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Vaccinazioni antiCovid a domicilio per over80 e diversamente abili: a Ruvo di Puglia a rilento

La Redazione
​Qualche giorno fa, ci ha lasciati a causa del Covid un ragazzo diversamente abile, non ancora vaccinato. A darne notizia Michele Ciliberti, presidente di "Ala di riserva onlus Ruvo"
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«Abbiamo bisogno di terminare entro fine maggio la vaccinazione dei soggetti più fragili con una logistica e organizzazione che azzeri la conflittualità con i nostri pazienti e consenta di raggiungere l’obiettivo dato dal piano vaccinale, ridurre la mortalità dei soggetti più esposti alle complicanze dell’infezione da Covid» ha dichiarato Nicola Calabrese, segretario Fimmg Bari, lo scorso 1° maggio durante un incontro in cui è intervenuto anche il direttore regionale del Dipartimento della Promozione della Salute, Vito Montanaro.

E, intanto, a Ruvo di Puglia la campagna vaccinale antiCovid a domicilio per i più fragili, diversamente abili e/o ultraottantenni, procede a rilento: ai medici di Medicina generale – i medici di famiglia – sono consegnate dosi di vaccino in quantità insufficiente a far fronte alle legittime richieste costanti e, comprensibilmente, preoccupate dei familiari che temono per i propri cari.

Qualche giorno fa, ci ha lasciati un ragazzo diversamente abile, non ancora vaccinato, che aveva contratto il Covid.

A darne notizia, affranto e sdegnato, Michele Ciliberti, presidente dell’associazione “Ala di riserva onlus Ruvo” di cui il giovane era componente.

«Il nostro dolore non trova sollievo – ha scritto sui social -. Anche la nostra rabbia è tanta.

Un ragazzo diversamente abile doveva essere tutelato e vaccinato per tempo. È incredibile come, ancora oggi, molti dei nostri ragazzi non vengano vaccinati tra rimbalzi di responsabilità tra medici curanti, Asl, Comune, Regione, Stato.

Nei giorni scorsi – procede – un altro nostro ragazzo ha perso entrambi i genitori ultra settantenni non ancora vaccinati».

Non è facile gestire una pandemia ma chi ci governa a tutti i livelli ha gravi responsabilità verso tali perdite».

Il sindaco Pasquale Chieco assicura che sta continuamente sollecitando la Asl Bari a fornire ai medici di famiglia le dosi di vaccino, in modo tale da incrementare il ritmo delle vaccinazioni ai più fragili.

Per mercoledì, intanto, sono attese in Puglia 141.570 dosi di Pfizer.

 

 

 

 

lunedì 3 Maggio 2021

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Reb
Reb
2 anni fa

Di fronte a certe notizie l'indignazione non è sufficiente. Non si riesce davvero a giustificare le omissioni che negano – ancora in queste ore – la vaccinazione a soggetti indiscutibilmente prioritari, sia in quanto diretti portatori di un interesse legittimo o meri caregiver di terzi soggetti fragili. Tanto più, se si pensa a quanta gente avrà sin qui fruito della prestazione senza un valido titolo, magari solo in virtù dell'appartenenza a qualche casta opinabilmente privilegiata. Forse qualcuno inconfessabilmente sta ragionando in termini di sacrificabilità di talune categorie sociali (anziani inamovibili, portatori di handicap gravi, malati terminali)?

Michelina Girasoli
Michelina Girasoli
2 anni fa

Non riesco a capire perché si stanno cacciando persone che non hanno diritto e vengono abbandonati al loro destino persone disabili e fragili con le loro famiglie che necessariamente devono accudirli e curarli!!
I medici di base non danno notizie molto evasive!!!!!
Qualcuno deve dare delle risposte alla famiglia di Vincenzo e alle tante famiglie che aspettano con grande rassegnazione!!
Che vergogna!!!