Cultura

“Il paese dagli occhi sorpresi” prosegue con Cappuccetto Rosso

Elena Albanese
Domenica prossima in largo Cattedrale alle ore 20.30.
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Dopo il grande e meritato successo di “Quijote”, rappresentato lo scorso 26 agosto ad opera del Teatro Nucleo di Ferrara in una gremita Piazza Matteotti, continua la rassegna teatrale per famiglie dal titolo “Il Paese dagli occhi sorpresi”.

Domenica 2 settembre, a partire dalle 20:30 in Largo Cattedrale, è la volta di un classico del genere fiabesco, “Cappuccetto Rosso”. Una storia di cui, però, esistono svariate versioni, differenti soprattutto nel finale. In quella più antica di Perrault, risalente al 1697, la piccola protagonista e la nonna muoiono divorate dal lupo cattivo. Il macabro epilogo viene invece addolcito dai fratelli Grimm, che nel corso dell’800 introducono l’escamotage del “salvataggio” dalla pancia dell’animale per garantire un lieto fine alla novella.

Quella in programma a Ruvo sarà la trasposizione scritta e diretta da Angela Iurilli con il sostegno produttivo del Teatro Kismet OperA di Bari. Sul palco tre attori: la stessa Angela Iurilli (mamme e nonna), Nico Masciullo (il lupo) e la piccola Graziana Mentano, nel ruolo di Cappuccetto. Una messa in scena molto vicina, a quanto pare, alla versione originale della storia, conosciuta in Francia fin dal XIV secolo e poi tramandatasi in tutta Europa attraverso la tradizione orale. Anche in Italia, col titolo “La finta nonna”, vicenda in cui la nostra giovane eroina sconfigge il lupo da sola, senza l’aiuto di altri personaggi. È quella a cui l’autrice sostiene di essere più affezionata, senza fronzoli e lontana da tutte le aggiunte posticce: cacciatori, taglialegna e addirittura un sequel (come va di moda fare in tutte le saghe cinematografiche di successo), scritto sempre dai Grimm e caratterizzato dall’uccisione di un secondo lupo da parte di nonna e nipote memori dell’esperienza già vissuta.

Una versione semplice che però sottolinea l’astuzia della ragazzina, che vince sul cattivo facendo affidamento solo sulle sue forze e sulle sue capacità di giovane donna. Una fiaba moderna e (quasi) tutta al femminile. È la stessa Angela Iurilli ad affermare in proposito: «Solo dopo queste ricerche ho capito perché la mia nonna paterna si ostinava ad omettere il famoso cacciatore, contro tutto il nostro parentado, sostenendo che non c’era bisogno …de le mascule!».

venerdì 31 Agosto 2007

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