Attualità

“La carica dei 100 e lode”, Mariateresa Ursi

Elena Albanese
​Il racconto degli esami e della successiva vacanza-studio a New York: «Un sogno diventato realtà​»
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Giunto ormai alla sua quarta edizione, prosegue l’appuntamento estivo di RuvoLive.it con “La carica dei 100 e lode”, la serie di interviste agli studenti ruvesi che hanno conseguito la maturità col massimo dei voti o a quelli dei paesi limitrofi che hanno ottenuto questo importante risultato negli istituti superiori della nostra città.

Oggi è la volta di Mariateresa Ursi, ruvese diplomatasi al liceo scientifico “O. Tedone” nell’indirizzo ministeriale.

Anche a lei abbiamo rivolto le nostre domande a cavallo tra passato, presente e futuro.

Gli esami

Che traccia hai svolto nella prima prova?

Al momento della consegna delle tracce, ho iniziato a leggere brevemente il contenuto di ciascuna e la rispettiva richiesta ma, giunta nell’ambito della Tipologia B – Analisi e produzione di un testo argomentativo, sono stata incuriosita dalla Proposta B2 che, successivamente, ho sviluppato. Di seguito a uno stralcio tratto da “L’illusione della conoscenza” di Steven Sloman – Philip Fernbach e un commento a fronte, si richiedeva di elaborare un testo argomentativo sulla base delle proprie conoscenze, partendo dal paradosso dell’età contemporanea, che riguarda il rapporto tra la ricerca scientifica, le innovazioni tecnologiche e le concrete applicazioni di tali innovazioni illustrato dagli autori.

Ho avuto modo di esprimere il mio punto di vista, iniziando da un excursus storico inerente le due Guerre Mondiali e la Guerra Fredda, terminando con la storia contemporanea e mettendo in evidenza i “pro” (nel campo di nuove frontiere scientifiche socialmente utili, vedi biorobotica, domotica…) e i “contro” (guerre e attentati all’umanità) delle innovazioni tecnologiche.

Concludo con un pensiero tratto dal passo presente nella suddetta traccia, profondo e molto riflessivo: «È incredibile che gli esseri umani siano in grado di costruire bombe termonucleari; altrettanto incredibile è che gli esseri umani costruiscano effettivamente bombe termonucleari».

Qual è stato il momento più difficile degli esami?

Durante gli esami non ci sono stati momenti di difficoltà, quanto piuttosto nella preparazione propedeutica al colloquio orale. L’ansia di non poter riuscire a ripetere gli interi programmi di numerose materie era all’ordine del giorno e spesso causa di un’eccessiva quanto effimera tensione. Tutti continuavano a ripetermi che il risultato sarebbe stato, senza dubbio, eccellente, dato il mio impegno costante durante tutti i cinque anni di liceo. Io, non volendo ascoltar ragione, ho proseguito per la mia strada, testarda e determinata a dare il massimo, fino al giorno in cui avrei varcato la soglia della mia classe per l’ultima volta.

Raccontaci com’è andato l’orale.

La prova orale è stata la più emozionante e gratificante della maturità.

Come da riforma, il Presidente della commissione mi ha sottoposto tre buste, una delle quali sarebbe stata lo spunto tematico di partenza per intessere un colloquio interdisciplinare. All’apertura della “fatidica” busta mi sono rasserenata nel vedere un grafico rappresentante il profilo della corrente alternata, immagine che descriveva il funzionamento di un alternatore. Sin da subito ho pensato al progresso come chiave di volta per costruire il mio discorso, iniziando dalla fisica e coinvolgendo, progressivamente, le altre materie. Dopo aver apprezzato le mie competenze trasversali, ciascun commissario, sia interno che esterno, mi ha posto domande extra, casuali, in relazione al programma affrontato durante l’anno, come stabilito dal Presidente.

La commissione si è dimostrata valida e competente, interessata e disponibile a instaurare un confronto costruttivo con il maturando, uno scambio di pareri che ha arricchito entrambe le parti.

Al termine della prova ho discusso il tema della Costituzione e i suoi articoli fondamentali. Contestualmente, il Presidente ha chiesto la mia opinione riguardo i recenti avvenimenti di immigrazione e le scelte del Governo, curioso di scoprire quale fosse il mio punto di vista. Ricordo che, in quei giorni, il caso della Sea Watch, di Carola Rackete e il rapporto conflittuale con il Governo erano ormai una costante in tv. Mi si presentò l’occasione giusta per esprimere, liberamente, un mio giudizio che, non a caso, avrebbe trovato un riscontro positivo e veritiero nei provvedimenti giudiziari presi in favore della capitana tedesca nei giorni immediatamente successivi.

Al momento della presentazione del percorso di Alternanza scuola-lavoro svolta nel triennio, la commissione ha espresso un giudizio brillante sulla mia relazione, redatta nell’ambito dei “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento”, avendo, inoltre, apprezzato la creatività e l’accuratezza dell’impostazione grafica.

Congratulazioni e riconoscimenti hanno coronato questo grande evento, rendendolo unico e irripetibile, del quale conserverò un meraviglioso ricordo.

Infine, ringrazio le docenti interne che mi hanno messo a mio agio e preparato in modo brillante, permettendomi di affrontare ogni singolo momento serenamente, dimostrando maturità.

Tra passato e futuro

Cosa ti mancherà di più della scuola superiore?

