Attualità

Indicazione via Appia Traiana. C’è un errore?

Giovina Caldarola
I cartelli direzionali nel tratto oltre la S.P. 231 che prosegue nel territorio di Terlizzi, indicano che quel viottolo sterrato di campagna è la via Appia Traiana. Ma il toponimo esatto è via Traiana
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Com’è comunemente noto, la strada provinciale n. 231 è da tutti chiamata via Appia. Nelle cartografie pre- e post-unitarie (ma anche abbastanza recenti) viene riportato questo toponimo ad indicare la strada che corre nei pressi dell’antica via romana.

Recentemente sono anche stati affissi dei cartelli direzionali nel tratto oltre la S.P. 231 che prosegue nel territorio di Terlizzi, ad indicare che quel viottolo sterrato di campagna (spesso anche mal frequentato) è la via Appia Traiana.
In effetti quel viottolo è realmente la sopravvivenza di una strada romana. Ma il toponimo esatto è via Traiana. La via Appia è la cosiddetta regina viarum, la cui costruzione fu iniziata nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco (da cui il nome) e collegava Roma a Brindisi, passando per Benevento, Taranto e quindi dalla costa ionica.

L’imperatore Traiano, alcuni secoli dopo, all’incirca intorno al 109 d.C. a partire da Benevento volle realizzare una seconda arteria, che attraversasse gli Appennini e passando da Canosa e Bari raggiungesse Brindisi costeggiando la litoranea adriatica.

Ed è la via Traiana quella che attraversava la nostra cittadina, le cui vie Alcide De Gasperi e Vittorio Veneto ricalcano approssimativamente l’antico tracciato il quale, arrivando dalla via vecchia di Corato, dopo aver attraversato il centro storico, proseguiva lungo la via Madonna delle Grazie, e lasciando il santuario alla destra proseguiva in linea retta fino a giungere alla strada sterrata oltre la S.P. 231 che è stata erroneamente chiamata "via Appia Traiana". Da qui prosegue nel territorio terlizzese fino a giungere alla città di Bitonto.

Inoltre va anche chiarito che il tratto di selciato rinvenuto durante i lavori di ristrutturazione del panificio Cascione non è la via Traiana: si tratta di una pavimentazione di età pressapoco medievale o anche più tarda. L’unico indizio della via Traiana sono i due grossi basoli chiari che si trovano in fondo, di sicuro appartenenti all’antica via romana e riutilizzati in età postuma per realizzare il selciato oggi visibile.

Foto: in home page: il cartello stradale incriminato.
In questa pagina: da Wikipedia, il percorso della via Appia in rosso e quello della via Traiana in blu. 

mercoledì 23 Gennaio 2008

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antonyo
antonyo
16 anni fa

anch’io tempo feci delle riflessioni su questo argomento ma senza trovare una risposta soddisfacente. Ora sembra abbastanza chiara la questione.
Grazie per il chiarimento!

Ciccio Kim
16 anni fa

L’errore (ortografico) è nel titolo dell’articolo… 😀 😛

Starsmile
Starsmile
16 anni fa

Beh, veramente quanto a toponomastica ce n’è di tutti i gusti…e che dire della A 14 nei pressi delle Poste centrali?

Ciccio Kim
16 anni fa

Ok, corretto. Bravo il caporedattore. 😉

BLASIUS
BLASIUS
16 anni fa

Starsmile sei stato grandioso. Bravo, se non sbaglio insieme a quel cartello c’è una idicazione “parcheggio” mi chiedo quale?…….

paul
paul
16 anni fa

che si intende per ” i due grossi basoli chiari che si trovano in fondo”, in fondo dove? dove si trovano?

piy79
piy79
16 anni fa

perchè mettete in mezzo il segnale vicino la posta??? sarà inadeguato ma ovunque, in tutte le città del mondo, ci sono segnali nel centro città che indicano le autostrade!ma perchè solo a Ruvo c’è gente che ne fa una questione di stato??

storia226
storia226
16 anni fa

preg.ma sig.ra Caldarola, mi complimento con Lei per l’articolo,questo dimostra il Suo studio sull’identità della ns. città. Colgo l’occasione per ricordare il ns. concittadino prof. Raffaele Ruta,quale studioso del ns territorio e origini.
purtroppo la toponomastica è affidata ai cialtroni della politica non mi sorprenderei se trovo via stalin o … .

crimsonking
crimsonking
16 anni fa

è vero! che scoop!..il gabibbo non avrebbe saputo fare di meglio.

giocal
giocal
16 anni fa

Rispondo a paul: i due grossi basoli chiari si trovano nei pressi del bancone, sono sassi, sono arrotondati e di dimensioni maggiori. Erano utilizzati per la realizzazione delle strade cosiddette basolate. Se prova a guardare gli scavi della via Traiana effettuati a Egnazia noterà delle similitudini nella fattura del lastricato (ha mai visto gli scavi di Pompei?).

giocal
giocal
16 anni fa

Rispondo a storia226: la ringrazio per i complimenti e le assicuro che gli scritti del prof. Raffaele Ruta sono per me una fonte importante, una “bibbia” per quel che riguarda lo studio del territorio che sto effettuando. Anzi non perdo occasione di ricordarlo continuamente nelle mie relazioni, nonostante fosse già molto conosciuto a livello accademico. E non solo presso l’Università di Bari. Lei ha ragione, e mi dispiace dirlo. Ruvo ha grandi potenzialità culturali…