La sentenza

Multe per autovelox sulla sp231, un altro giudice respinge i ricorsi del Comune

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
L'autovelox
Si consolida l'orientamento della giustizia
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Si consolida l’orientamento dei tribunali in merito alla controversa vicenda relativa alla pioggia di multe elevate nei confronti di automobilisti intercettati da autovelox posizionati sulla provinciale 231 a partire dalla primavera 2021.

Dopo la pronuncia del Tribunale di Trani (giudice Roberta Picardi) dello scorso 16 gennaio che ha confermato la sentenza di primo grado con la quale il Giudice di Pace di Trani aveva annullato il verbale di accertamento, un altro giudice si è espresso sulla irregolarità della posizione dell’autovelox che ha rilevato migliaia di infrazioni al codice della strada.

Con sentenza numero 308 del 2023 pubblicata lo scorso 22 febbraio, il giudice del Tribunale di Trani Elio Di Molfetta ha respinto il ricorso del Comune di Terlizzi, accogliendo le tesi dell’avvocato Francesco Patruno sull’illegittimità della sanzione.

Secondo il giudice nessun autovelox poteva essere posizionato su quel tratto di strada poiché non esiste una banchina sufficientemente larga per collocare la postazione di controllo

«La postazione di controllo della velocità non poteva essere ubicata su altra strada, sia pure adiacente e di servizio a quella principale. Nella fattispecie la postazione di controllo è stata collocata non sul tracciato su cui si è verificata l’infrazione, ma su una strada diversa. E tanto perché non vi era nel tratto di strada oggetto di rilevamento, né una banchina sufficientemente larga né altra area su cui collocare la postazione di controllo. Ma il fatto che nel tratto di strada considerato non vi fosse un’area siffatta rendeva evidentemente quel tracciato inidoneo al controllo della velocità tramite postazione mobile come quella oggetto di causa e non autorizzava, per ciò solo, la collocazione della postazione di controllo su una strada diversa da quella oggetto di monitoraggio» scrive il giudice nelle motivazioni della sentenza.

Il giudice rileva inoltre la mancanza di una adeguata visibilità del dispositivo per rilevare le infrazioni.

«Non pare inutile richiamare, infine, l’obbligo di civile trasparenza gravante sulla Pubblica Amministrazione, il cui potere sanzionatorio, in materia di
circolazione stradale, non è tanto ispirato dall’intento della sorpresa ingannevole dell’automobilista indisciplinato, in una logica patrimoniale captatoria, quanto da uno scopo di tutela della sicurezza stradale e di riduzione dei costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare, anche mediante
l’utilizzazione delle nuove tecnologie di controllo elettronico» si legge nella sentenza.

Il Comune dovrà pagare le spese legali, pari a 330 euro.

Recentemente il comandante della Polizia Locale di Terlizzi aveva difeso la legittimità dell’attività di rilevamento delle infrazioni ed aveva annunciato il ricorso in Cassazione.  

venerdì 24 Febbraio 2023

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francesco amenduni
francesco amenduni
1 anno fa

le multe a tradimento, perchè di questo si tratta , ( a persone che magari hanno ecceduto di pochi chilometri all’ora, magari per lavoro o per andare a bari per cose importanti, leggasi ospedali, università o altro), non piacciono nemmeno ai giudici.
e credo che ve l’abbiano fatto capire per bene, signori del comune di terlizzi, condannando l’amministrazione comunale anche alle spese legali.

AMENDUNI DOMENICO
AMENDUNI DOMENICO
1 anno fa

si puo’ avere un risarcimento chi è stato multato? se si dove e come si deve fare?

francesco amenduni
francesco amenduni
1 anno fa
Rispondi a  AMENDUNI DOMENICO

se hai pagato, mi sa tanto che non si può far nulla. ma non sono un avvocato, perciò non ne sono sicuro.

Fileno
Fileno
1 anno fa

Meno male che la giustizia…funziona…

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