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Megafon: musica teatro e danza arricchiscono Ruvo

Redazione
Nasce l'accordo di programma MEGAFON tra il Liceo Scientifico "Orazio Tedone", l'Associazione Culturale Menhir, l'Associazione Culturale Terra Gialla e la Abbinante Produzioni
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Musica, teatro, danza e cinema ruoteranno intorno a questo preziosa e vivace realtà che è il Liceo.
Si comincia martedì 19 aprile con la presentazione del cd “Musica sacra della settimana santa” della Banda curata da Pino Minafra e diretta da Michele di Puppo.
Il cd è stato registrato da Radio France Musique nel 2010 nella Basilica si Saint-Denis a Parigi ed è stato pubblicato dalla Enja Records di Monaco di Baviera.
Interverranno Raffaele Nigro e Ugo Sbisà.

Si inizia alle 20.00, ingresso 5 euro.

E’ un vero miracolo essere riusciti a suonare alcune delle Musiche della Settimana Santa di Ruvo di Puglia a Parigi, nella splendida cornice della Basilica di Saint Denis durante il 40° anniversario del suo festival. Ed è ancor più sorprendente aver suscitato l’interesse di Radio France, che ha registrato l’intero concerto, consentendo a Matthias Winckelmann ed al suo entusiasmo di produrre questo cd. Un’operazione che documenta una straordinaria tradizione musicale che s’ispira ai riti della Settimana Santa. Tradizione nata e sviluppatasi soprattutto nel Sud Italia.

I compositori protagonisti di questo cd sono tre figure di grande valore artistico: Luigi Cirenei, che dal 1925 con il suo operato e le sue composizioni ha dato slancio ed ha nobilitato il "Suono" della Banda dei Carabinieri; i fratelli Antonio ed Alessandro Amenduni, che nelle cosiddette "Marce Funebri", per il pathos, la profonda e sincera ispirazione, toccano la punta espressiva più alta della loro produzione artistica.
Oltre ai meriti artistici dei due fratelli ruvesi vorrei ricordarne anche il loro operato didattico. In un’epoca segnata infatti da fame, povertà e miseria – siamo nel 1922, grazie a loro, centinaia di "figli del popolo" (scrivente compreso), sono entrati nel mondo della musica facendone di essa la principale attività della loro vita.

Credo sia decisamente riduttivo chiamare queste composizioni "Marce Funebri", in quanto spesso ci troviamo di fronte a qualcosa di molto più complesso e profondo; certamente sono dei veri e propri "gioielli musicali", da salvare e tramandare alle future generazioni come memoria storica di alti valori, non solo musicali ma anche spirituali. In un’epoca cosi travagliata e confusa, scavare nella storia delle più autentiche e sentite tradizioni per trovarne l’anima e la bellezza, significa rinforzare le proprie radici e quindi le nostre identità.

domenica 17 Aprile 2011

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