Cultura

Pasquale Gadaleta alla “Accademia delle Belle Arti” di Brera

Roberto Campanale
L'approdo del giovane artista ruvese all'accademia più importante d'Italia, dove ha insegnato Domenico Cantatore.
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Pasquale Gadaleta è sicuramente conosciuto da molti ruvesi e non per le sue numerose partecipazioni ad importanti mostre regionali e nazionali. Il nostro amico Pasquale però è famoso finanche in Cina dove, attraverso un gemellaggio della sua ex scuola, l’Istituto d’Arte di Corato, ha mostrato agli uomini dagli occhi a mandorla le sue numerose opere durante la “Texxstile Garment Institute” di Chang Zhou.

Poi si giunge ad un traguardo molto importante che si spera sia un bel trampolino di lancio. Infatti il giovane artista ruvese è stato ammesso all’”Accademia delle Belle Arti” di Brera, una delle accademie più importanti d’Italia, nella quale il nostro artista Domenico Cantatore ha insegnato.

Senza dimenticare che la sua scultura “Il Pasqualina” è risultata tra le migliori 120 opere nel concorso internazionale indetto dalla Mondatori “Premio Arte 2007”. La sua opera è stata anche pubblicata sulla rivista mensile “Arte” di questo mese.

1. Pasquale, cosa è per te l’arte?
Per me l’arte è una “cosa” fondamentale e questo qualcosa non lo faccio tanto per fare, sai commerciale, come è ben visibile in tutti i negozi e in tutti gli showroom in cui ci sono quadri che costano parecchio e che poi fondamentalmente non hanno una grande base tecnica.
L’arte invece per me è una cosa molto importante che io sento nel senso che quando realizzo un quadro non sono mai soddisfatto al 100% perché voglio sempre cercare un mio stile personale.
Solitamente nel mondo artistico si dice “Dopo Picasso è già stato fatto tutto” ma io non sono d’accordo. Non dico che sono io il nuovo Picasso ma secondo me ci sarà qualcuno che fornirà una nuova invenzione nel mondo dell’arte.
Nella mia arte io mi ispiro molto a Boccioni che poi riassumo appunto nella mia “poetica artistica”. E poi l’arte mi serve per stare bene!

2. Facciamo qualche passo indietro. Quando e come ti avvicini all’arte?
Bravissimo. Questa è una domanda bella perché qualcuno non si avvicina all’arte ma secondo me uno nasce già con questo talento, come per esempio Ronaldihno che nasce già con il pallone fra i piedi o Picasso con il pennello in mano e che a 10 anni inventa già bicchieri e piatti triangolari. Uno può imparare a scuola le varie tecniche ma poi l’arte ce l’hai dentro anche quando parli o quando partecipi ad un concorso in cui ti viene chiesto di disegnare un progetto. Da lì si vede il vero artista! Secondo me uno nasce già artista e non lo si diventa!

3. Ti piace fare arte sin da piccolo ma quando capisci che l’arte doveva essere il centro della tua vita?
Premetto che anche se questa mia esperienza artistica fino a 50 o 60 anni non sarà il mio mestiere, sono sicuro che non abbandonerò mai questa mia passione.
Per quel che riguarda la domanda, mi sono accorto di voler mettere l’arte al primo posto sin dai primi disegni che realizzavo. Quando andavo alle masserie e tornavo a casa, cominciavo a disegnare tutti gli animali che avevo visto, rappresentandoli nei minimi particolari e mia madre mi diceva sempre: “Pasquà, ti rendi conto dei disegni che fai?”.
Poi cominciai a fare i ritratti interi a mio padre, disegnavo i lacci alle scarpe, un dettaglio che può sembrare banale, ma che per l’età che avevo erano difficile da disegnare.

