«Chi è stato eletto per difendere l'ambiente e tutelare il territorio e il mare, svende il patrimonio di tutti a pochi affaristi internazionali: la conseguenza è una folle Strategia Energetica Nazionale (SEN) che prevede entro il 2020 in Italia, il raddoppio delle estrazioni di idrocarburi, fino a 24 milioni di barili all'anno».
La denuncia, l'ennesima, è del Movimento 5 Stelle di Bisceglie: «Per affrontare questo progetto criminale – scrivono gli attivisti biscegliesi – si alza la protesta dei cittadini contro gli articoli 36, 37 e 38 del decreto Sblocca Italia che regalano il nostro mare alle multinazionali del petrolio: facendo delle trivellazioni la strategia di sviluppo energetico nazionale, colposamente omettendo l'irreversibile danno ecologico che la tecnica di prospezione mediante AirGun e le piattaforme petrolifere porteranno al nostro territorio; il Governo parla di 40.000 posti di lavoro grazie alle trivelle, ma il ramo occupazionale legato all'efficienza energetica e fonti rinnovabili è enormemente più ampio e importante: secondo stime conservative si potrebbero attivare 160.000 posti di lavoro l'anno per dieci anni».
«Nove sono le richieste di autorizzazione presentate al Ministero dell'Ambiente – insistono – che riguardano le acque pugliesi, nove possibili piattaforme petrolifere che sia nella fase esplorativa che in quella estrattiva sverseranno in mare fluidi e fanghi generati dalle trivellazioni e dagli scarti degli idrocarburi, estratti e lavorati letali per la fauna marina e
per l'intero ecosistema, a cui si somma l'inquinamento provocato dal transito in mare di natanti e navi cisterna, senza considerare i possibili disastri petroliferi che contaminerebbero in maniera irreversibile mare, coste e l'intero territorio».
«Intanto presso le coste pugliesi – prosegue il M5S – continua lo sversamento di fogna tal quale, mal depurata e inquinante, causa del sempre più grave danno al mare e a chi ci vive. Dopo due anni di proteste, proposte alternative di riutilizzo dei reflui in agricoltura, petizione popolare, interventi e richieste da parte dei Portavoce del M5S verso i responsabili del progetto di scarico di oltre 60.000 Tonnellate al giorno di fogna presso Torre Calderina, progetto il cui costo preventivato è di 13 milioni di euro e che prevede di nascondere l'emergenza reflui causata dalla pessima depurazione offertaci da AqP, in un tubo lungo 3.260 mt, al largo tra Bisceglie e Molfetta, l'iter di spreco di denaro pubblico in lavori inutili alla collettività e dannosi al territorio prosegue; il 30 luglio scorso è stato depositato presso l'Ufficio Ecologia della Regione Puglia il progetto definitivo della condotta sottomarina di scarico della fogna dei Comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi presso Torre Calderina: un progetto che come quello preliminare che l'ha preceduto, prevede lo scarico in battigia in un unico punto di tutta la portata pari a 60.000 metri cubi di fogna al giorno presso l'Area Naturale di Torre Calderina in caso di guasti o manutenzione dell'impianto di pompaggio e che già secondo le previsioni di progetto, in caso di disservizio dei depuratori, porterà sulle spiagge di Bisceglie o su quelle di Molfetta lo scarico di fogna non depurato più grande di Puglia».
«Per difendere il nostro diritto ad un ambiente salubre – concludono i 5 Stelle -, per difendere il bene comune più prezioso che abbiamo, diciamo insieme Giù Le Mani dal Nostro Mare: prosegue la catena umana organizzata dagli attivisti del MoVimento 5 Stelle in Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Martedì 25 agosto dalle 9.30 alle 15.00 il tour fa tappa a Bisceglie, in via Prussiano, presso spiaggia Pretore: qui si terrà un incontro pubblico informativo organizzato dai Cittadini a 5 Stelle in MoVimento a Bisceglie, con gli interventi dei Portavoce eletti del M5S al Consiglio Regionale e al Parlamento Italiano».