Spalla

…e il panzerotto finì sul New York Times

Elena Albanese
Continua l'avventura - anche mediatica - dei pugliesi Vittoria Lattanzio e Pasquale De Ruvo e del loro locale a Brooklyn, di cui tutti parlano
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Quando ho sostenuto la maturità, verso la fine degli ormai lontani anni ‘90 del secolo scorso, era estate di Mondiali di calcio, e la nostra Nazionale aveva ancora l’ardire di qualificarsi nelle competizioni internazionali. Tra compagni di classe, avevamo deciso di premiare chi fosse riuscito a citare il mitico duo d’attacco “Baggio e Del Piero” durante l’interrogazione orale. Nessuno ci riuscì.

Allo stesso modo, avreste mai scommesso che il termine “panzerotti” sarebbe finito sul celeberrimo New York Times? Ebbene sì. Stavolta è successo. E il merito è di Pasquale De Ruvo e Vittoria Lattanzio, di cui poche settimane fa vi abbiamo raccontato il sogno americano. Una storia che ha suscitato molte reazioni ed emozioni positive, in chi li conosceva ma non solo, tanto da stupire anche loro stessi. «Non abbiamo fatto nulla di strano se non parlare di noi, del nostro prodotto e della nostra terra», mi scrive Pasquale, ancora incredulo per l’improvvisa notorietà.

Notorietà che oltreoceano sembra essere tutta in ascesa. In principio fu Jennifer Gould Keil sul Ny post a spiegare cosa fosse e dove mangiare la tipica prelibatezza “del tacco d’Italia”; a un mese di distanza ci ha pensato Florence Fabricant a tesserne le lodi, prima sulla versione online del più famoso quotidiano del mondo, poi anche su quella cartacea. E come tutti i pugliesi ovviamente già sanno, ma forse gli americani ignorano, ci tiene a precisare che il vero panzerotto è «deep-fried, not baked» (fritto, non al forno, ndr). Ciononostante – per chi ci tiene alla linea – è bene anche dire che quello venduto in Smith Street, a Brookyn, «è abbastanza leggero, miracolosamente poco grasso». Per provarlo può sperimentare una dozzina di ripieni diversi, da quelli salati con mortadella, verdure grigliate, tonno e salmone affumicato, a quelli dolci con Nutella, ricotta e biscotti Oreo; con prezzi variabili da 7 a 12 dollari.

Il tour mediatico di “Panzerotti bites” e dei suoi creatori, però, non si esaurisce qui. A Brooklyn, Pasquale e Vittoria hanno partecipato alla trasmissione televisiva Viceland e presto saranno ospiti anche della Abc. «Non sappiamo cosa riusciremo a tirare fuori da questa esperienza – mi dicono -, sappiamo che dobbiamo crederci e lottare e che se ti impegni New York ti ripaga. Speriamo sempre in meglio». Anche noi.

giovedì 1 Febbraio 2018

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