a favore di vento fino a interessare 200ha della zona boschiva.
Il fuoco appiccato, di origine dolosa, con l’intento di danneggiare in modo indelebile il cuore del Parco.
A poco sono serviti i due lanci d’acqua del Canadair e uno del Fireboss che sono stati dirottati lungo l’area d’incendio nel tardo pomeriggio dal foggiano.
Le operazioni d’estinzione con le sole forze a terra sono proseguite per tutta la notte fino alle 6:00 del mattino , estinguendo tutti i fronti in atto di “Capoposto” per proseguire verso “Bosco Iatta”,dove durante la mattinata alle ore 9:00 del giorno 24 agosto l’opera è stata completata da un Canadair e due Fireboss.
Si è sedato l’incendio, grazie all’ausilio di un elicottero che ha versato ettolitri d’acqua sulla vegetazione arsa dal fuoco registrando non pochi danni lungo le campagne colpite del parco, dopo l’intervento di trenta operai antincendio regionali e della Società S.M.A e di una squadra di volontari del S.E.R di Corato coordinati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Ruvo di Puglia e il C.T.A di Altamura.
Per fortuna l’incendio non ha causato danni a persone.
Anche le squadre delle Guardie Giurate per l’Ambiente hanno partecipato alle operazioni di spegnimento. Sul loro sito è ampiamente documento il disastro – http://www.guardieperlambiente.it
come è possibile che un incendio di cosi vaste proporzioni distrugga una così grande parte di demanio pubblico insistente su di un territorio su cui già insistono: COMUNITA’ MAONTANA (già sciolta), GUARDIE FORESTALI (che devono fare il possibile), CARABINIERI (che devono fare il possibile), POLSTRADA (che deve fare il possibile sulle vie di campagna), PROTEZIONE CIVILE (che volendo protrebbero anche dare l’impossibile) MERCENARI VARI…
uno spettacolo doloroso oltre che estremamente pericoloso quello visto sabato pomeriggio: ettari di campi in fiamme…quanti anni ci vorranno per ripristinare tutto?!ma soprattutto PERCHE’si appiccano fuochi? Cosa c’è dietro, che non è dato sapere?
…(che per legge devono fare solo il possibile per quanto di la loro competenza), PM (che almeno devono stare in mezzo alla strada e anche alle vie di campagna, su cui già oggi vigilano anche con telecamere), PRETI VARI (che almeno preghino la buona stella e volendo potrebbero invocare anche dei MIRACOLI) e un SINDACO (che è la più alta autorità di questo territorio ormai quasi completamente carbonizzato) a cui suggeriamo una soluzione possibile per la sicurezza dei boschi…
… e delle cose e delle persone: installare tutte le telecamere che servono per mettere in SICUREZZA I BOSCHI (anche perché il calore percepito in seguito a un incendio è molto forte). Naturalmente c’è anche un PREFETTO, ma non bisogna scomodare il sig .Prefetto, altrimenti SIGNIFICHEREBBE CHE NESSUNO STA ALMENO FACENDO IL IL POSSIBILE. Complimenti alla bella dottoressa autrice dell’articolo.
a questo punto, mi sorge spontanea una domanda. Perchè nell’articolo su c’e’ scritto “S.E.R. CORATO” quando poi non e’ veramente federato all’associazione S.E.R. di milano??? basta andare su questo sitO(http://www.fircb.it/strutture/index3.htm) e vedere che il S.E.R. CORATO non e’ un’associazione federata a “F.I.R. C.B. S.E.R.” MILANO. La domanda è rivolta a chi mi puo’ dare una risposta..
mi chiedo che impatto abbiano queste notizie sui più piccoli. ieri sera a piazza Dante, alcuni ragazzini di 10, 12 anni avevano un accendino ( ma come cavolo è possibile? boh!) e giocavano “ad accendere le cose” fazzoletti, carte… a due passi c’erano le aiuole piene di aghi secchi di pino… ammetto che ho terrore della nuova generazione!
quali sono le responsabilità dell’Ente Parco? sicuramente risponderanno: NESSUNA. E cos’è cambiato da quando c’è il Parco? mi rifiuto di pensare che con l’istituzione del Parco abbiamo affidato a 4 estranei la tutela e l’orientamento della nostra terra, non c’è angolo del territorio ruvese che non sia stato bruciato. A breve se ne discuterà. Tommaso