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Ruvo in fashion week. Tra beneficenza e polemiche

Grazia Ippedico
Ruvoutlet e I love stockhouse si contendono clienti e vendite
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Aprono oggi i battenti i dicianove negozi che partecipano a Ruvoutlet presso la scuola elementare "G. Bosco". Ieri hanno dato inizio le vendite presso I love stockhouse nelle aule della scuola elementare "B. Di Terlizzi".

Due eventi commerciali nella stessa settimana. E inizia la guerra tra i due contenitori commerciali. Perchè questa divisione? Secondo i soliti bene informati ci sarebbero stati forti dissapori tra i commercianti e la leader dell’evento degli scorsi anni, Nuccia Cantatore, titolare del negozio Nascere In. Questo ha portato alla scissione. Con quest’ultima che porta in via Madonna delle Grazie sei negozi. Tra questi i rinomati Graffiti e City Moda, giocandosi la carta della solidarietà.

Dall’altra parte i più grandi commercianti ruvesi, dicianove punti vendita, che hanno aderito all’iniziativa. Di Franco Calzature -Paparella Retro – AN Gallery – Caputi Uomo – Abitex – Partocinio – Creazioni D’Arte – Holliwood – L’Ideale – Fiore Corredi – Maison de la Lingerie – Kid’s Planet – Alba – Roselli corredi – Walter’s – Gogò Bimbi – Oceano Mare – Ventinove – Cento Cose. Ma non solo. Al loro fianco scendono in campo tutti i commercianti e gli imprenditori di Ruvo. Bar, ristoranti, fruttivendoli, imprese edili, rivenditori di auto, palestre, supermercati, tabacchi, artigiani e tanti altri ancora. Tutti quelli che potevano sponsorizzare sono stati chiamati in causa. Forte la presenza della confcommercio che appoggia Ruvoutlet. Ma un velato malcontento è venuto fuori:

«L’amministrazione ha sbagliato a dare la possibilità di fare due eventi commerciali nella stessa identica settimana. Si parla tanto di aiutare il commercio ruvese e poi non ci vengono incontro», racconta Anna Scarongella, titolare di un negozio di lingerie. Nulla da obiettare. Infatti il Comune ha dato il patrocinio (gratuito) ad entrambi. «Non c’è nessuna legge che vieta una tale concorrenza», controbatte l’assessore al commercio Michele Scardigno.

Ma c’è chi non si preoccupa. «Abbiamo lavorato bene. Siamo tutti uniti, ci siamo aiutati a vicenda e ognuno ha aiutato l’altro nell’allestimento dell’esposizione. C’è un clima giocoso, di festa», dichiara Luciana Di Bisceglie, proprietaria del negozio di calzature Ventinove. «Si respira aria di festa, per davvero. Abbiamo anche attrezzato un’area per i bambini, perchè da mamme e donne sappiamo cosa significa andare a fare shopping con i figli».

«Non abbiamo nulla da temere. Siamo tanti e abbiamo fatto pubblicità a tappeto. Sono due cose diverse. I ruvesi non sono stupidi vedranno la differenza», dichiara il signor Caputi, dell’omonima Boutique.

Insomma staremo a vedere. L’augurio è quello che tutti ne possano trarre giovamento: che i nuovi si facciano pubblicità, che i veterani consolidino la propria posizione, che i commercianti ne escano contenti ma soprattutto che gli acquirenti facciano davvero degli ottimi affari… a Ruvo!

sabato 20 Agosto 2011

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matty.eb
matty.eb
12 anni fa

io sono un consumatore finale e sinceramente non concepisco queste iniziative!
Negozi con grandi marchi e grandi firme che svendono la loro merce come fosse un mercatino dell’usato,per me che sono una compratrice assidua è inconcepibile!
Se vogliono liberarsi il magazzino dalle rimanenze,perchè non effettuano una svendita nei loro e lussuosi negozi??
Io li abolirei questi outlet,il mio augurio che i commercianti capiscano che i ruvesi sono stanchi di queste ostilità tra commercianti e che questo è a loro discapito!!!

ultimo77b
ultimo77b
12 anni fa

come farete in 8 giorni a riprendere quello che dovete pagare di affitto per questa ruvoutlet? dovete vendere merce con la polvere? non si puo’ far riprendere un paese come ruvo in 8 giorni,facendo arricchire chi organizza queste cose, ma ci vuole ben altro………….. in bocca al lupooooooo!!!!

luciana77
luciana77
12 anni fa

anch’io la penso come matty…a parte che nelle edizioni passate di Stockhouse c’era veramente di tutto : pezzi da museo e “retro” davvero inguardabili..e poi perchè non “svendere” nel proprio negozio piuttosto che investire sempre in iniziative a danno dei fondi cittadini e a vantaggio dei soliti noti ? riflettiamo…

aquas3
aquas3
12 anni fa

appunto..era nello stockhouse che si svendeva roba vecchia e di decenni fa..ma vi garantisco che all’outlet c’è roba attuale e a prezzi veramente vantaggiosi!piuttosto che criticare sempre,come sappiamo fare a ruvo,apprezziamo iniziative del genere che consentono di fare shopping in una momentanea galleria,mentre i nostri figli giocano!peccato duri solo una settimana!

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