Politica

Appello di cittadini ruvesi “indegni di essere italiani”

La Redazione
A tutti i concittadini per un fronte comune del NO
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E’ indubbio che il referendum confermativo sulle modifiche costituzionali approvate unilateralmente dal precedente governo, giunge alla fine di una estenuante stagione di confronti elettorali per i cittadini ruvesi.

Siamo stanchi, effettivamente! Tra il calcio che impazza in Tv, il caldo che comincia a farsi sentire, il lavoro, lo studio, verrebbe voglia di utilizzare la prossima domenica per andare al mare.

Eppure siamo chiamati a rispondere con un Si o con un No, a questioni complesse, che possono avere effetti decisivi per la nostra convivenza e per la vita quotidiana.

• Anzitutto ci troviamo di fronte a una sostanziale riscrittura della Costituzione del 1948, visto che sono più numerosi gli articoli in qualche modo emendati rispetto a quelli lasciati invariati.

• E’ una riforma che, in nome di un falso federalismo (non è previsto il federalismo fiscale!), introduce un BICAMERALISMO PASTICCIATO, con il conseguente  rischio che i processi di formazione delle leggi diventino farraginosi e complessi, forse più di quanto è già accaduto finora, e soprattutto con un aumento dei conflitti tra lo Stato centrale e i governi locali, con costi elevati per tutti.

• Non mancano anche punti positivi, ad esempio il numero di deputati e senatori che scendono rispettivamente da 630 a 500 e da 315 a 252, ma con calma, tra 10 anni (risultato scadente se confrontato con ciò che, in maniera bipartisan, la Commissione Bicamerale aveva deciso: riduzione di circa un terzo dei parlamentari e dalla legislatura successiva!).

• A fronte di ciò, viene introdotto un PRESIDENZIALISMO strisciante, che rischia di esautorare il Parlamento: il primo ministro determina (e non più soltanto «dirige») la politica dell’esecutivo, ha il potere di nomina e revoca dei ministri e di chiedere sempre la fiducia della Camera . Egli può chiedere, quando voglia e senza limiti, al Presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera: si introduce in pratica un «premierato assoluto».

• Il tutto, in presenza di una LIMITAZIONE DEI POTERI DI GARANZIA: Il Presidente della Repubblica esce fortemente ridotto nei suoi poteri, essendo stato espropriato delle funzioni di garanzia, con la sottrazione del potere di scioglimento e di quello della nomina del primo ministro. Altre perplessità sollevano le previsioni per la Corte costituzionale, i cui 15 membri sarebbero molto più politicizzati, in quanto ben 7 di loro sarebbero di nomina politica, contro gli attuali 5 su 15.

• Ma le maggiori perplessità, riguardano la DEVOLUTION: più di qualche dubbio sollevano le competenze esclusive delle Regioni in materia di sanità, scuola e polizia locale. Il rischio è di avere Regioni in grado di garantire servizi di prim’ordine e Regioni che faticano a fornire quello di cui il cittadino non solo ha bisogno, ma anche diritto. Non è da sottovalutare che nella nuova versione, per quanto riguarda la sanità, non si parla più di “Livelli Essenziali di Assistenza garantiti dallo Stato”, ma di “Livelli Minimi di Assistenza disciplinati dallo Stato”.  Se le parole hanno un significato………….!

Il nostro invito, al pari di ciò che proviene da vasti settori della società italiana, a cominciare dal mondo cattolico, è esplicito: riteniamo opportuno salvaguardare la Costituzione del 1948 attraverso un voto negativo al Referendum.

Non perché siamo contrari per principio a qualsiasi riforma della Costituzione stessa, ma perché crediamo che sia opportuno promuoverla attraverso un metodo che preveda intese più ampie e perché pensiamo che l’attuale ipotesi di riforma presenti più lati problematici che positivi.

L’auspicio è che, su queste basi, i cittadini di Ruvo non rispondano a logiche di schieramento, come qualcuno cerca di imporre: sui diritti costituzionali non si mercanteggia, perché il destino della nostra Costituzione è più importante del destino di Prodi e di Berlusconi.

Cambiare si può, ma insieme!

Salvatore Caldarola (magistrato)                                                   
Rocco Lovino (docente)
Angela Carlucci (impiegata) 
Onofrio Caputi Iambrenghi (chirurgo)
Michele Rubini (giornalista)
Nico Curci (cancelliere)
Pasquale Guastamacchia (imprenditore)
Francesco Summo (studente univ.) 
Rino Basile (cons. provincia)
Raffaele Sorice (pensionato)

venerdì 23 Giugno 2006

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