Cultura

“Omaggio al Maestro” Nino Rota specchio e diadema di una memoria senza tempo

Raffaella Anna Dell'Aere
Protagonisti musicali "The Classic Clarinet Quartet", un gruppo di giovani talenti che, con estrema bravura, ha eseguito un concerto di rilievo nel panorama del territorio ruvese
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Le magiche suggestioni surreali, assaporate ieri nella serata dedicata a Nino Rota, con lo spettacolo multimediale “Omaggio al Maestro”, tenutosi presso il Chiostro ex Convento Minori Osservanti, attuale Casa di Riposo “M. M. Spada”, si sono rivelate specchio e diadema di una memoria ancor vitale nel tempo, vivace e profonda, nostalgica e prospettica, testimone indiscussa dell’italiana cultura musicale e cinematografica del ‘900.

L’evento, patrocinato dagli Assessorati alle Politiche Culturali e del Turismo, alle Politiche Sociali del Comune di Ruvo e dalla Pro Loco, sostenuto dall’AI (Associazione Alzheimer Italia di Bari) nella figura del Presidente dott. Pietro Schino, ha visto come protagonisti musicali “The Classic Clarinet Quartet” un gruppo di giovani talenti che, con estrema bravura, ha cavalcato idealmente  le note emozionali del pianoforte e i fiati sinuosi dei clarinetti, donandoci un concerto di rilievo nel panorama del nostro territorio ruvese.

Si è passati così, morbidamente e piacevolmente da “Alla scoperta del genio di Rota”, serenata in Re Maggiore per clarinetto e pianoforte, a “L’universo parallelo di Rota” con gli occhi e i suoni del Quartetto.

Nel cuore della serata, dopo la lettura poetica de “Il ricordo: Rota e Fellini”, breve monologo su due stelle, il testimone è passato ad una vera e propria chicca musicale, “La Rinorota”, tessitura musicale, ricamata dall’ingegno del maestro Rino Campanale, di una inscindibile fusione magmatica delle più belle colonne sonore del Cinema felliniano, di Coppola e Zeffirelli che, incorniciate dal bianco e nero delle immagini filmiche, assemblate con intelligente e geniale maestria dal regista Michele Pinto, ci hanno condotto in un incantevole viaggio a ritroso nella memoria di sublimi melodie visive.

E dunque, soggiogati dallo stridio delle cicale, ignari e ancora insaziabili, abbiamo proseguito il viaggio in una danza emozionale verso il finale, tra le sequenze cinematografiche di 8 e ½, La Dolce Vita, Il Gattopardo, Romeo e Giulietta, Il Padrino, nella luce di una calda notte, avvolta da affreschi ridondanti di terra, incastonati tra il cielo e le pietre di un’antichità vivida.

“Non credo a differenze di ceti e di livelli nella musica: il termine ‘musica leggera’ si riferisce solo alla leggerezza di chi l’ascolta, non di chi l’ha scritta.”
Nino Rota, con questa citazione, ci indica profeticamente il percorso futuro, ed ormai attuale, della musica, indissolubilmente contaminata tra la liricità di opere sinfoniche e la sublime leggerezza di colonne sonore, ma restando musica, restando comunque pura essenza dell’Arte più vicina all’Anima.

martedì 3 Luglio 2012

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