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Iniziative contro la chiusura del Punto di Primo Intervento, le precisazioni della Fials

La Redazione
Secondo il sindacato l'articolo avrebbe suscitato "il malumore della cittadinanza e dei dipendenti"
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In data 31.08 u.s. la giornalista, sig.ra Grazia Ippedico, rendeva disponibile per la pubblicazione sul sito www.ruvolive.it e sul mensile “Il Notiziario” un articolo dal titolo:
“CHIUDE IL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO NOTTURNO. PETIZIONE PER OPPORSI ALLA DECISIONE ”. Tale articolo, all’atto della pubblicazione, riportava notizie non veritiere, tanto da indurre questa Segreteria a chiedere immediata rettifica. Le notizie riportate nel suddetto articolo hanno suscitato, di conseguenza, il malumore della cittadinanza e dei dipendenti.
Pertanto, considerando quanto sopra, è opportuno sottolineare quanto segue:

FEDERAZIONE ITALIANA AUTONOMIE LOCALI e SANITA’
Segreteria Aziendale ASL BA

1. Presso il P.P.I.T. di Ruvo di Puglia lavorano a turno un Medico e uno o due infermieri, con un organico di tre medici a tempo determinato e sette infermieri a tempo indeterminato;
2. La sede della postazione medicalizzata 118, all’interno della stessa struttura, non è accessibile dall’utenza, ma solo attraverso apposita chiamata telefonica alla Centrale Operativa 118 di Bari ;
3. La protesta per la chiusura notturna del P.P.I.T. di Ruvo di Puglia è stata intrapresa, dal dott. Nicola Roselli, a nome di questa Segreteria, la quale ritiene il provvedimento piuttosto ingiustificato viste le prestazioni effettuate da quando si è transitati al Territorio/118; la Sig.ra Margherita Dingeo, non ha intrapreso alcuna protesta per il P.P.I.T. di Ruvo in quanto non interessata;
4. Il P.P.I.T. sia in orario diurno sia in orario notturno, accoglie utenti che pervengono con codice di gravità bianco, verde, giallo o rosso; si provvede alla loro stabilizzazione e, se necessario, i codici gialli e rossi con l’ausilio delle ambulanze del 118, vengono trasferiti nei Pronto Soccorso degli Ospedali di riferimento;
5. Dal 1° aprile 2011 ci sono reclami da parte dell’utenza che si affaccia al P.P.I.T., in quanto si è impossibilitati ad utilizzare altri Servizi, ovvero la Radiodiagnostica, il Laboratorio di analisi chimico-cliniche e i poliambulatori (passati da tale data al Distretto Socio Sanitario n. 2), pur essendo presenti nella stessa struttura;
6. Concludendo, questa Segreteria non è certo preposta al controllo della dislocazione del personale che è invece afferisce esclusivamente alla Direzione Strategica della ASL BA.

Risponde la redazione

Alcune doverose precisazioni ai lettori e, in seconda battuta, al sig. Roselli e alla Fials

1) Nell’articolo si scriveva che lavora a turno l’intero organico, la cui entità è stata confermata dalla Fials. Al Punto di Primo Intervento di Ruvo lavorano 3 medici e sette infermieri. A turno, nel senso che sono impiegati in turni e dunque non tutti contemporaneamente.

2) L’affermazione sul 118 non aiuta la causa di chi si oppone alla chiusura del Punto. Il 118 è attivabile solo telefonicamente e dunque vuol dire che gli utenti del Punto di Primo Intervento hanno solitamente le facoltà fisiche per potersi recare in altri centri vicini. Per i casi più gravi, appunto, si chiama il 118 e non è possibile attivare questo servizio recandovisi di persona.

3) Sull’apposito gruppo di Facebook la signora D’Ingeo è una delle più attive nei commenti a sostegno della petizione. Anche affermare che la signora "non è interessata" non aiuta la causa di chi si oppone alla chiusura del Punto. Usando quella espressione si farebbe intendere che a esserne interessati debbano essere solo coloro che ci lavorano e non anche i cittadini-utenti.

4) Cioè quelli che arrivano con il codice giallo e rosso fanno un passaggio in più invece di andare direttamente alla postazione 118? Anche questa affermazione non aiuta la causa.

5) Giusto rilievo.

6) E ci mancherebbe.

lunedì 19 Settembre 2011

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Gate21
Gate21
12 anni fa

QUELLO CHE HA SUSCITATO MALUMORE ALLA CITTADINANZA NON E’ STATO L’ARTICOLO PUBBLICATO SU RUVOLIVE MA E’ STATO IL VEDERE PER ANNI COSA ACCADE IN QUELLA STRUTTURA. E POI, PERCHE’ NON VIENE CITATO L’ARTICOLO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DOVE SI PARLAVA DEGLI “IMBOSCATI DELL’OSPEDALE DI RUVO”? E COMMUNQUE SMETTETELA DI USARE I PAZIENTI COME TRINCEA.

memoriastorica
memoriastorica
12 anni fa

CONDIVIDO QUELLO CHE HA SCRITTO GATE21 SOPRATTUTTO QUANDO PARLA DELL’ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, DOVE L’ARTICOLISTA OLTRE A PARLARE DEGLI IMBOSCATI PARLAVA ANCHE DELLA RESPONSABILITA’ DEI SINDACATI INTERNI. QUALI?

memoriastorica
memoriastorica
12 anni fa

POI NELLO STESSO ARTICOLO L’ARTICOLISTA PARLAVA DI UNA NUOVA EPIDEMIA CHE PREOCCUPA I DI PENDENTI , QUELLA DA LATTICE, PERCHE’ PARE CHE ADESSO NON AVENDO PIU’ PAZIENTI DA SOLLEVARE NON POSSONO SOFFRIRE DI ERNIA AL DISCO PER CUI E’ VENUTO FUORI L’EPIDEMIA AL LATTICE DA GUANTI.

Ronaldo1959
Ronaldo1959
12 anni fa

anche io sono daccordo su quello scritto da Gate21,specialmente perchè credo che lo ha scritto dopo una lauta cena….,mi dici se esistono imboscati alla Ruvo servizi??alla polizia Municipale???Tra i dipententi comunali???e perfino tra i dipendenti cimiteriali.Caro Gate,chi è senza peccato scagli la prima pietra….a meno che lei non risulti un disoccupato perenne.

Ronaldo1959
Ronaldo1959
12 anni fa

mi viene da ridere pensando che tutti si scagliano ,non contro la chiusura del PPi,ma contro il personale che ci lavora.Quanta ignoranza che va in giro.Ho amici che lavorano lì e mi hanno detto che x loro non cambia proprio niente ,anche dal punto di vista economico.Quindi cara popolazione ruvese,chi ci perde sono i nostri anziani e quell’intelligentona della redazione che dice che x lei non ci sono problemi a raggiungere i nosocomi (non ho detto Manicomi)vicini.Ne riparliamo tra 30 anni.ATTACCHIAMOCI