Politica

Dopo la sconfitta, il Centrodestra è pronto a ripartire

Elio Tedone
L'ha garantito nel corso del comizio di ringraziamento, il candidato sindaco Antonello Paparella all'indomani di una sconfitta da "non sottovalutare"
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“Vorrei dire 5.652 grazie a tutti gli elettori che hanno scelto me come sindaco e la coalizione di centrodestra”. Si apre così il comizio post ballottaggio di Antonello Paparella, candidato sindaco sconfitto nelle ultime Amministrative.

Crediamo non sia stato facile salire quei pochi gradini per arrivare sul palco: la sconfitta netta, le poche persone presenti, la delusione ancora forte dopo l’esito delle urne, avrebbero spinto molte persone ad evitare questo discorso di chiusura.

Ma con un moto d’orgoglio e di responsabilità il centrodestra, con i suoi rappresentanti e con il candidato sindaco, sale compatto.

All’inizio, ci sono solo ringraziamenti da parte di Antonello Paparella, per tutti coloro che con coraggio e passione lo hanno affiancato in questa memorabile campagna elettorale.

Poi gli auguri al neo sindaco: “Vengo dal mondo dello sport, quello genuino, e credo di aver dimostrato di saper perdere. Colgo, quindi, l’occasione per fare a Michele Stragapede ancora una volta gli auguri per la vittoria. L’unico auspicio è che lavori per tutti i ruvesi, come lui stesso ha detto da questo palco”.

Il centrosinistra avrà una maggioranza di dodici ad otto, sufficiente a governare bene il paese. Ma il candidato sindaco del centrodestra, si sofferma proprio sui consiglieri dell’opposizione: “Spero che possiamo controbattere con tutti ed otto i nostri elementi e che non ci siano “ballerini” che si spostano da una parte all’altra”.

Poi la presa di coscienza del risultato elettorale e l’ammissione di colpa fatta senza scusanti.

“Mi assumo tutte le responsabilità per questa sconfitta – dice – e da questo punto voglio che il centrodestra riparta per tornare a governare e per presentarsi compatto alla prossima tornata elettorale”.

Questa opposizione, secondo il suo attuale leader,si preannuncia compatta e coerente, “senza sterili personalismi”.

Questa la ricetta di un Antonello Paparella che, al contrario delle voci che circolano in paese, non si sente già tagliato fuori per il futuro.

“Voglio chiarire subito che sono a completa disposizione della Casa delle Libertà e che mi sento onorato di averla rappresentata e non bruciato per la sconfitta.

Così come sono onorato di aver rappresentato la bandiera di Alleanza Nazionale e voglio continuare a farlo anche in futuro. Aver toccato un punto basso può essere l’occasione migliore per ripartire più forti e compatti di prima”.

Ricominciare già da domenica e lunedì, con il referendum costituzionale. Il “Sì” di Antonello Paparella e del centrodestra ha tante ragioni e sul palco ne vengono elencate alcune.

“L’attuale Governo – commenta Paparella – ha battuto tutti i record con 102 fra ministri, sottoministri, segretari e sottosegretari. Questo, secondo noi, è solo un modo sbrigativo per accontentare tutti</strong>; il al referendum porterà una riduzione di 175 parlamentari.

E poi cancellerà la possibilità dei “ribaltoni”, impedendo agli eletti che si sono schierati da una parte in campagna elettorale, di passare sul carro dei vincitori ad elezioni concluse.

E’ quello che ho visto fare anche a molti cittadini dopo la vittoria di Stragapede, cambiare idee e parte politica, a scapito della coerenza personale e della propria fazione politica”.

Un ulteriore invito alle urne, al “Sì”, quello di Paparella e della sua coalizione, a mettere da parte le “chiacchiere” dell’attuale maggioranza sul federalismo leghista e sulla possibile spaccatura dell’Italia con pieni poteri dati alle Regioni.

“Sappiate – dice dal palco il leader dell’opposizione – che nel 2001 c’è stata già una modifica fatta dal centrosinistra al testo costituzionale in questo senso. Il referendum non tocca, come vogliono farvi credere, la prima parte della Costituzione, quella dei principi e dei diritti fondamentali del cittadino, bensì quella successiva.

Non è vero nemmeno che le Regioni avranno poteri illimitati, ma avranno più libertà in tema di sanità, istruzione e polizia locale.

Per tutto il resto continuerà a decidere il Governo centrale. In questo modo ci saranno meno sprechi, istituzioni più efficienti e più poteri ai cittadini”.    

giovedì 22 Giugno 2006

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