Attualità

La Settimana Santa tra cartapesta e fotografia

Giuseppe Tedone
In mostra dal 15 al 20 aprile scorso le opere realizzate dai bambini che hanno partecipato al laboratorio d'arte e gli scatti di Lillo Piarulli, Carla Pellicani, Anna Affatato e Raffaele Paparella​
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Si è conclusa lo scorso 20 aprile nella Clitorosso art gallery “La cartapesta e la fotografia nella Settimana Santa”, la mostra realizzata dall’artista Daniela Raffaele in collaborazione con Fidelia Catalano, Stefania Turturo e l’associazione culturale e sociale Ruvo 2.0 Ing. Salvatore Barile. Per sei giorni sono stati esposti i lavori realizzati dai bambini durante il laboratorio dedicato alla cartapesta, insieme agli scatti di Lillo Piarulli, Carla Pellicani, Anna Affatato e Raffaele Paparella.

Abbiamo chiesto a Daniela Raffaele com’è nata l’idea della mostra.

«Non parlerei di “idea” ma di “proposta”, pensata da Fidelia Catalano, che memore dei laboratori d’arte precedenti a mia cura, mi ha detto di voler proporre un laboratorio sulla cartapesta, magari contestualizzandolo proprio nel periodo della Settimana Santa. Non ho esitato nell’accettare e insieme abbiamo deciso come strutturarlo».

La particolarità di quest’iniziativa è l’aver coinvolto i bambini, quali sono le differenze nel lavorare con i bambini e con gli adulti?

«C’è una bella differenza. Lavorare con i bambini è sempre più stimolante perché sono molto curiosi nell’imparare e apprendere tutto ciò che noi tutor cerchiamo di trasmettergli. I bambini di oggi sono molto fragili e insicuri, e rendersi conto delle proprie attitudini e possibilità, realizzando un elaborato artistico utilizzando la loro creatività, rafforza in loro una coscienza critica, stimolando anche lo sviluppo della personalità.

Mentre per quanto riguarda gli adulti non è sempre facile l’approccio, perché essendo già individui formati e con una personalità ben definita, molto spesso si può andare incontro a delle chiusure».

Cosa ha rappresentato la mostra?

«Questa mostra è un primo esperimento in cui ho unito la creatività dei bambini allo spontaneità dello scatto di cultori fotografici. Così abbiamo raccontato la Settimana Santa nella nostra tradizione sia nel sacro, sia nel profano».

Ci sono dei ringraziamenti che vorresti rivolgere a qualcuno?

«Prima di tutto ci tengo a ringraziare tutti i genitori che hanno dimostrato fiducia in me e nel mio lavoro e nella mia esperienza, ritenendomi molto fortunata. Ovviamente sono contenta di condividere tutto ciò con le mie collaboratrici Fidelia Catalano e Stefania Turturo</strong>; ringrazio l’associazione Ruvo 2.0 per la disponibilità e attenzione che riserva verso i miei progetti, i quattro fotografi Lillo Piarulli, Carla Pellicani, Anna Affatato e Raffaele Paparella, che grazie alla loro collaborazione hanno contribuito alla realizzazione di questa mostra; infine un ringraziamento speciale a tutti i bambini, che sono stati bravissimi essendo stati il vero cuore pulsante di questo bellissimo evento.

«Il motivo che mi ha spinto ad accettare questa collaborazione è stato il progetto – ha detto in proposito Michele Barile dell’associazione Ruvo 2.0, visto che i veri protagonisti sono stati i bambini e soprattutto il messaggio della Pasqua portato verso i più piccoli, attraverso il metodo del laboratorio d’arte. Quindi quest’esperienza non solo di concetto e di contenuto, ma anche di operatività e manualità».

Cosa rappresenta per te la Settimana Santa?

«La Settimana Santa è un periodo fondamentale nella mia vita, ma credo anche nella vita di ciascuno di noi, perché viene raccontata la rappresentazione della vita, in particolare di questo passaggio fondamentale che è quello della morte, che si unisce al messaggio di speranza e di conseguenza della Resurrezione».

Hai dei ringraziamenti a rivolgere da qualcuno?

«Innanzitutto ci tengo a ringraziare a tutti i soci dell’associazione e un grazie particolare a Biagio Testini, che si è particolarmente prodigato, affinché riuscisse questa meravigliosa mostra. Un ringraziamento anche a Daniela Raffaele e alle sue tutor, senza le quali tutto ciò non ci sarebbe stato».

Per Fidelia Catalano si è trattato della prima mostra sul tema della Settimana Santa…

«Questa mostra parte dopo un laboratorio/corso d’arte per bambini sulla Settimana Santa e sulla cartapesta, dopo che studiando hanno anche acquisito delle tecniche, associandole a un’opera di Ruvo come la Statua degli Otto Santi, per poi fare una rappresentazione personale. Abbiamo messo loro a disposizione tre punti: la passione, la morte e la resurrezione e i bambini di loro spontanea volontà hanno deciso il loro tema preferito», ci ha spiegato.

Quali sono state le impressioni sulla mostra?

«Possiamo ritenerci molto soddisfatti per la gente che è venuta a trovarci. Per i bambini è un orgoglio mostrare ai loro genitori e nonni i lavori realizzati, in cui si sono resi protagonisti. Mentre le foto dei quattro ragazzi rappresentano un quadro conclusivo della mostra».

Cosa rappresenta per te la Settimana Santa?

«Per me la Settimana Santa rappresenta la passione di Cristo, poi essendo una scultrice vivo ogni giorno con le opere dei grandi artisti, quindi personalmente è un momento molto sentito».

lunedì 22 Aprile 2019

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