4. Facciamo un altro passo in avanti ed arriviamo alle tue prime realizzazioni artistiche e alle tue prime partecipazioni a concorsi.
Vista questa mia grande passione, ho cominciato a frequentare il laboratorio di un grande artista di Corato, Gregorio Sgarra, che tutt’ora apprezzo molto, che mi ha insegnato parecchie cose ma soprattutto da lui ho imparato a capire cos’è l’arte. Questo artista mi diceva che se dovessi rappresentare una vecchia stesa a terra in Piazza Navona a Roma, la potrei dipingere anche perfettamente però non serve fare questa fotografia ; invece, serve dipingere quell’emozione che prova quella signora. Allora ti devi immergere in questa vecchietta, ti devi vestire come lei, non devi lavarti e fare una settimana di prova. Quando capisci che tutti ti evitano e ti guardano male, allora puoi iniziare a dipingere con gli stati d’animo di quella vecchia, quindi preferendo colori freddi (nero,grigio, ndr) a colori caldi (rosso,arancione, ndr).
Con questo esempio ho sintetizzato la concezione che quest’artista mi ha trasmesso durante questo mio laboratorio.
Per quel che riguarda la partecipazione a concorsi, tutto è nato da questa voglia dei professori di farmi partecipare a qualche concorso visto che ero in gamba; così dai primi anni delle superiori ho partecipati a vari concorsi regionali e nazionali come “Europa scuola”. Naturalmente non ho vinto tutto ma queste partecipazioni arricchiscono il mio curriculum e mi hanno insegnato anche molte cose.
Ultimamente ho partecipato ad un concorso internazionale indetto dalla Mondadori e poi esposizioni diciamo importanti che sicuramente per un ragazzo di 19 anni significano molto. E poi mostrare le mie opere con molti accademisti al Castello Svevo di Bari è stata una gioia immensa!

5. Concludiamo questo nostro cammino con l’ultimo passo, forse il più importante. “Accademia delle Belle Arti” di Brera.
(ride, ndr) Ultimo passo sperando sia il passo giusto! Ho scelto Brera appunto perché è il massimo anche se sinceramente mi aspettavo una cosa più fatta bene con nomi importanti. Io ho scelto scultura ma non c’entra niente perché anche a pittura non ci sono grandi nomi tra gli insegnanti. Questo forse perché non sono più i tempi di quando c’era Domenico Cantatore ad insegnare appunto a Brera pittura perché ora quelli che insegnano sono quelli che sanno parlare meglio, che hanno fatto meglio alcuni test; invece, come diceva il mio professore Guastamacchia, “Le accademia sono finite negli anni ‘70” anche perché prima si entrava con un curriculum in cui l’artista doveva elencare tutte le opere che ha fatto, tutte le mostre fatte, tutti i concorsi vinti.

Fare questa intervista con Pasquale è stato come fare quattro chiacchiere con un amico, con un vecchio amico e capire che il sogno che nutre da quando ci conosciamo si sta pian piano avverando. È davvero una bella notizia!

Da tutta la redazione di Ruvolive giungano a te i più sinceri auguri per questa tua nuova esperienza ed un grosso “in bocca al lupo” per la tua carriera artistica.
Continua così. Cerca a tutti i costi di portare il nome di Ruvo in alto. I ruvesi sono orgogliosi di te! Buon viaggio e buona fortuna!

venerdì 28 Settembre 2007

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gbye7
gbye7
16 anni fa

…interessante!

summer
summer
16 anni fa

bravo Pasquà!

irene
irene
16 anni fa

ciao robi,
complimenti per l’articolo,mi è piaciuto davvero tanto e ti ringrazio ancora,spero di vederti al più presto…magari…per un altra intervista… su un giornale tutto tuo!…

P.S:domande interessanti ma sulle foto potevi fare di meglio,visto come 6.
un saluto da pascal’s! ciao.

mimar
mimar
16 anni fa

Anche se non conosco personalmente Pasquale ho avuto modo un po’ qua un po’ la di vedere le sue opere e devo dire che ne son rimasto affascinato..in bocca al lupo Pasquale per la tua avventura…

court
court
16 anni fa

mamma mia…quando si parla di Pasquale così bene,ho sempre la pelle d’oca…ho avuto il piacere di trascorrere tre divertentissimi anni di scuola media con lui…e già da allora,per me era il migliore. fatti onore,Pascquà!!!

Antonyo
Antonyo
16 anni fa

xo fanno 1po paura codeste opere…

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