Giudiziaria

«Un processo complesso». Slitta il deposito delle motivazioni dopo la sentenza sul disastro ferroviario

Udienza del processo del disastro ferroviario del 12 luglio
Il Tribunale di Trani aveva fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni, ma il giudice estensore, Marina Chiddo, ha chiesto al presidente Giuseppe Rana una proroga di ulteriori 90 giorni, poi accolta
2 commenti 175

Slitta il deposito delle motivazioni della sentenza sul disastro ferroviario avvenuto sulla tratta Andria-Corato il 12 luglio 2017, in cui morirono 23 persone e 51 rimasero ferite.

Il Tribunale di Trani aveva fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni, ma il giudice estensore, Marina Chiddo, ha chiesto al presidente Giuseppe Rana una proroga di ulteriori 90 giorni. Alla base della richiesta, accolta presidente del Tribunale di Trani, vi sono «la complessità della motivazione» e il fatto che si tratti di un «processo complesso a causa del tecnicismo delle questioni giuridiche trattate, dell’ampiezza e della eterogeneità degli argomenti affrontati, del numero cospicuo di imputati e di capi di imputazione e del numero elevato di parti civili». Il processo di primo grado a carico di 17 imputati, lo ricordiamo, si è concluso il 15 giugno scorso con due sole condanne (il capostazione di Andria, Vito Piccarreta, a 6 anni e 6 mesi, e il capotreno del convoglio Andria-Corato, Nicola Lorizzo, a 7 anni di reclusione) e 14 assoluzioni, oltre a quella di Ferrotramviaria imputata per l’illecito amministrativo.

lunedì 28 Agosto 2023

Notifiche
Notifica di
guest
2 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Ciccio Kim
Ciccio Kim
8 mesi fa

E certo, il difficile viene adesso, che occorre spiegare in maniera credibile perché gli unici responsabili della mattanza sarebbero quei due poveri cristi lì e non anche un’azienda di trasporti che, ancora nel 2016, gestiva la ferrovia con le modalità e le misure di sicurezza del 1950. Ma vedrete che qualche valente azzeccagarbugli troverà la prosa giusta per giustificare la decisione, magari in 300 pagine di supercazzole.

Pizza e panzerotti
Pizza e panzerotti
8 mesi fa

Quando non vogliono decidere si inventano il processo complesso.Si sapeva già da tempo che le cose dovevano prendere questa strada.Ora così facendo si fa passare tempo, si arriva alla prescrizione dei reati e tutto torna nel silenzio.Cosa importa a questa gente di tante vite innocenti morte a seguito dell’ incidente ferroviario? Ora data la complessità del processo puniscono solo i capi stazione che sono secondo i giudici gli unici colpevoli mentre chi doveva sorvegliare e non lo ha fatto continua a farla franca.