Cultura

Nobody: vittime di tratta protaganiste di uno spettacolo

redazione
l'associazione culturale Huersera preenta Nobody.
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Dopo un piccolo assaggio, avuto l’anno scorso presso il liceo scientifico "Tedone", in occasione del delicato tema delle donne vittime di tratta, ritorna Valeria Simone con il suo No-body.

L’idea per lo spettacolo No-body nasce da un’esperienza di lavoro (anche teatrale) in una comunità di accoglienza per donne vittime di tratta e si propone di mettere in scena le storie raccolte dalla convivenza con ragazze (spesso minorenni) che fuggono dalla strada e dai loro sfruttatori in cerca della propria libertà e identità.
Le donne vittime di tratta, in questo momento, sono soprattutto ragazze provenienti dai paesi dell’Est Europa e nigeriane che, nella speranza di attuare il loro progetto migratorio, vengono adescate con false promesse dalla criminalità internazionale che le mette in stato di schiavitù costringendole alla prostituzione su strada o in luoghi nascosti quali appartamenti o night clubs.
No-body ricrea, attraverso la danza e la parola teatrale, pezzi di storie ed emozioni delle donne vittime di tratta, grazie a racconti che hanno preso forma lentamente – sono emersi dai loro sogni notturni, dai silenzi, dalle preghiere e dalle loro danze. Sono stati detti in una lingua appena conosciuta tra le lacrime e le risate. Abbiamo privilegiato le storie delle donne provenienti dai paesi dell’est-Europa (Romania, Moldavia, Albania, Ex-Jugoslavia) dove gli stravolgimenti degli anni novanta hanno causato una profonda crisi economica, sociale, culturale e politica che ha spinto molte ragazze a fuggire da situazioni di estremo degrado. Seppure partendo da situazioni di maggiore disagio rispetto al nostro, sentiamo che la loro cultura è vicina alla nostra e che spesso condividiamo progetti e modelli, seppure negativi.
Parte dell’immaginario visuale è stato ispirato, inoltre, dall’opera di Berline De Bruyckere, artista fiamminga che crea sculture di corpi di donne che ne esprimono la vulnerabilità. La sua opera parla dello donne contemporanee e dei loro corpi esposti e bisognosi di protezione. Troviamo fondamentale far “dialogare” l’arte delle donne con le questioni fondamentali del nostro tempo. La sua opera parla di esseri umani che hanno perso le proprie case e cercano un rifugio portandosi dietro pochi ricordi, qualche caro oggetto e un enorme desiderio di riuscire a sopravvivere.

Le musiche sono state composte da Tommaso Scarimbolo ed eseguite con la collaborazione dei ragazzi del laboratorio di percussioni.

Le repliche dello spettacolo si terranno il 23-24-25 maggio
presso la scuola di teatro Itaca a corato, in viale ettore fieramosca 167.
bisogna prenotare al num 080 2463510
ingresso ore 21.00
biglietto 5 euro più 2 euro di iscrizione all’associazione.

martedì 20 Maggio 2008

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