Del liceo mi mancheranno alcuni professori che mi hanno accompagnato e guidato nel percorso di studi, non soltanto nel ruolo di docenti ma, soprattutto, di educatori, insegnandomi a guardare la realtà con occhi critici e consapevoli. Ho risentito molto del distacco dal personale Ata e dai collaboratori scolastici, grazie ai quali le giornate diventavano più leggere e divertenti, sempre pronti a dimostrare il loro supporto attraverso una semplice parola o una pacca sulla spalla. Mi mancheranno i compagni di classe con cui ho condiviso ansie, gioie, soddisfazioni e le discussioni, motivo di confronto e di crescita, che hanno rafforzato la mia personalità.

A quale facoltà ti sei iscritta?

Mi sono iscritta alla facoltà di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Torino, avendo superato il test di ammissione a marzo.

Cosa vorresti fare da grande?

Il mio progetto è quello di diventare un Ingegnere. Ho scelto la facoltà di Ingegneria Meccanica perché, dopo aver consultato il piano di studi, mi è sembrata la più conforme ai miei interessi scientifici odierni, la cui laurea triennale si presta a una magistrale nell’ambito dell’automazione, della meccatronica o della robotica. Al giorno d’oggi non ho ancora un’idea ben definita di quello che sarà il mio lavoro ma, nel corso di questi primi tre anni, maturerò gradualmente la mia scelta, cogliendo ogni minimo spunto e opportunità che mi si presenterà.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto? Affermarmi professionalmente e contribuire, attraverso la mia attività, al miglioramento e allo sviluppo della società e alla valorizzazione del nostro Paese, trasmettendo ai posteri l’importanza dei valori autentici.

Il presente

Ti aspettavi questo risultato?

Ero convinta che mi sarei maturata con una votazione meritevole, riflesso di un lavoro pedissequo e un ritmo martellante; e il punteggio massimo dei crediti era un requisito fondamentale per il raggiungimento della lode. Tuttavia, prima dell’affissione dei quadri, non avrei mai dato per scontato tale risultato.

Nel corso di questo quinto anno i docenti continuavano a ripeterci che, coloro che avessero studiato giorno per giorno, non avrebbero avuto alcun motivo di cui preoccuparsi; “gli esami sono soltanto una verifica del lavoro di cinque anni”. L’ansia, però, è la peggior nemica degli studenti, responsabili e non!

La preparazione per il test di ingresso al Politecnico di Torino ha portato via molte energie e non nascondo che ci sono stati momenti di crisi e scoraggiamento, in cui pensavo di non potercela fare, di non poter ambire alla perfezione, conciliando il tutto con lo studio curricolare. L’inaspettato risultato del test mi ha dato la giusta spinta per continuare a studiare come sempre e, finalmente, concentrarmi esclusivamente sugli esami, accrescendo la mia autostima.

Come hai festeggiato quando l’hai saputo?

Alla notizia del 100 e lode ho chiamato immediatamente i miei genitori, entrambi a lavoro, e mio fratello, comunicando loro il grande risultato. Contentissimi e fieri di me, non vedevano l’ora di tornare a casa e abbracciarmi, un po’ commossi. La sera abbiamo deciso di festeggiare trascorrendo una gioiosa serata in pizzeria.

Un grazie speciale va a mamma e papà per il loro supporto economico, con il quale investono costantemente nel mio futuro, accettando le mie scelte, prima fra tutte quella di proseguire gli studi a Torino. Hanno rappresentato per me un porto sicuro e lo saranno per sempre, modelli esemplari da imitare, genitori eccezionali sempre pronti a supportarmi e a insegnarmi a rialzarmi dalle “cadute”, proseguendo a testa alta per la mia strada.

Ringrazio, infine, mio fratello che ha sempre creduto in me, nelle mie capacità e potenzialità, certo che la mia votazione non avrebbe potuto essere diversa da quella che ho conseguito.

Dove sei andata in vacanza e con chi?

Dal 24 luglio al 7 agosto sono stata a New York per una vacanza-studio presso la Pace University a Manhattan. Sono partita con due amici per vivere una fantastica avventura. Giungere in America è stato un sogno diventato realtà e, seppur a distanza di pochi giorni, devo ancora realizzare di esserci stata effettivamente. La giornata tipo era colazione, lezione con docenti madrelingua americani, pranzo, escursioni nel pomeriggio, cena e attività in college.

New York è incantevole di giorno e magica di notte, con i suoi grattacieli illuminati e le insegne pubblicitarie. Visitare musei, prendere la metro, fare shopping nei più grandi centri commerciali come Macy’s, passeggiare in Little Italy e Chinatown, fare jogging su Brooklyn Bridge, prendere un traghetto per osservare da vicino la Statua della Libertà, mi ha fatto sentire protagonista di un film americano!

Questo viaggio mi ha dato la possibilità di conoscere lo stile di vita americano (molto elevato), e con un sistema amministrativo e giudiziario molto rigido.

Il giorno più commovente ed emozionante è stato l’incontro con i miei zii e cugini americani, mai visti sinora: legami di sangue che non si sono mai spenti, ma che hanno continuato a pulsare, non curanti dell’infinita distanza, speranzosi che un giorno, tutto questo, potesse accadere.

In questi giorni di ferie per i miei genitori trascorreremo qualche giornata al mare e poi dovrò recarmi a Torino per il trasferimento e la sistemazione in un collegio del Politecnico.

sabato 17 Agosto 2019

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