Politica

La bellezza si è fermata a Ruvo

Irene Tedone
È ​stata presentata giovedì scorso in Pinacoteca comunale la Legge regionale per salvaguardare e valorizzare il "Mosaico Puglia", vale a dire le peculiarità e le identità tipiche di ogni provincia​
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«Non avevo capito niente!», potrebbe dire qualcuno prendendo le mosse da un incipit a bruciapelo che suona così: “Legge sulla bellezza”. Decisamente introduce, ma fa pensare. E gli interrogativi assalgono i più.

Quanto mai improbabile (almeno a prima vista), in effetti, appare una stretta di mano che lega in amicizia due sostantivi apparentemente così slegati: legge e bellezza. La specificazione, “Legge sulla bellezza del territorio pugliese”, se da una parte aggiunge, dall’altra, però, non dice ancora molto di più.

Ma quale bellezza? La bellezza fisica? Spirituale? Quella del volto? Non è forse pure bellezza un quadro di Cantatore? E non sono pure i contadini stessi in esso rappresentati espressione di bellezza? Non è altrettanta bellezza Castel del Monte? È bellezza, seppure per il palato, “nu piatte de strascenote cu re ceime de rope“? o “du cavatedde e funge“? Insomma la domanda nasce spontanea, legge su quale bellezza?

Andiamo per gradi. Iniziamo subito col dire che è in seno all’Assessorato regionale alla Rigenerazione urbana e al Territorio – presieduto dal professor Alfonsino Pisicchio – che prende corpo un’idea. È quella di dotare la Puglia di uno strumento, legislativo appunto, proteso non solo a conservare e valorizzare la bellezza naturale, paesaggistica e architettonica così come già tutelata dalle leggi vigenti, ma anche a tutelare la bellezza come valorizzazione delle identità dei territori pugliesi.

Questa iniziale ispirazione, col supporto e l’apporto di una coralità di voci, anzi meglio di un vero e proprio “esercito della bellezza”, costituito da giuristi, ingegneri, architetti, antropologi, economisti, storici dell’arte e del territorio, ha imboccato la strada maestra per diventare concreta.

Risale allo scorso luglio la presentazione da parte della Regione Puglia di un articolato disegno di legge sulla bellezza (7 titoli e 23 articoli, oltre a un “Manifesto” in cui si spiegano obiettivi e ragioni), che arriverà ad approvazione soltanto a conclusione di un tour, svariate “Giornate della bellezza”, che toccherà le sei province pugliesi.

Dopo la tappa-pilota di Bari dello scorso 18 gennaio, è stata la Pinacoteca comunale di Arte contemporanea di Ruvo di Puglia ad ospitare, giovedì 31 gennaio, la seconda Giornata della bellezza, a cui hanno partecipato i componenti del tavolo scientifico (Laura Marchetti, Vito Labarile, Franco Selicato, Annamaria Angiuli, Alessandro Desiderato e Guido Rodio), il sindaco Pasquale Chieco, l’assessore regionale Alfonsino Pisicchio e il vicepresidente del Parco nazionale dell’Alta Murgia Cesareo Troia.

Quanto al concetto di bellezza, gli autori del testo legislativo hanno proteso per un’accezione ampia che include non solo l’estetica dell’ambiente naturale, ma anche l’ambiente antropico, i manufatti dell’uomo, il paesaggio agrario, il paesaggio urbano, il tessuto architettonico. Nella fattispecie, la legge sarà in grado di proteggere la bellezza pugliese in tre modi: perseguendo un’alta “qualità costruttiva” nei futuri interventi nelle aree urbane e periurbane; abbattendo o recuperando i cosiddetti “detrattori di bellezza”, che oggi rendono poco appetibili i nostri territori (ecomostri e costruzioni abusive); preservando e valorizzando il “Mosaico Puglia”, vale a dire le peculiarità e le identità tipiche di ogni provincia.

Degli effetti positivi di questo atto, se reso esecutivo, potremo godere soltanto nel lungo periodo e nemmeno si escludono, ove necessarie, delle modifiche correttive.

domenica 3 Febbraio 2019

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