Le preoccupazioni di Cia Puglia

Uva da vino, Cia Levante: «Nel Barese e nella Bat qualità altissima ma va pagata il giusto»

Uva da vino © Unsplash
Le imprese, secondo l'associazione, sono già allo stremo per i rincari di energia, gasolio e materie prime. Per questo motivo si sollecitano controlli nelle cantine affinché uva da tavola invenduta non vi confluisca
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«Le indagini a campione nell’area metropolitana di Bari e in quella della Bat – ha spiegato Giuseppe De Noia, presidente di Cia Levante – ci dicono che la qualità dell’uva da vino sarà altissima: la maturazione è stata eccellente, priva di attacchi da malattie fungine e con un grado zuccherino molto alto». Le imprese, tuttavia, sono allo stremo per i rincari di energia, gasolio e materie prime. «Le uve sono eccellenti, vanno pagate il giusto. Chiediamo controlli capillari sulle cantine al fine di evitare che molta uva da tavola invenduta vada a finire nelle cantine, creando grandi disagi ai produttori di uva da vino. Si tratterebbe di una grave speculazione ai danni dell’uva da vino. Una speculazione che “drogherebbe” il mercato».

«A furia di tirarla, la corda potrebbe spezzarsi. I produttori di uva da vino, a pochi giorni dall’inizio della vendemmia, sono comprensibilmente preoccupati. Quello che temono è che a danno delle loro aziende si profili una nuova miserevole speculazione. La situazione è molto delicata, per questo stiamo vigilando e invitiamo a vigilare su quanto accadrà di qui alle prossime settimane» aggiunge Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia nonché vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, a seguito delle segnalazioni preoccupate dei produttori viticoli pugliesi.

Dal punto più a nord della Puglia all’estremo sud della regione, il filo rosso della viticoltura pugliese è molto teso. Ancora una volta, è la questione prezzi ad agitare il sonno delle aziende agricole. «Si tratta delle stesse imprese – ha aggiunto Sicolo – che stanno facendo i salti mortali per portare a compimento una stagione già martoriata dall’impennata allucinante di bollette energetiche, caro-gasolio, materie prime e costi di produzione, oltre che dallo stillicidio di grandinate e nubifragi».

Alla data del 31 luglio 2022, negli stabilimenti pugliesi sono presenti 762mila ettolitri di vini Dop; 3 milioni di ettolitri di vini Igp; 1,4 milioni di ettolitri di altri vini; 40.300 vini varietali, per un totale di 5,2 milioni di ettolitri di vino (fonte: Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari). «Siamo fermamente convinti che agli alti costi di produzione sostenuti per produrre uve eccellenti (gasolio, concimi, fitosanitari, eccetera) da cui si ottengono vini da guinness dei primati, vada riconosciuta l’adeguata remunerazione alle aziende vitivinicole e su questa impostazione saremo fermi e determinati».

 

venerdì 26 Agosto 2022

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Calimero nero
Calimero nero
1 anno fa

Datevi una mossa una volta tanto.Qualche giorno fa parlavate di incontri e tavoli presso la regione Puglia con relativo assessore per la mancata vendita di uva da tavola che inoltre viene pagata a prezzi irrisori ai produttori.Parole parole al vento ma nella sostanza nulla è cambiato anzi tutto è tornato di male in peggio.Oggi parlate dell’uva da vino e delle probabili vinificazioni di uva da tavola per distruggere il mercato del vino con immissione di quantitativi di animali di vino.Cari sindacalisti andate a lavorare perché quando non siete capaci di risolvere positivamente almeno un problema per aiutare veramente i poveri agricoltori non servite a niente Vogliamo i fatti concreti e non campagne politiche impiantate solo per dare fumo negli occhi di chi veramente lavora e suda nei campi per portare pane alle proprie famiglie

francesco amenduni
francesco amenduni
1 anno fa
Rispondi a  Calimero nero

sono d’accordo quasi su tutto, tranne sulla definizione “poveri agricoltori” che mi fa veramente … in caz za re !!!

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