Cronaca

Università: questo DDL non s’ha da fare

Antonella Ardito
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In tutti gli atenei italiani è in atto una settimana di mobilitazione contro il Decreto di Legge sulla modifica dello stato giuridico dei docenti, disegno promosso dal Ministro per la Pubblica Istruzione e l’Università Letizia Moratti.


In Senato il 29 settembre scorso si è avuta l’approvazione di tal decreto con l’uso della fiducia, senza una regolare procedura di discussione del progetto che, secondo docenti, studenti e dottorandi rischia di diventare un’amara realtà, in quanto comporterebbe la fine della ricerca in ambito umanistico e scientifico a favore del solo ambito economico, con la possibilità dei privati di utilizzo delle strutture universitarie per le proprie ricerche senza una corretta qualificazione della ricerca di base.


Quindi niente finanziamenti per l’Università ma solo utilizzo delle infrastrutture  e dequalificazione dei docenti e dei ricercatori, questi ultimi condannati a vita a rimanere nell’Università attendendo un posto da professore che non arriverà mai, data la mancanza cronica di risorse per indire concorsi a cattedra e dovendosi accontentare di qualifiche come “associato” e lavorare nell’assoluta precarietà, con contratti a tempo determinato e di collaborazione, a tutto danno degli studenti e della ricerca che non possono contare su cervelli anche economicamente motivati.


A Roma è già in atto una forte protesta, con l’occupazione della Sapienza e relativo blocco delle lezioni.


A Bari il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo in un documento congiunto si sono pronunciati molto duramente contro il DDL Moratti e hanno approvato  “…i documenti e le iniziative prodotte nel merito dalle Facoltà di Giurisprudenza, Lettere  e Filosofia, Lingue e Letterature straniere  e – hanno chiesto – che il Magnifico Rettore si faccia interprete della protesta, promuovendo anche in collaborazione con i Rettori degli altri Atenei, in occasione della prossima riunione della CRUI, le azioni più incisive per manifestare il dissenso della comunità accademica.”


Da ieri per l’appunto è in atto un blocco della didattica ma a macchia di leopardo, in quanto molti docenti hanno aderito alla protesta ma continueranno a far lezione ma in contemporanea ci sono state e ci saranno lezioni e discussioni autogestite dagli studenti  in attesa della Notte Bianca all’insegna del confronto e della riflessione tra studenti e docenti.


Dalle 21 di stasera alle 7 di domattina presso la Facoltà di Lingue alcuni professori tra cui Moliterni, Cavalluzzi e la Prof.ssa Calefato terranno lezioni sul Teatro nel ‘700 o il Cinema di Pasolini a trent’anni dalla morte del regista e scrittore, ma anche un dibattito sulla “Visione del Lusso contemporaneo”.


Ieri mattina intanto si è tenuto un’incontro congiunto nell’atrio di Via Crisanzio dell’Ateneo barese tra rappresentanti degli studenti riconducibili al Collettivo di Lettere e Filosofia, agli Studenti Indipendenti e alla Rete Studentesca nonchè la rappresentanza del’Associazione Dottorandi di Bari con i rappresentanti della Uil Università Mimmo Raimondo e della Cisl Università Gaetano Dammacco, segno dell’unità d’intenti tra sindacati e Ente universitario nel combattere contro il DDL. Solidarietà è stata espressa dall’Assessore regionale al Lavoro Marco Barbieri che per un caso fortuito era in Ateneo ieri, ma ha ribadito il pieno appoggio della regione Puglia perchè venga assicurato il diritto allo studio che inevitabilmente la Moratti sta disattendendo.

giovedì 13 Ottobre 2005

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