Oggi si celebra la giornata internazionale contro l’omobitransfobia.
“The International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobiaora”, istituito in Europa nel 2007 a 17 anni dalla rimozione, da parte dell’Oms, dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, e dal riconoscimento che l’orientamento sessuale è parte dell’identità di persone e non una forma di patologia, è celebrato in 130 paesi del mondo.
Un momento per ricordare e ribadire la necessità di un serio impegno contro ogni forma di violenza che abbia a oggetto l’orientamento sessuale.
Un problema che, soprattutto nell’anno della pandemia, si è acuito con un incremento dall’11% al 28% delle minacce ricevute, oltre a discriminazioni sul lavoro, cyber bullismo e altri fenomeni legati alla questione.
Quest’anno, la Giornata acquisisce maggiore importanza dato che in Italia è in piena discussione il Ddl Zan che prevede una serie di misure contro l’omobitrasnfobia, come l’ampliamento del reato di propaganda e istigazione a delinquere che non contemplerebbe più esclusivamente i “motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa” ma anche quelli “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”.
Quindi, una “ricorrenza” ricca di significato che si auspica possa portare quanto prima al varo di un provvedimento atto a garantire e tutelare quell’eguaglianza prevista e sancita dalla nostra Carta costituzionale.