Politica

Comunicazione e partecipazione per una città migliore.

Grazia Ippedico
L'informazione e la partecipazione attiva dei cittadini sono il fulcro di tutto il seminario tenutosi il 22 maggio.
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E’ piena di gente la Sala consigliare di Palazzo Avitaja, il 22 maggio scorso, per il seminario sulla comunicazione pubblica al servizio dei cittadini.
L’informazione e la partecipazione attiva dei cittadini sono il fulcro di tutto il seminario.
Il diritto ad essere informati e la tutela della partecipazione del cittadino.
Si parte dalla Costituzione con l’esperto ( di parole, come ha definito se stesso), Raffaele Rodio, Professore Ordinario di Diritto Pubblico Comparato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari – Presidente Master in E-government e Management della P.A
Una Costituzione, la nostra, che tutela la partecipazione dei cittadini in vari e numerosi articoli. Cittadini che possono partecipare solo se informati.

La consapevolezza è la scelta fatta dalla Costituente anni fa. Affinché i cittadini facciano scelte consapevoli vige la necessità di informarsi.
E più si ha la possibilità di ricevere informazioni, più si vive in un sistema democratico. Inutile dire che in questo sistema assume un’importanza essenziale Internet. Luogo in cui si possono assumere informazioni di ogni tipo, da ogni dove.
Nella sua frammentarietà si può assumere una pluralità di informazioni tale da riuscire a farsi un’idea personale delle situazioni, e decidere di conseguenza in maniera democratica.

Ma il diritto all’informazione è anche un obbligo a dare notizie. C’è uno scambio ed un interesse bilaterale. C’è chi vuole avere informazioni e c’è chi ce l’ha. Scambio che può cadere in un conflitto d’interesse. Il dovere di fornire informazioni che si scontra con il diritto di mantenere le informazioni private.
Come ci si comporta in tal caso? Bisogna seguire una gerarchia. Come c’è una gerarchia nei diritti, c’è una gerarchia nelle fonti e la collocazione delle norme deve essere in conformità con la Costituzione.

Tra il diritto all’informazione e la cittadinanza attiva il passo è breve. Ed è un bel passo in avanti. Un salto di qualità che si compie attraverso l’assessorato alla cittadinanza attiva. Dall’informazione unilaterale si passa alla comunicazione che è Bilaterale. Un cambiamento radicale dove i singoli e la loro creatività possono dire la loro sulla politica.

Maria Sasso, Dirigente dell’Assessorato Regione Puglia alla Trasparenza e Cittadinanza attiva, fa notare come il nostro sistema democratico, lasci molti cittadini in panchina.
Il sistema governativo si regge sulle deleghe. Tra una votazione e un’altra c’è l’attesa. I partiti non riescono a rappresentare tutti e la stragrande maggioranza della popolazione non viene compresa in essi. Un popolo quindi è rappresentato da singole persone. Un nucleo ristretto. Quasi un’oligarchia.
Ecco il perché della cittadinanza attiva. Il coinvolgimento dei cittadini è una strada obbligata determinata dall’urgenza del nostro tempo.
Avviene così un rinnovo dal punto di vista del metodo e dei contenuti. I cittadini sono i veri esperti dei problemi di ogni giorno e in quanto esperti vengono chiamati a dire la loro, a discutere delle problematiche e soprattutto a trovare delle soluzioni. La partecipazione politica dei cittadini ovviamente non è decisionale ma così facendo le politiche diventano più sostenibili., nella volontà politica di coinvolgere i cittadini attraverso associazioni, forum, società ecc. La partecipazione attiva diventa uno stile di governo che consente di sbagliare di meno.

Esempio calzante è quello che la Sasso utilizza sulla sanità pubblica. Quando si è posti il problema della sanità pubblica sono arrivati 800 contributi e si sono individuate due grosse categorie: quella dei politici e medici che hanno individuato problemi nei posti letto, nel numero di ospedali e nelle macchine e quello degli utenti che criticano una mancanza di competenza di giudizio sul lavoro svolto dai medici, una carenza nelle relazioni umane, una disorganizzazione di fondo che caratterizza tutto il sistema sanitario.
L’attenzione della Regione si è focalizzato, a questo punto, su entrambe le fazioni, cercando di risolvere tali problematiche.

