Calcio

Cosa sta accadendo in casa Talos Ruvo?

Elio Tedone
In un'intervista, il presidente dei nerazzurri, Vito ippedico, ha cercato di spiegare le tensioni presenti all'interno dello staff dirigenziale
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Non accenna ancora a ricomporsi la situazione in casa Talos Ruvo. La sconfitta all’esordio e quella di domenica scorsa a Canosa non hanno fatto altro che esasperare le tensioni già presenti. In questi giorni molte persone, interne o esterne alla società, hanno parlato e sparlato, qualche volta chiarendo le questioni, altre volte sollevando polveroni ancora più fitti. Per questo motivo abbiamo voluto ascoltare il numero uno nerazzurro, il presidente Vito Ippedico, per cercare, una volta per tutte, di spiegare cosa realmente sta succedendo all’interno dello staff dirigenziale.

Presidente, si è parlato di un vero terremoto dopo la sconfitta conto il Mola. E’ stato così?
“Dopo lo 0-2 dell’esordio non si sono fatti drammi. C’è stata solo una riunione con il direttore generale il lunedì mattina. In questa riunione Savi mi ha messo al corrente delle pressioni troppo accese fra le varie componenti societarie e ha rassegnato le sue dimissioni se queste avessero ridato tranquillità allo staff tecnico. Il martedì ho convocato una riunione plenaria in cui ho annunciato le dimissioni del giemme e ho dato piena fiducia al tecnico Vernice”.

Quindi poi da dove sono partiti tutti gli scossoni di cui abbiamo sentito parlare?
“Tutto è cominciato dall’esclusione del segretario dal quadro societario lo stesso martedì. Secondo me il signor Di Lernia stava assumendo atteggiamenti non consoni al ruolo da lui ricoperto e questo mi ha fatto perdere la fiducia nei suoi confronti. A lui comunque auguro tutte le migliori fortune sportive perché lo considero una persona di indubbia qualità organizzativa”.

E il direttore sportivo cosa c’entra in tutto questo?
“Durante la stessa riunione, quando il segretario fu allontanato, Adriano Muggeo si alzò e lasciò anch’egli la sala senza dare spiegazioni né in quel momento né successivamente. Voglio sottolineare che il suo operato non era stato messo in discussione e che fino a venerdì si era cercato di lavorare sodo per risolvere la questione Ventura dal Corato. Per queste ragioni trovo assurdo, infantile e professionalmente deplorevole il suo comportamento, soprattutto dopo aver scoperto che il signor Muggeo stava contemporaneamente collaborando con un’altra società del nostro stesso girone”.

Di lì è cominciato un vortice senza fine che ha coinvolto alla fine anche il mister?
“Sabato mattina il dirigente accompagnatore Michele Pellicani ha provato a mettersi in contatto con il mister per organizzare la trasferta di Canosa senza ricevere nessuna risposta. Alle ore 13,00 il tecnico Vernice chiamava il dirigente Lovino chiedendo un incontro in cui rassegnava le sue dimissioni adducendo motivi di lavoro.

Avvisato dallo stesso dirigente dell’accaduto ho provato fino alle 20,00 a convincere telefonicamente e in modo civile sia il tecnico che il direttore sportivo a fare marcia indietro. Dopo ore di tentativi ho preso atto della volontà dello staff tecnico di confermare le decisioni prese, visto che non hanno più risposto alle chiamate mie, del presidente onorario Filippo Bruni e del socio Lovino. A questo hanno aggiunto l’assenza di domenica in occasione della partita e quindi devo pensare che non ci sono più margini di dialogo”.

Del futuro, invece, cosa ci può dire?
“Stiamo avendo diversi contatti con altri allenatori e al più presto diffonderemo un comunicato ufficiale in cui renderemo noto il nome del successore di Vernice. Ora posso solo dire che il vice D’Ingeo sarà confermato dopo la panchina di Canosa”.

Come si sente in questo momento?
“Arrabbiato e profondamente deluso da queste persone. Abbiamo atteso Muggeo e Vernice tutta l’estate, aspettando che finissero le loro vacanze e arrivando a pochi giorni dagli esordi in Coppa Italia e campionato senza una squadra ben allestita e assemblata. Questa doveva essere la settimana del consolidamento e invece adesso ci tocca ripartire quasi da zero. Non avevo mai messo in discussione il lavoro tecnico dopo la prima sconfitta, consapevole delle difficoltà in cui stavamo lavorando, degli infortuni e dei ritardi di preparazione.

Eravamo già pronti a fare qualche sacrificio per inserire qualche rinforzo da loro richiestoci. Il campionato è lungo e c’era ancora tutto il tempo per delle correzioni in corsa. Ma, a parte questo, ciò che mi lascia esterrefatto è l’assoluta impossibilità di poter chiarire ogni tipo di problema guardandosi negli occhi. Noi, da persone sincere, eravamo pronti ad ascoltare, loro invece hanno preferito usare qualche volta il cellulare o meglio parlare attraverso terzi”.

Alla squadra cosa vuole dire?
“Vorrei ringraziare la squadra e il mister D’Ingeo. Nonostante una situazione societaria difficile ho visto l’impegno dei ragazzi e la voglia di fare bene. Nel primo tempo abbiamo tirato cinque volte in porta contro la loro unica conclusione. Loro hanno trovato due gol della domenica e anche le decisioni arbitrali ci sono state nettamente contrarie. Il resto lo ha fatto il ritardo di preparazione. Dopo il gol di Strippoli non abbiamo avuto più le gambe per cercare il pareggio. Sono comunque fiducioso per il futuro perché la squadra ha carattere e cresce giorno dopo giorno”.

Proprio per gestire al meglio questa situazione difficile il presidente Ippedico, a margine dell’intervista, ci ha comunicato che la squadra e la società sono in silenzio stampa, anche per preparare al meglio e con piena serenità i prossimi due derby. Lo stesso Ippedico si occuperà personalmente, nei prossimi giorni, di informare i media delle novità attraverso dei comunicati stampa.

lunedì 11 Settembre 2006

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