Attualità

Non studiano e non lavorano, la generazione Neet

La Redazione
A Bari giovedì il Ciofs-Fp traccerà il bilancio del progetto Save, che ha avuto come scopo definire e validare modelli, approcci e strumenti innovativi al fine di prevenire e contrastare il fenomeno
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Un convegno per far discutere dei giovani non impegnati nello studio, né nel lavoro e né nella formazione, Neet dall'acronimo inglese di "Not (engaged) in education, employment or training".

Nella mattinata di giovedì 6 ottobre, nel Villaggio del Fanciullo S. Nicola (a Bari in piazza Giulio Cesare 13) si svolgerà un incontro organizzato dal Ciofs-Fp (Centro italiano opere femminili salesiane – Formazione professionale, con sede snche a Ruvo) sui risultati e le risorse del progetto Save (Self awareness, evaluation and motivation system enhancing learning and integration to prevent and contrast esl and neet).

Il progetto europeo ha avuto come scopo quello di definire e validare modelli, approcci e strumenti innovativi al fine di prevenire e contrastare l’abbandono scolastico e il fenomeno Neet. Ha consentito, grazie ad una piattaforma creata ad hoc, di socializzare diversi strumenti di orientamento e di personalizzazione degli apprendimenti.

La giornata comincerà alle 10 con i saluti istituzionali dell'assessore regionale all'Istruzione e formazione professionale, Sebastiano Leo, e del presidente Ciofs-Fp Puglia, Carmela Rocca. All'incontro parteciperanno, tra gli altri, il direttore nazionale del Ciofs-Fp, Angela Elicio, e la referente del progetto Valentina Castello (Ciofs-Fp), Rosanna Squicciarini, responsabile dell'IeFp (Istruzione e formazione professionale) della Regione Puglia e gli orientatori locali.

Il tema sarà quello dell'orientamento, dell'(auto)valutazione e motivazione nei percorsi di sviluppo delle competenze a prevenzione e contrasto del fenomeno dei neet e dell’abbandono scolastico. Due fenomeni che si si confrontano di fronte ad un quadro a tinte fosche, caratterizzato dal 38,8% di disoccupazione giovanile e gli alti tassi di giovani non occupati e non in istruzione e formazione nella fascia d'età 15-24 anni che, secondo gli ultimi dati Istat, interessa circa 1,3 milioni di persone, circa il 20% della popolazione di
questa fascia d’età.

Attraverso la guida dei formatori, il progetto Save mira all’accrescimento del grado di partecipazione dei giovani, specialmente quelli a rischio di abbandono scolastico, attraverso la sperimentazione di strumenti innovativi di auto-consapevolezza e auto-valutazione. L’obiettivo è quello di definire e validare un sistema innovativo in grado di promuovere il coinvolgimento e la motivazione degli studenti, l’apprendimento e l’orientamento dei formatori, la capacità di risposta dei sistemi di istruzione e formazione professionale. Tutto ciò è stato realizzato attraverso la condivisione e la valorizzazione delle risorse, pratiche ed esperienze realizzate dai partner di progetto, poi validate in un contesto più ampio in ogni paese partner.

L'incontro di Bari fa parte di un ciclo di incontri tenuti su territorio nazionale con i maggiori rappresentanti del governo e si svolge all'indomani del seminario finale tenutosi lo scorso 30 settembre a Roma dove si è discusso dei risultati del Progetto su scala nazionale. La tavola rotonda sarà anche l'occasione per parlare di Sistema Duale, con una riflessione da parte di Domenico Onorato di Italia Lavoro, che sta seguendo alcune prime sperimentazioni in Puglia.

La tavola rotonda darà voce inoltre ad una buona prassi rappresentata dall'esperienza d'eccellenza dell'associazione Qiris, organizzazione non-profit nata per promuovere la cultura della ricerca, dell'innovazione e dell'autoimprenditorialità con network di partner europei, che rappresenta un punto di ripartenza, l'altra faccia della medaglia di quella platea di destinatari a cui si rivolge il progetto Save.

martedì 4 Ottobre 2016

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