Cronaca

Truffa da 400mila euro ai danni di Asl Bari e Regione, chiesto il processo per cinque persone

La Redazione
Si terrà il prossimo 21 maggio l'udienza preliminare per una presunta truffa da 400mila euro ai danni della Asl di Bari e della Regione Puglia nell'ambito dell'affidamento del servizio di 118 a Ruvo di Puglia
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Si terrà il prossimo 21 maggio l'udienza preliminare per una presunta truffa da 400mila euro ai danni della Asl di Bari e della Regione Puglia nell'ambito dell'affidamento del servizio di 118 a Ruvo di Puglia.

Nelle indagini degli inquirenti è coinvolta anche l'associazione" Confraternita Misericordia" di Corato.

Sono cinque le persone indagate: il presidente della Commissione esaminatrice per l'affidamento del Servizio emergenza urgenza della Asl di Bari nonché coordinatore del 118 della stessa Asl, Marco De Giosa, i tre componenti della Commissione, Domenico Lagravinese, Pierpaolo Carella e Raffaele Magrone e il presidente e legale rappresentante della Misericordia, Sabino Olivieri.

I reati indicati dall'accusa sono concorso in abuso d'ufficio, falso materiale e ideologico, turbativa d'asta e truffa aggravata. Gli accertamenti disposti dal pm di Bari Antonino Lupo sono stati avviati sulla base della denuncia di un'associazione esclusa dalla selezione.

All'origine del fatto vi è la gara per il servizio di 118 a Ruvo di Puglia risalente al periodo compreso tra agosto 2011 e agosto 2013.

La Misericordia risultò vincitrice della gara di affidamento sebbene, secondo l'accusa, non in possesso dei requisiti necessari per concorrere all'assegnazione del servizio. L'ammontare del danno derivò dai contributi pubblici erogati in favore della Misericordia da marzo 2012 ad agosto 2013, più di 20mila euro al mese.

Nell'agosto 2011 la Commissione avrebbe assegnato il servizio alla Misericordia attestando falsamente che possedeva i requisiti previsti dal bando, «pur avendone accertata l'effettiva insussistenza», recitano i capi d'imputazione.

In particolare, l'associazione di volontariato non sarebbe in possesso delle due ambulanze richieste, una «principale» e l'altra «sostitutiva», immatricolate rispettivamente non oltre 5 e 8 anni dalla partecipazione al bando e entrambe autorizzate dalla Asl per l'attività di trasporto e soccorso di infermi e feriti.

Tra i requisiti non rispettati ci sarebbe anche il mancato possesso da parte di tutti i componenti del personale messo a disposizione del servizio 118 dell'attestato di esecutore BLS-D (rianimazione cardio-polmonare).

martedì 25 Marzo 2014

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