Attualità

Una quercia giovane e forte come Antonio Grieco

Raffaella Anna Dell'Aere
Piantumato ieri in viale Roma a Terlizzi l'albero dedicato all'avvocato che perse la vita in un tragico incidente stradale nel novembre del 2014. Presente la zia Rachele, insegnante della "Bovio"
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“Piantare
un albero per ricordare una giovane vita” è la frase che don Luigi
Martella dedicò ad Antonio Grieco nel 2014, a seguito della sua
prematura scomparsa, e ora scolpita sulla targa collocata ieri
mattina, in presenza del sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato, degli assessori
Lucrezia Chiapparino e Fedele Dimitrio, davanti all’albero piantato
nella “Villa” della vicina città sotto l’egida del movimento ecologista europeo “Fare
ambiente”. Presente anche, in maniera informale, Gero Grassi, che aveva conosciuto e frequentato Antonio, compagno di studi di suo figlio.

L’albero
in memoria di Antonio fu già piantato tempo fa, ma per condizioni
atmosferiche ostili venne perso e ora è stato ripristinato grazie
all’impegno e alla volontà degli amici del giovane avvocato.

Non
a caso è stata scelta una quercia, giovane e vigorosa, forse eterna,
incarnata nel cielo fino a calamitare a sé la vita, come solo un
albero sa fare e proprio come Antonio, radicato per sempre nei
sentimenti della sua terra.

Visi,
lacrime e brevi racconti hanno caratterizzato la mattinata di ieri,
avida di sole e solcata dal freddo, dove abbracci e strette di mano
hanno colmato quel grande vuoto dipinto negli occhi di Pina, mamma di
Antonio, delle zie, Rachele – insegnante nell’istituto “Bovio” di Ruvo – e Gabriella e dell’intera famiglia.

I
bambini della scuola “Pappagallo”, accompagnati dalla loro
maestra Angela Bilanzuolo, fanno da cornice alla semplice e
suggestiva cerimonia celebrata da monsignor Felice Di Molfetta,
vescovo emerito di Cerignola e Ascoli Satriano. La maestra Angela racconta: «A fine ottobre del 2014, spiegavo il testo descrittivo alla mia
classe precedente e programmai un’attività in cui i bambini
dovevano attingere informazioni per la composizione di un testo.
L’idea fu quella di intervistare la Dirigente Amministrativa della
scuola, Pina Mastrorilli, ovvero la mamma di Antonio».

Commossa dal
ricordo, l’insegnante prosegue: «I bambini, incuriositi dalla
nuova esperienza, si soffermarono su domande circa i figli di Pina e
da lì ebbero modo di conoscere indirettamente Antonio e legarsi a
quell’immagine di uomo amante dello sport, della musica, dello
studio e di conoscere i suoi sogni». Angela conclude in lacrime,
perché solo dopo pochi giorni da quell’intervista a scuola, il 6
novembre 2014, la vita di Antonio fu stroncata dal terribile
incidente automobilistico. Da allora lettere e manifestazioni di
affetto portarono quei bambini, ora adolescenti, a legarsi in modo
indissolubile al ricordo di Antonio Grieco.

Ma
non è tutto. Tra le pagine dell’album di fotografie di Antonio
appare l’immagine della sua prima Comunione celebrata proprio da
don Felice Di Molfetta, come mostra la stessa Pina al vescovo,
stretta nel suo dolore inconsolabile e silenzioso.

Prossimi
al Natale e alle sue luci di festa, il sindaco Gemmato accoglie la
proposta di installare un faretto per illuminare la quercia, anche
durante il buio della notte e lo annota tra i suoi programmi
imminenti, per far sì che l’albero di Antonio sia catalizzatore di
pensieri positivi, riporti l’attenzione verso la cura, la
protezione e l’amore per le piante e perché sia deterrente da
eventuali atti di inciviltà.

martedì 5 Dicembre 2017

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