Politica

«Ecco perchè i medici non dovrebbero fare politica»

Redazione
«Si dovrebbero vergognare coloro che poi passano a riscuotere il prezzo sotto forma di voto»
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Nota del Porfessore Onofrio Caputi Jambrenghi sulle candidature amministrative. Ospitiamo qui il suo pensiero, come spunto di riflessione per molti nostri lettori

Da sempre sono contro i medici in politica alle attuali condizioni.
L’ho sempre detto anche pubblicamente: chi entra nella confidenza e nel favore di una persona, di una famiglia, di gruppi di famiglie per avvenimenti che spesso sono legati a drammi dovuti ad una malattia o, peggio, semplicemente per ottenere un proprio diritto sanitario trasformato in “favore”, dovrebbe fare un passo indietro.

Si dovrebbero vergognare coloro che poi passano a riscuotere il prezzo sotto forma di voto: l’abbiamo giurato quando ci siamo abilitati con il giuramento di Ippocrate, cari signori.
D’altronde non è neanche giusto che un medico non possa fare politica: l’elettorato attivo e passivo è scritto nella nostra Carta Costituzionale.

Quale la soluzione?
Io ritengo che la soluzione dovrebbe essere la stessa che i giudici, gli appartenenti alle forze dell’ordine sono obbligati ad osservare:

1)aspettativa dal momento della presentazione (si eviterebbe lo squallido spettacolo di ambulatori o ospedali pubblici trasformati in comitati elettorali!);

2) dopo l’esperienza politico amministrativa (positiva o negativa che sia stata) l’ex candidato torna a prestare servizio in un distretto se non addirittura in una ASL non coincidenti con il territorio della competizione elettorale. Questa semplice regola potrebbe finalmente far decantare i veri meriti amministrativi riducendo al minimo fenomeni che spesso configurano un voto di scambio (della peggior specie perché giocato sulla salute delle persone più deboli).

Per non parlare degli aspetti comici che pur nella sgradevolezza mi fanno sorridere: “la giusta terapia per Ruvo”, un mio caro collega ce la poteva risparmiare; ho avuto notizie di un “prezzario” in termini di voti delle prestazioni mediche e chirurgiche non tanto in funzione del livello della prestazione quanto piuttosto della numerosità dei nuclei famigliari coinvolti: facendo un esempio chirurgico un’ernia di un componente di una famiglia numerosa deve avere la precedenza su un tumore maligno di un single (a cui dovremmo chiedere di passare dopo le elezioni!)…… Buona fortuna a tutti.

Onofrio Caputi Iambrenghi

lunedì 2 Maggio 2011

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devil_angel
devil_angel
13 anni fa

certo ha ragione dottore, però i medici non possono chiedere i voti mentre le consorti dei medici per conto del marito possono farlo……….
come diceva totò ma mi faccia il piacere……….

XmasFlorence
XmasFlorence
13 anni fa

La avviso che siamo in Italia. Neanche il nano arcoriano potrebbe governare visto che c’è una legge sul conflitto di interesse del ’57. Se ne è mai fregato qualcosa? Il conflitto di interesse è una metastasi della emocrazia anche per questo: cattivo esempio!

Ronaldo1959
Ronaldo1959
13 anni fa

sono daccordo con Lei dottore,ma se mi permette vorrei aggiungere una mia riflessione personale in merito al popolo formato dai futuri consiglieri;sono quasi 300,potrei iscrivere anche il mio pastore tedesco ,i miei 7 pesci tropicali e i miei 2 criceti??tanto credo che nessuno se ne accorgerà,l’importante è portare voti,anche se non si sà nè leggere e scrivere.Povera Ruvo.

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