Cultura

In mostra fino al 21 ottobre le opere del maestro Rocco Bucci

Elena Albanese
Quinta esposizione del pittore, realizzata principalmente con pezzi provenienti da numerose collezioni private.
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È stata inaugurata martedì e rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 21 ottobre la Mostra del Maestro ruvese Rocco Bucci, allestita presso le splendide stanze del Convento dei Domenicani in Via Madonna delle Grazie, coi loro spazi ampi e la storia che irrompe da sotto i piedi.

Si tratta della quinta esposizione del pittore, realizzata principalmente con pezzi provenienti da numerose collezioni private, grazie a coloro che li hanno gentilmente concessi, in nome di un’arte fruibile da tutti. Ci sono nature morte, tanti ritratti e opere di denuncia sociale, come un’attualissima “Buona Pasqua”, la quale, anche attraverso la lunga didascalia, fa aprire gli occhi sul problema dell’immigrazione, che spesso si pensa di risolvere solo con la repressione.

Di notevole impatto anche “Perché” o “Il giorno di paga”, soggetti ispirati alla contemporaneità seppur realizzati in uno stile apparentemente demodé. Ciò che ne scaturisce è l’idea di un artista che assume un ruolo attivo nella società attraverso la carica polemica dei suoi quadri, l’attenzione verso gli emarginati e gli “invisibili”, come dimostra il suo palese ispirarsi ad opere quali “La zattera della Medusa” di Gericault o “La libertà che guida il popolo” di Delacroix. Ed è la stessa realtà che, interpellata, “si mette in posa” per lui “in tutta la sua tragica schiettezza”. Allo stesso tempo vi è la costante ricerca della bellezza estetica nel suo significato classico di perfezione. Nessuna astrazione, perché il vero “novum” non proviene dalla ricerca di nuove forme o materiali, ma semplicemente dalle idee. Idee che vengono poi sviluppate attraverso il “mestiere”, la costanza e l’impegno continuo.

Tanti gli intervenuti all’apertura, numerose le parole di elogio. Giuseppe Tedone, Presidente della Pro Loco, delinea un ritratto (mai termine fu più consono!) dell’uomo prima che del pittore. Cleto Bucci, Console Regionale del TCI, gli dedica un passo risalente al ‘300 in cui gli artisti vengono definiti “manifestatori […] delle cose miracolose esistenti nel creato”.

Tra i due ex Sindaci Saverio Fatone e Matteo Paparella è quest’ultimo ad avere l’onore di tagliare il nastro che ha dato il via libera alle visite. Non prima di essere stati rassicurati, dallo stesso Maestro, sulla fede e sulla sincerità del suo lavoro. “Io ce l’ho messa tutta”, ha detto, “il giudizio lo lascio al pubblico”. Noi di Ruvolive vi offriamo un piccolo assaggio della mostra attraverso la gallery, ma il consiglio per tutti è quello di farsi il proprio giudizio rigorosamente dal vivo.

(Foto di Paola Albanese)

venerdì 28 Settembre 2007

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Antonyo
Antonyo
16 anni fa

belle foto! complimenti alla fotografa!