Attualità

Ser.t. in prima linea contro i problemi delle giovani generazioni

Nicolò Marino Ceci
Una campagna di informazione sull'utilizzo delle cosiddette "droghe legali".
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Il Ser.t. Servizio Tossicodipendenze di Ruvo, della ex Asl Ba/2 ha voluto realizzare una campagna di informazione sull’utilizzo delle cosiddette “droghe legali” soprattutto tra i giovani, cioè sostanze con caratteristiche e peculiarità molto simili a quelle ontologiche delle droghe vere e proprie ma che, tuttavia, a differenza di queste ultime sono legali. Un’ampia opera di sensibilizzazione sul territorio di Terlizzi, Ruvo, Corato, Bitonto, Palo, Molfetta e Giovinazzo, pensato e realizzato dall’Unità di Prevenzione delle Tossicodipendenze del Ser.t., di cui è responsabile la dott.sa Minafra.

Dunque un’iniziativa che si propone di spiegare e ‘render conoscibili’ problemi oggi attuali più che mai, come l’uso di bevande alcoliche e il tabagismo. Veri e propri tumori in seno alle nuove generazioni di ragazzi, oggi figli, domani genitori, oggi studenti, domani dirigenti, quadri, operai, professionisti. Dunque l’utilizzo di bevande alcoliche, secondo recenti studi, pare essere esponenziale già negli adolescenti, a partire dai 14 anni di età. Sempre secondo questi dati, incrociati poi con gli studi e l’analisi di psichiatri e psicologi, l’uso di bevande alcoliche è direttamente proporzionale all’incremento dell’età</strong>; tradotto: più si cresce, più si beve. La bevanda più consumata è sicuramente la birra, rispetto alla quale c’è un aumento del consumo legato all’età e alle uscite serali. Si beve preferibilmente con il ‘gruppo’, con gli amici.

Tutto si consuma soprattutto in assenza di regole e ci si ubriaca anche una volta alla settimana. La maggiore percentuale del campione di ragazzi intervistati, alla domanda:”perché bevi”, ha risposto: ”perché mi piace”, dando così al bere un significato esoterico di mistica ricerca di stordimento, ma anche un valore tutto speciale legato all’atto in sé, anche in relazione al significato attribuitogli dai mass media, secondo cui un bicchiere in mano è sinonimo di successo. Inoltre l’atto del bere equivale a sentirsi più sicuri ancora prima che l’alcol faccia il suo effetto disinibente sulla propria sensibilità, quasi fosse un compagno, un sostegno su cui ci si può sempre affidare ma, quando il bere, da semplice divertimento diventa serio problema, gli stessi ragazzi non sanno a chi rivolgersi e si rifugiano nel trasparente chiarore di un bicchiere di birra. Si comincia ad ubriacarsi addirittura a 14 anni, età in cui, non essendosi ancora definita l’identità, il gruppo dei pari diventa autorevole e determinante in alcuni comportamenti.

Degno di nota è anche l’aumento percentuale dei consumo di alcol fuori pasto, secondo una tradizione – costume – usanza tipica dei paesi del Nord Europa, dove il consumo di bevande alcoliche è soprattutto fuori dai pasti e nei fine settimana, nei week end, tanto che tali assidui bevitori vengono pertanto denominati “week enders”. Probabilmente la nostra cultura e stile di vita squisitamente ‘mediterraneo’, si sta ibridando, in balia di nuove abitudini che inconsciamente importiamo dall’estero, dall’Irlanda, dal Regno Unito, Germania, Russia.

Per quanto concerne invece il tabagismo, ogni anno il tabacco è responsabile della morte di 3,5 mln di persone nel mondo e questa cifra è destinata ad aumentare nei prossimi anni. Il tabagismo è spesso favorito da un atteggiamento culturale di apprezzamento sociale dell’uso del tabacco, legato anche, soprattutto fra i giovani al connubio pubblicitario prodotti del tabacco – manifestazioni sportive. Non è finita qui, in quanto per ‘prendere il vizio’ del fumo ci vuole davvero poco, dato che basta anche solo che uno dei propri genitori fumi, un gruppo di amici in cui ci sono persone che fumano e si viene subito influenzati, nella convinzione che il fumo o anche la droga siano un efficace mezzo per essere accettati. Così gli adolescenti spesso associano l’uso di fumo o di droghe leggere ad uno stile di vita libero, leggero e di ricerca di divertimento. Amici e piaceri sono più importanti della scuola e gli insegnamenti sono spesso una noia.

La prospettiva è dura, laddove si nota che senza tirare in ballo la cannabis e le droghe leggere, l’uso di ‘droghe legali’, cioè alcol e sigarette è tanto maggiore in ambienti e comunità in cui c’è non solo scarso controllo, ma anche scarsa prevenzione, associati poi a scuole dove notoriamente le regole sono più messe in discussione. Componente fondamentale di questa fatale miscela è poi ovviamente anche la scarsezza di cure parentali. In questi contesti poi indirettamente si promuove anche l’uso di droghe leggere come appunto la cannabis. Ricordiamo infine che chiunque sia interessato a porre quesiti al personale del Ser.t di Ruvo di Puglia, lo può fare recandosi o scrivendo a: Ser.t, via 1° Maggio n° 5 presso l’Ospedale Civile di Ruvo.

domenica 1 Luglio 2007

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