Cultura

La Morpheus Ego in fase di crescita

Nico Andriani
Il presidente dell'associazione Michele Pinto ci racconta i prossimi progetti
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Archiviato il successo del primo lungometraggio La Torma dopo anni di diffusione in tutta Italia e cominciati i lavori sulle nuove sceneggiature, siamo riusciti ad intrattenere una piacevole conversazione con il presidente dell’Associazione Culturale Morpheus Ego Michele Pinto, ripercorrendo gli ultimi passi di quest’avventura e proiettandoci verso il futuro di questa realtà prolifica in terra di Puglia.

Fino a qualche anno fa sembrava impossibile “fare” del cinema in Puglia, se non per qualche sporadico intervento delle grandi case di produzione, eppure le cose stanno cambiando negli ultimi anni e la Morpheus Ego ne è un esempio, soprattutto dopo il successo di quel piccolo caso cinematografico che è stato “La Torma”. Che giudizio puoi dare sul cinema in Puglia?
Negli ultimi anni si è assistito ad un processo di democratizzazione del cinema; prima l’unica via d’accesso al mondo cinematografico era recarsi in determinate zone più dotate a livello di strutture, e quindi per intenderci recarsi a Cinecittà; con l’avvento del digitale e del computer in post-produzione il cinema è diventato alla portata di tutti.

È nell’ambito di questo scenario che si inserisce la Morpheus Ego, l’associazione culturale nata per invertire la tendenza alla fuga e per valorizzare le risorse locali, culturali e artistiche soprattutto attraverso lo strumento cinematografico.

Una stessa branca dell’associazione la piccola società di produzione Kinema, che intende un vero e proprio movimento di pensiero rivolto al movimento continuo derivante dalla parola das kino (“cinema” in tedesco, ndr) e il termine greco kinesis, che vuol dire movimento.

In questo senso il nostro primo film “La Torma” ci ha infuso ottimismo e ha fatto emergere la voglia di andare avanti specialmente per continuare un rapporto con il piccolo seguito che si è creato.

Ci siamo accorti dell’ampia valenza culturale del prodotto cinematografico, soprattutto a seguito dei dibattiti spontanei che si creavano a fine proiezione che vertevano non solo sulla forma dei film ma anche sulla tecnica; il pubblico dopo anni in cui si è sorbito prodotti cinematografici mediocri hanno maturato un senso critico nei confronti dei contenuti e del linguaggio. Il cinema porta cultura, combatte l’analfabetismo.

È in questa direzione che è stata inaugurata l’accademia di cinema a Enziteto?
Data la portata politica del cinema, sono stato coinvolto nel progetto “accademia del cinema” promosso dalla I° circoscrizione (S.Spirito-Palese) di Bari e gestito dalla coop. Sociale GET centro per la ricerca e la didattica dell’immagine con i quali collaboro da tre anni, come docente di linguaggio cinematografico di un gruppo di dieci insegnanti (tra cui Raffaele Tedeschi per la sceneggiatura, Claudio De Leo per la fonica e Francesco Tammacco per la recitazione).

Questo progetto è estremamente importante perché promuove il linguaggio cinematografico in maniera gratuita e rappresenta un avamposto in un quartiere a rischio come Enziteto, dove stanno prendendo forma progetti di rinascita e di rinnovamento sociale della comunità, con la quale si stanno intrattenendo rapporti proficui attraverso seminari, proiezioni, rassegne, incontri con grandi personaggi locali come Winspeare, Piva e Solfrizzi.

Quali sono i progetti per il futuro?
Siamo impegnati su più fronti, cercando sperimentazioni video, curando laboratori nelle scuole come un progetto cinematografico con i ragazzi disabili e disagiati e che si fonde con l’arterapia e la musicoterapia che stiamo tenendo presso il liceo “Tommaso Fiore” di Terlizzi e da Gennaio personalmente sono diventato Veejay Resident del JubileeHotelClub di Corato dove è possibile fondere artisticamente musica e video e mantenere viva per 4ore una serata.

Continuano anche le nostre collaborazioni teatrali in spettacoli multimediali come in AB-ULI-VIA con il carro dei comici di Francesco Tammacco e ci sono sceneggiature pronte per essere girate, mentre abbiamo appena avviato un laboratorio cinematografico su Ruvo con l’associazione culturale Tra il Dire e il Fare.
A Maggio infine terrò un laboratorio di cinema nel Salento.

E adesso circola la voce di un vostro progetto sponsorizzato dal Livenetwork…
Effettivamente stiamo lavorando su un progetto di serie-web. Bruma si preannuncia essere una grossa novità in ambito web, sull’onda della sperimentazione di serietà date sul web negli Stati Uniti. Lì si parla di serie a pagamento, mentre sui portali del Livenetwork il servizio è completamente gratuito.
Nelle prossime settimane si potrà vedere una puntata pilota e nell’arco di qualche mese sarà possibile seguire anche dal resto del mondo questo serial-web, grazie anche ai sottotitoli in inglese.

Per ora posso solo dire che non deluderà quanti hanno apprezzato La Torma, con ambientazioni molto simili ma con tematiche diverse e un uso di tecniche più professionali ed attori professionisti.

Bruma è già un titolo misterioso…
La Bruma infatti è la nebbia e noi cerchiamo di abbracciare temi un po’ oscuri con lo spirito popolare e quello comico. Anche in questo caso ci troviamo a lavorare in sinergia con altri attori locali, visto che la post-produzione sarà affidata a DI&CO e T-Prod e la parte audio agli sudi Kougla di Terlizzi, continuando sul filo della partnership nata con La Torma, ma che ci vede cresciuti sul piano tecnico, sponsorizzati dal Livenetwork, che ospiterà tutte le puntate della serie.

Chi vorresti ringraziare per questi anni di lavoro e di crescita?
Il mio ringraziamento particolare va a Felice Caiati e Domenico Testini, co-produttori di tutte le nostre fatiche e in ultimo, ma non in ordine di importanza, a Raffaele Tedeschi, la persona che riesce a dar forza ai miei capricci artistici e che ritengo essere uno dei migliori scrittori italiani, con cui si è instaurato un rapporto simbiotico nel quale riusciamo ogni volta a creare delle storie in maniera empatica.

martedì 7 Marzo 2006

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