Tutti abbiamo guardato con una certa malinconia e una stretta al cuore le immagini della piscina comunale nelle sue attuali tristi condizioni. Un luogo che noi ruvesi sentiamo più o meno nostro perché frequentato e vissuto per brevi o lunghi periodi.
Anche il signor Leonardo Tuccillo, uno degli ex gestori, ha visto quel video e vuole dire la sua in merito alla questione, rispondendo alle accuse di scarsa manutenzione che, secondo i neo-vincitori dell’appalto, avrebbero portato lo stabile a un alto livello di degrado.
«La nostra priorità è sempre stata aprire la piscina, cosa che abbiamo fatto puntualmente per 10 anni, senza mai chiedere un euro al Comune», dice. «Qualche tempo fa, completamente a nostre spese, abbiamo sostituito le lamiere laterali perché erano corrose, pur di far funzionare la struttura».
«I lavori di manutenzione straordinaria – continua – sono stati sollecitati nel periodo 2003-2004 all’Amministrazione Fatone». Bisognava intervenire sui filtri, sul telo, rinnovare l’arredo degli spogliatoi… «Avremmo fatto anche questo con i nostri soldi, a patto che il Comune ci potesse prolungare la gestione, allo scopo di ammortizzare l’ingente investimento necessario». Cosa che, come ha dimostrato l’evolversi della vicenda, non è avvenuta.
«Entrare in contenzioso con l’Amministrazione è una strada sicuramente semplice, ma pretestuosa, che a mio avviso potrebbe celare l’incapacità di gestire». Anche se, secondo lui, il vero errore è avvenuto a monte: «Non è strano che, dopo tanti anni di attività svolta con passione, noi non abbiamo partecipato alla gara? Il motivo è semplice: perché era assurda. Allo stato attuale non c’è in prospettiva nessun margine di guadagno, paradossalmente non aprire sarebbe più vantaggioso».
Rabbia ma soprattutto rimpianto emergono dalle sue parole. «La compagine agonistica era il nostro fiore all’occhiello. Avevamo 120 ragazzi. Le iscrizioni negli ultimi anni erano diminuite, a causa dell’apertura di altre strutture a Bitonto, a Molfetta…». Ma la squadra agonistica, allenata da Raffaele Girardi, ha continuato a dare loro grosse soddisfazioni e la voglia di continuare.
Ed è un peccato che adesso non ci sia più, «perché Ruvo se la meritava».
Le cose migliori di Ruvo vanno a finire tutte in questo modo…vedi talos festival, da essere il fiore all’occhiello della città adesso è diventato una vergogna…!!!! Dormire dormire dormire….voce del verbo dormire…sindaco e tutti i sapientoni dell’amministrazione comunale mi dite la coniugazione del verbo dormire? prima seconda o terza coniugazione??? plurale o singolare???
C.V.D., A CHI CREDEVA D’AVER FATTO UN AFFARE CON L’AMMINISTRAZIONE, BANDO FATTO CON I PIEDI, NULLA SI CREA E NULLA SI DITRUGGE…
Dopo aver ricevuto su un piatto d’argento la gestione a canone zero della “nostra piscina”, e giustificare la vostra “fuga” con la previsione di futuri inesistenti margini di guadagno, non ha bisogno di ulteriori interpretazioni.
Saluti
Mimmo Guastamacchia
L’erba del vicino è sempre più verde oppure mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata.
Spiegazione: si perde tempo a discutere del Politeama e della necessità di costruire a Ruvo un contenitore culturale (p.e. teatro: alzi la mano il ruvese che è mai stato a teatro) o di impedire che qualcuno possa mettersi qualche “spicciolo ” in saccoccia, mentre una struttura utilizzata in massa da bambini, mamme, massaie, ecc. si sta sgretolando sotto il ping pong delle responsabilità…
Io proporrei questi signori che hanno lasciato la piscina in quello stato una medaglia al valore.Com’era quella pubblicità “no money no party”
Ruvo non merita questo o forse si?
cmq resta anke la colpa della amministrazione.
Volevo sapere il palazzetto in estate lo hanno aggiustato o no?
Resta cmq la speranza che qlcosa si muovi e che qsti lavori possano uniziare al più presto in modo tale da riaprire l’attività.
Io assiduo frequentatore da 5 anni adesso sono fermo anke xchè l’offerta della piscina ruvese era e spero rimanga migliore rispetto alle nostre vicine; sia dal punto di vista prezzo, come durata corsi e come istruttori.
Per equità di diritto e non tanto di privilegio verso i nuovi gestori essendo di ruvo, l’amministrazione dovrebbe sistemare la piscina a propio carico e consegnarla ai nuovi gestori aquisendo in questa maniera molti punti preziosi persi per la lentezza come è stata affrontata la situazione e conoscendo i nuovi gestori persone altamente professionali diverrà sicuramente il vero fiore all’occhiello di ruvo.
E allora dico solo.
“Sindaco se ci sei fatti sentire e voler bene”
“per equità di informazione e non tanto di privilegio verso i vecchi gestori non essendo di Ruvo”,potremmo conoscere il profilo (a livello imprenditoriale) di questi “altamente professionali nuovi gestori”?Mi spiego,hanno mai gestito una qualsiasi piscina??
Sindaco se ci sei informati!!!
visto da come è stata lasciata marcire la struttura,caro ruvesedoc, bisogna essere “imprenditori”?
no grazie.questi pseudo imprenditori distruggessero le strutture dei loro paesi se ne esistono ancora.
diceva Totò
“acca nesciun e fess”
compreso il sindaco
evidentemente il signor baffodoro non ha letto(o fa finta) l’intervista del sig. Tuccillo che mi sembra non lasci spazio a dubbi in merito alla serietà con cui si è lavorato in questi 10 anni.
Mi sembra che lei stia parlando per partito preso.
evidentemente sarebbe bastato solo essere un po più responsabili nel gestire una struttura ricevuta dal comune a costo zero facendogli periodicamente delle manutenzioni e non ridurla in quello stato, addirittura affermando che è meglio che sta chiusa.
un detto diceva:
è bello fare i finocchi con il culo degli altri.
anais è la sorella di migi. Mentre anais si impegna a dimostrare la… professionalità dei vecchi gestori, migi si impegna a screditare un attrezzo di “mia” realizzazione. Voglio solo precisare che entrambi sono i figli dell’ex gestore.
se per professionale si intende il comportamento di chi, pur constatata nel 2003 la precarietà di filtri, telo, arredi e molto altro ancora, aveva solo la priorità di aprire, preferisco non essere professionale e tutelare un bene della collettività con un termine molto caro al Legislatore: “come il buon padre di famiglia”. Saluti Mimmo Guastamacchia