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Accuse alla Montaruli, la versione del vicino

La Redazione
Il professor Biagio Pellegrini parla di una «storia di violenza muraria che ha distrutto casa mia»
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Continua lo strascico polemico innescato dalle parole del candidato sindaco Antonello Paparella contro l'assessore uscente all'Urbanistica Caterina Montaruli e i suoi presunti abusi edilizi. Accuse prontamente rispedite al mittente dalla diretta interessata, che le dichiara infondate e definisce la vicenda un «accanimento nei miei confronti da parte del mio vicino di casa».

A stretto giro arriva anche la replica del vicino, il professor Biagio Pellegrini, secondo cui invece si tratta di una «storia di violenza muraria che ha distrutto casa mia, tutta scritta nelle carte e nei fatti che ogni persona di buon senso può verificare consultando Google maps visione aerea (immagine che potete vedere a corredo dell'articolo, ndr), che individua una sporgenza anomala che va dal piano interrato al terrazzo, determinando una mastodontica preclusione di veduta laterale e obliqua, con riduzione di luce e con improprio affaccio del vicino che nuoce all'abitazione del sottoscritto.

Tutto il resto è pura fantasia e alienazione che cerca di nascondere un misfatto e un danno gravissimo alla dignità e rispettabilità di leggi e persone. Anche il riferimento alla sentenza del Tar è una mistificazione, visto che il tribunale si è pronunciato sull’urgenza dell’intervento richiesto di sospensione dei lavori che, a causa dell'abilità nel ritardare il rilascio della documentazione necessaria da allegare al ricorso, ha fatto scadere i termini per il procedimento di urgenza. In sostanza è stato “respinto il provvedimento di urgenza”, ormai inattuale vista la frettolosa conclusione della costruzione, ma nulla ha precluso per la valutazione nel merito della vicenda.

E’ veramente patetica e suggestiva la versione fornita per spiegare la mia opposizione – prosegue Pellegrini -. Io avrei creato ostacoli all’ampliamento per rivalità professionali. In sostanza avrei preso a pretesto uno stupro alla mia tranquillità domestica e familiare per una battaglia su…questioni scolastiche? E quali sarebbero questi motivi professionali così gravi che mi avrebbero spinto a portare avanti processi in campo civile, penale e amministrativo?

La domanda è una sola. Quale altro privato cittadino ha (o avrebbe) avuto un tale permesso di ampliamento selvaggio che non tiene conto che ogni autorizzazione viene rilasciata “fatti salvi, riservati e rispettati i diritti di terzi”? E perché non è stato mai chiesto al “vicino” il consenso a una tale autorizzazione se tutto era in regola? Chiunque può farsi un’idea precisa della vicenda, basta guardare attentamente i luoghi e le carte, anche quelle dei periti tecnici di due tribunali, che non sono periti tecnici di parte (né dell’una né dell’altra)», conclude.

martedì 14 Giugno 2016

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