Dal generale non si può che passare al particolare: come funziona la comunicazione interna, nel nostro comune? Il segretario generale Maria Teresa Carbonara, ammette che all’interno dell’amministrazione comunale il processo è complesso. Si tende a creare una struttura di rete, per una azione dell’amministrazione efficace ed efficiente. Il proposito del Segretario generale è quello di ascoltare, e in seguito, di rendere fruibile a tutti quello che accade nell’amministrazione.
Bisogna adottare una strategia del buon senso dove si possa creare un rapporto equo e non di sudditanza. Le differenze tra politica e amministrazione bisogna superarle con il dialogo, dove la comunicazione pulita diventa una necessità.

Quello che i cittadini lamentano è che il personale del Comune elargisca un servizio come se fosse un favore. Bisogna capire come comunicare perché il problema maggiore è proprio la mancanza di comunicazione.
Inoltre mancano rapporti con le scuole, le forze dell’ordine e il tribunale. Ognuno di questi temi devono essere affrontati da punti di vista diversi e se non c’è collaborazione si cade nella dispersione.
E’ per questo che il personale amministrativo diventa il primo attore e soggetto del cambiamento. Ora ci si chiede quanto ci vorrà… Raffaelele Rodio suggerisce di tralasciando gli atti e i procedimenti e di guardare di più al risultato…

L’idea della cittadinanza attiva a Ruvo non termina qui, con questa conferenza. Il nostro sito è testimone che i presupposti per una cittadinanza attiva ci sono. Bisogna solo capire quando e dove ogni cittadino potrà contribuire al bene del proprio paese attraverso critiche costruttive, idee e proposte o se questa, (a differenza del resto della Regione dove la partecipazione attiva è una realtà) nel nostro paese non sia solo una bolla di sapone che presto si dissolverà nell’aria.

lunedì 26 Maggio 2008

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GULAG
GULAG
15 anni fa

CREDO DI ESSERE ABBASTANZA STUFO DI ASCOLTARE LEZIONI DI FILOSOFIA POLITICA: BELLE PAROLE E POCHI FATTI, A VOLTE SONO PROPRIO I POLITICI ABILI A DISINFORMARE LA GENTE. ASSESSORE ALLA TRASPARENZA RIVOLGO UNA MISERA PROPOSTA A COSTO ZERO : LA SMETTA DI USARE PAROLONI E SI CONCEDA A METTERE IN RETE TUTTI GLI ATTI AMMINISTRATIVI, E SOLO ALLORA POTRA’ VANTARSI DEL TITOLO DI ASSESSORE ALLA TRASPARENZA. PER IL MOMENTO NOTO SOLO IL VUOTO……….

ewawe
ewawe
15 anni fa

…E SPESSO A VOLTE E’ PRROPIO LA POPOLAZIONE PECORONA RUVESE A DISINTERESSARSI SAPENDO CHE HA IL FAVORE TRAMITE UN AMICO POLITICO,SENZA INFORMARSI CHE IL FAVORE ALTRO NON ERA CHE UN DIRITTO… ACCONTENTANDOSI DEL PANEM CIRCENSES E ECLLESIAE

BLASIUS
BLASIUS
15 anni fa

si continua con i paroloni che per la gente comune vogliono dire il nulla, quindi caro assessore ewawe o chi per lei la frase “PANEM CIRCENSES E ECLLESIAE” non vuol dire un bel nulla per il cittadino comune! I cittadini hanno diritto ad avere i loro diritti (nella stessa misura in cui esercitano i loro doveri), accedendovi attraverso le vie brevi senza che per essi debba esservi un corso ad hoc. Pertanto un articolo di così lunghe dimensioni ed imparagonabile comprensione è vessatorio.

ruggine
ruggine
15 anni fa

ecco quello che i ruvesi riescono a dire: paroloni e chiacchiere. dove sono le proposte e le idee? che tristezza.
ognuno con il suo mal celato egocentrismo… e tutto il resto è noia.

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