Politica

“Aprire alle forze del cambiamento responsabile”

La Redazione
Salvatore Bernocco: «Insultare Bersani non ha alcun senso. Dirò di più. Coprire di invettive Berlusconi non ha neppure alcun senso. Gli insulti non pagano mai e non aiutano la formazione né dei governi né la costruzione di una comunità pacifica».
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All'indomani delle elezioni politiche, un ragionato intervento di Salvatore Bernocco, fondatore insieme ad altri cittadini della lista civica Insieme. Lo pubblichiamo di seguito

Premetto che non mi arrogo la prerogativa di essere uno specialista della politica né sono incline a dare lezioni di essa a chicchessia. Rispetto tutte le posizioni in campo, specie se sono accompagnate da una forte carica ideale e di etica pubblica. Diciamo che mi ritengo un osservatore, sulla base dell’esperienza maturata in anni (che cominciano ad essere molti) di azione politica o di latente impegno politico.

Non mi ritengo superato o vecchio o imbalsamato in ragionamenti politici ai limiti dell’utopistico, perché, come sosteneva De Gasperi, la politica è fare, è costruzione. Il ragionamento serve alla formulazione di proposte serie e concrete per la costruzione del bene comune che, a livello amministrativo, implicano una riforma penetrante della burocrazia, affinché i cittadini, che pagano le tasse, possano usufruire di servizi efficienti e non debbano sudare le proverbiali sette camicie per ottenere quanto spetta loro per diritto di cittadinanza. I servizi, in altri termini, non sono un favore, ma sono un diritto in virtù di un dovere. E vanno migliorati, ampliati, e le procedure rese meno complicate, agevoli, rapide.

Con un pugno di amici ed amiche costituimmo la lista civica INSIEME. Abbiamo dato una mano al centrosinistra, riportando un risultato soddisfacente in un contesto di inflazione di liste civiche. In quanto lista locale, non abbiamo dato indicazioni di voto per le politiche dello scorso febbraio. Ci siamo limitati a suggerire di non votare per i partiti di destra e populisti. Nessun diktat, cosa che tra l’altro non abbiamo mai lanciato a nessun livello, rispettosi come siamo del libero convincimento delle persone.

Ciò che ci interessa è che questa Amministrazione realizzi il programma amministrativo, semmai rivedendo, secondo noi, il punto chiave della organizzazione della macchina amministrativa. Senza una organizzazione amministrativa efficiente ed efficace, ogni proposito di buon governo retrocede a pia intenzione, e, come è noto, di buone intenzioni è lastricato l’inferno.

In secondo luogo o contemporaneamente, è necessario che le forze politiche prendano coscienza che il fenomeno emerso nella recente consultazione le interpella in modo pressante, spingendole a rinnovarsi per non perire. Attendere che il rinnovamento parta dall’alto non ci consente di essere all’altezza delle sfide che ci attendono.

Ma che cosa significa rinnovamento? Significa molte cose, dallo snellimento burocratico all’inserimento di donne ed uomini che possano dare il proprio contributo di idee e di impegno senza sentirsi mere appendici di gruppi di potere consolidati o che vengono percepiti come tali, inscalfibili e arroccati su interessi poco pubblici. Rinnovamento vuol dire comunicazione assidua, costante, leale. Su questo punto la nostra Amministrazione appare ancora carente. È un vulnus  che va presto sanato, dando voce a tutte le forze politiche, sia a quelle presenti in Consiglio comunale sia a quelle che non lo sono. Democrazia è partecipazione consapevole. Non è uno slogan a buon mercato, è una necessità ed è un dovere. Molti pregiudizi nascono proprio dalla mancanza di conoscenza dei fatti, degli atti amministrativi, delle proposte sul tappeto.

L’exploit del M5S non sorge dal nulla. Ha basi solide e consolidate. Il malcontento parte da lontano e denota una grave lacuna di analisi politica e di lungimiranza a cui speriamo vivamente che si ponga rimedio, ripartendo dalle cose da fare per rendere migliore la vita dei cittadini. Con esso occorre dialogare, fermo restando che il dialogo interviene fra due o più soggetti e non può svilupparsi se uno di essi ritiene che gli altri siano dei morti viventi e se ci si trincera nell’autoreferenzialismo. È una banale semplificazione della realtà, oltre che lesiva della dignità delle persone. Insultare Bersani non ha alcun senso. Dirò di più. Coprire di invettive Berlusconi non ha neppure alcun senso. Gli insulti non pagano mai e non aiutano la formazione né dei governi né la costruzione di una comunità pacifica, più equa e solidale, né di una politica sana.

La politica deve misurarsi col problema di dare al Paese un governo stabile, possibilmente con maggioranze non variabili che rassicurino i mercati e le famiglie italiane. Un governo stabile postula una maggioranza politico-programmatica certa, un patto di legislatura. Che l’Italia attenda un governo è fuori di dubbio, e che la formazione di esso riguardi anche il M5S è cosa altrettanto ovvia. È, anzi, un obbligo a cui non ci si può sottrarre, come del resto acutamente sostengono molti simpatizzanti ed elettori del movimento di Grillo. Stare a guardare non è una buona idea, a mio avviso. Altrimenti il non partito che si è dato un non statuto rischia di essere anche per un non governo. Un esito francamente deludente. A meno che non si lavori per il totale sfascio delle istituzioni nell’illusione di aumentare i propri consensi dentro uno scenario di macerie. Purtroppo sulle macerie non si può costruire niente. È un quadro funesto e macabro. Bisogna sporcarsi le mani nel senso di assumersi le responsabilità che derivano dal consenso elettorale. Una verginità difesa ad oltranza è atto impuro, almeno in politica.

Sul risultato locale ha influito l’azione amministrativa? Lo credo relativamente, giacché la stangata è stata generale. Il PD in Puglia – partito che rispettiamo e che consideriamo amico – ha subito una dura lezione a causa della formazione di liste inadeguate. I catapultati dall’alto non sono bene accetti, al di là del loro valore. Le persone che non hanno rapporti con il territorio e che non hanno lavorato sul territorio, come anche quanti  fra un’elezione e l’altra lo hanno abbandonato per godersi gli agi della loro condizione, non andavano inclusi nelle liste. Tutto qui. Il PDL ha saputo fare meglio, gliene va dato atto, a prescindere dal “fascino” di Berlusconi.

La lista civica INSIEME guarda al presente ed al futuro di Ruvo di Puglia. Vanno entrambi immaginati e costruiti. Il futuro è molto più incerto, l’orizzonte è sfocato, ma sin d’ora appare indispensabile aprire alle forze del cambiamento responsabile, vecchie e nuove, nell’ambito di  alleanze serie ed il più possibile omogenee quanto a progetti e programmi.

Salvatore Bernocco

venerdì 1 Marzo 2013

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