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Caterina Montaruli: «Il Piano urbanistico generale dopo cinque anni: quali risultati?»

La Redazione
​L'ex Assessora all'Urbanistica nell'Amministrazione Vito Ottombrini fa delle riflessioni riguardo al giudizio negativo della Regione Puglia, del 28 maggio scorso, sul Pug, il cui esame delle osservazioni si è concluso nel 2019
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Era il 31 luglio 2019 quando, in un Consiglio comunale "fiume", si concluse l'esame di 137 osservazioni e controdeduzioni al Piano Urbanistico Generale, adottato dal Consiglio comunale, verso la fine del mandato Ottombrini. Un esame che richiese 12 assise consiliari e fu caratterizzato da momenti di tensione politica con l'accoglimento parziale dell'osservazione n. 50.

Il 28 maggio scorso è arrivato il giudizio negativo della Regione Puglia al Pug presentato dall'Amministrazione Chieco il 18 gennaio 2021. Ne scrive Caterina Montaruli, ex assessora all'Urbanistica del Comune di Ruvo di Puglia nel mandato Ottombrini, in una nota. 

«Cominciamo dai fatti.      La Regione Puglia, in data 28.05.2021, ha bollato con un giudizio negativo il nuovo Pug presentato dalla attuale Amministrazione in data 18.01.2021, al fine di ricevere l’esito del controllo di conformità che ne avrebbe permesso la definitiva approvazione nel Consiglio Comunale. La Giunta Regionale, “viste le numerose incongruenze riscontrate conseguenti alle modifiche apportate agli elaborati a seguito dell'accoglimento delle osservazioni” ha espresso la non compatibilità del Pug presentato rispetto alla L.R. n.20/2001 e al Drag (Documento Regionale di Assetto Generale)

Ci corre l’obbligo di puntualizzare che quanto inviato in Regione non ha nulla a che vedere con il Pug adottato all’unanimità dal Consiglio Comunale in data 14.05.2016, alla fine della precedente legislatura.

Ma facciamo un po’ di storia. Il piano urbanistico generale, che muove i suoi primi passi ormai 15 anni fa (amministrazione Stragapede), è uno strumento complesso e molto articolato di cui i Comuni si dotano per la programmazione territoriale e la  governance della città. La sua costruzione parte dall’analisi critica del quadro esistente fisico e giuridico per essere in grado di cogliere le caratteristiche, le emergenze e le opportunità che il territorio e la città e, quindi, la sua comunità è in grado di manifestare. Inoltre il Piano ha la responsabilità di anticipare e sostenere politiche di sviluppo innovative in grado di qualificare il patrimonio territoriale, la vita dei suoi cittadini, promuoverne le proprie eccellenze e attrarne di nuove.

Nel 2016, con l’adozione del Pug, questo enorme e complesso processo fu portato a compimento grazie al lavoro dell’ufficio tecnico comunale con la consulenza dell’Università degli Studi di Bari, in un primo momento, e poi dai professionisti locali all’interno di un processo partecipativo dell’Ufficio Pug nel quale fu attivato per ben tre anni un apposito tavolo tecnico. Pratica, messa in atto come previsto dal Drag, poi riconosciuta come buona pratica a livello regionale.

Il Pug adottato nel 2016 aveva una sua coerenza riconosciuta dagli organi regionali in conferenza di co-pianificazione con la Regione tanto che, in quella sede, l’allora assessore regionale all’Urbanistica, l'architetto Curcuruto, invitò gli amministratori a completare il percorso di approvazione per dotare quanto prima la città di Ruvo di programmazione generale al fine di scongiurare ulteriori richieste puntuali e particolari di conferenze di servizio.

Il Pug, quindi, fu portato in adozione e approvato all’unanimità da tutto il Consiglio Comunale.

Per completare il percorso di approvazione, questa amministrazione doveva procedere alla pubblicazione del Pug adottato e alla fase della valutazione delle eventuali osservazioni. Osservazioni che, invece di riferirsi a eventuali errori o evidenziare interessi particolari, sono state utilizzate a fini politici e ideologici; osservazioni  trasformate in emendamenti la cui ammissibilità sono tutte da verificare in punto di diritto, per stravolgere il lavoro fin qui condotto: impianto complesso, articolato che aveva avuto le autorizzazioni da tutti gli enti preposti  liquidato immotivatamente allo scopo premeditato e preordinato di distruggere quel Pug.

Tutti sono in grado di comprendere che, se si sostituiscono coloro che il Pug lo hanno redatto e ne sono i più profondi conoscitori, con tecnici esterni nominati senza motivazione che non hanno partecipato in alcun modo alla sua stesura, questi opereranno con estraneità rispetto alle idee, alla visione e elle linee strategiche che sottostanno all’intero piano, ancorchè non profondi conoscitori del territorio, e risulterà quanto mai impossibile integrare le osservazioni in maniera coerente all’impianto originario facendo scempio della continuità dell’operare per perfezionare l’opera con scienza e coscienza. Ed ecco che torna questa parola…"coerenza"!

Ecco spiegato perché, dopo ciqnue anni di lavoro del Consiglio Comunale, delle commissioni e della macchina tecnica-amministrativa il nuovo Pug non ha alcuna relazione con il Pug adottato: il Pug adottato è stato stravolto nella visione, nell’impostazione strategica senza alcuna motivazione e senza che sia apparsa una visione alternativa per il futuro della città (se mai ritorno al passato).

