Accusato di avere presentato fatture false per giustificare i costi di un impianto di irrigazione realizzato con contributi pubblici della Comunità Europea, si è visto notificare il sequestro conservativo di sette immobili e nove conti correnti bancari.
E’ quanto accaduto ad un imprenditore agricolo, un ruvese di 39enne. La Guardia di Finanza di Trani, a seguito di indagini, ha rilevato un’indebita percezione di fondi Feoga per circa 168mila euro.
La Procura contabile regionale, dopo i dovuti riscontri, ha ritenuto come la sua condotta avesse provocato un danno erariale pari ad oltre 168mila euro (cioè all’importo indebitamente percepito) ed ha chiesto e ottenuto – a garanzia dell’Erario – il sequestro per il tramite del vice procuratore regionale della Corte dei Conti Carlo Picuno. Il sequestro è stato eseguito dai finanzieri per sette fabbricati e numerose particelle di terreno, insieme a nove rapporti finanziari.
Al ruvese è stato notificato anche un invito al pagamento delle somme contestate insieme ad interessi e rivalutazione monetaria.
Disposti su richiesta dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, Sezione Giurisdizionale per la Puglia, i sequestri sono stati eseguiti dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Bari – Gruppo tutela spesa pubblica, deputati allo svolgimento delle investigazioni per l’accertamento di danni erariali su delega dell’Autorità Giudiziaria contabile.