Renato Brucoli
La storia

Si è spento all’età di 70 anni Renato Brucoli: una vita al fianco di Don Tonino Bello

Mariarita Rana
Mariarita Rana
«Credo che don Tonino Bello sia nato e non sia mai morto. Oppure, se è morto, credo che viva nel Signore Risorto. Dico così perché penso l’eternità gli appartenga: è di chi ha fatto della propria esistenza un tempo d’amore»
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Si è spento all’età di 70 anni, questa mattina, Renato Brucoli, editore e giornalista pubblicista. Attivo in ambito ecclesiale e fervido collaboratore di Don Tonino Bello.

«Credo che don Tonino Bello sia nato e non sia mai morto. Oppure, se è morto, credo che viva nel Signore Risorto. Dico così perché penso l’eternità gli appartenga: è di chi ha fatto della propria esistenza un tempo d’amore»

Queste parole, cariche di significato e di profonda amicizia, racchiudono l’essenza di un legame ineguagliabile, che ha sempre caratterizzato la sua intera esistenza: il rapporto con il Vescovo col Grembiule. Parole che non saranno mai capaci di colmare quel vuoto profondo che oggi Renato lascia non solo nel cuore della sua intera comunità, ma di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo sguardo.

Biografia di Renato Brucoli

Renato Brucoli (Terlizzi, 1954) è stato editore e giornalista pubblicista. Attivo in ambito ecclesiale, ha collaborato con don Tonino Bello dirigendo il settimanale d’informazione religiosa della diocesi di Molfetta e il Settore emergenze della Caritas, in coincidenza con il primo e secondo esodo dall’Albania in Italia (marzo-agosto 1991) e per alcune microrealizzazioni di ambito sanitario nel “Paese delle Aquile”. Nella sfera civile ha espresso particolare attenzione al mancato sviluppo delle periferie urbane e fondato un’associazione politica di cittadinanza attiva. Ha anche operato nella Murgia barese per la demilitarizzazione del territorio. Autore e curatore di saggi biografici su don Tonino Bello e altre personalità del Novecento pugliese, dirige la collana Alfabeti per le Edizioni Messaggero Padova. Direttore responsabile della rivista Tracce, ha collaborato mensilmente con il periodico La Nuova Città. È stato addetto stampa per l’associazione Accoglienza Senza Confini Terlizzi che favorisce l’ospitalità di minori bielorussi in Italia nel dopo Chernobyl. L’Università Cattolica del Sacro Cuore, per la quale ha pubblicato una collana di Quaderni a carattere pedagogico sul rapporto adulto-adolescente, gli ha conferito la Medaglia d’oro al merito culturale. L’Ordine dei Giornalisti di Puglia gli ha attribuito il Premio “Michele Campione”: nel 2013 per l’inchiesta sul danno ambientale procurato da un’industria di laterizi; nel 2015 per la narrazione della vicenda umana e sportiva di Luca Mazzone, campione del mondo di paraciclismo.

Il tuo ricordo, Renato, sarà sempre vivido e continuerà ad essere preziosa testimonianza di vita.

sabato 27 Aprile 2024

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