La Regione, infatti, dichiara di aver riscontato nel nuovo Pug numerose incongruenze in seguito alle modifiche agli elaborati apportate e all’accoglimento delle osservazioni e degli emendamenti.

Le osservazioni finali. Non sono poche le responsabilità che discendono da questa triste storia. Ora siamo fuori tempo massimo, siamo ai tempi di recupero Covid e dobbiamo tirare le somme e fare il bilancio delle responsabilità:

– responsabilità amministrativa: è stato portato avanti un percorso illogico e incoerente a cominciare dalla messa in liquidazione in malo modo dell’Ufficio Pug. Ilui tavolo tecnico aveva accompagnato il percorso di partecipazione e doveva continuare a operare per il processo partecipativo, assente in questa fase di modifica e stravolgimento strutturale del piano. In modo irrituale è stata nominata una società di tecnici esterni che ha valutato le osservazioni, che ha “sorprendentemente” accolto osservazioni di natura politica rifiutate e bocciate in sede di copianificazione dalla Regione e in contrasto con la strategia del Pug adottato e, quindi, dello stesso Documento Programmatico (Dpp), scegliendo quindi di stravolgere le linee di sviluppo economico del territorio e di apportare quelle modifiche strutturali che ne hanno bollato la incoerenza da parte della Regione;

– responsabilità politica: il Consiglio Comunale è responsabile di aver tenuto fermo un paese privo di programmazione richiesta a gran voce da cittadini e da istituzioni. Grave danno per la vita delle persone e per lo sviluppo delle attività produttive e di tutto il paese.

Aver stravolto uno strumento elaborato sulla base di una volontà popolare e istituzionale dal momento che le osservazioni fatte da poche persone, i cui interessi legittimi sono tutti da verificare, erano orientate a distruggere l’impianto del piano. Stravolto il piano si sarebbe dovuto procedere a una riadozione e quindi riavvolgere il nastro e ripercorrere tutto l’iter amministrativo e partecipativo. Più coerentemente e più coraggiosamente si sarebbe potuto procedere all’annullamento del piano adottato e ricominciare tutto il percorso con nuova impostazione e dichiarando una diversa visione. È legittimo cambiare idea da parte di chi lo aveva adottato o esprimere visioni diverse ma poi si deve avere il coraggio di dichiararle e portarle fino in fondo con la condivisione e l’approvazione dei cittadini: il piano è una costruzione complessa, è una cosa seria, è come un puzzle, se sbagli un incastro la costruzione non si mantiene più in piedi. Non c’è coerenza e non c’è compatibilità;

– responsabilità per danno erariale: sarebbe utile sapere quanto costa alla comunità di Ruvo tutto questo cincischiare intorno a una programmazione complessa, senza avere prima costruito una visione e senza avere la piena conoscenza e coscienza di ciò che era stato costruito in più di 10 anni, rifiutando in modo ossessivo di ascoltare chiunque a prescindere, senza alcun risultato utile.

È giusto che la città chieda conto della lista della spesa. È a tutela della onorabilità del lavoro istituzionale dell’Amministrazione comunale, con la sua macchina tecnico-amministrativa, del denaro pubblico impiegato, della professionalità di tanti tecnici coinvolti, della partecipazione attiva di tante persone e nel rispetto di quanti hanno condiviso una buona pratica di pianificazione partecipata, che oggi questa amministrazione ha il dovere di chiarire alla città quale sia il risultato di cinque anni di lavoro, di tempo e denaro sprecato, perché una montagna costruita su falsità, supponenza e consumo di vendette personali, partorisse nemmeno un topolino?».

 

venerdì 18 Giugno 2021

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Tex willer
Tex willer
2 anni fa

Buon giorno mi fa piacere tantissimo l'articolo redatto dalla signora Caterina Montaruli assessora ai lavori pubblici del Sindaco Ottombrini in cui evidenzia più volte che il PUG del comune di Ruvo di Puglia presentato dall' attuale amministrazioe Chieco è stato bocciato dalla regione Puglia .La stessa Montaruli sottolinea che le incongruenze emerse a seguito bocciatura non dipendono da errori tecnici ma da scelte piuttosto politiche impostate dall' attuale amministrazione Chieco nella redazione finale del piano PUG.Ora al dunque si parla anche di spese sostenute negli anni per la redazione di tale piano tecnico è giusto ora che chi in dovere sporga denuncia agli organi preposti per sperpero di denaro pubblico e facciamo pagare loro le giuste conseguenze perché poi sono sempre i cittadini

Calimero nero
Calimero nero
2 anni fa

Cara professoressa Caterina Montaruli da quello che lei pubblica in questo articolo con tutta franchezza vorrei complimentarmi con Lei per la semplicità e franchezza nell' esporre la realtà dei fatti.Certamente di gente come lei si è perso ” lo stampo” e lo ripeto in senso positivo.Ora se una persona come lei pur essendo stata segretaria politico ed assessora ai lavori pubblici di questo comune elenca così bene tutti i difetti che hanno portato alla mancata approvazione del PUG da parte della regione Puglia perché a suo dire questa amministrazione ha adottato scelte in parte politiche invece di scelte prettamente tecniche certamente viene da piangere a tutti noi.Eppure questa amministrazione ha sempre avuto il pregio di vendere la “pelle dell' orso” prima di catturarlo.Solo fumo negli occh

Lee Moretouch
Lee Moretouch
2 anni fa

Ma sicc