Politica

Azioni positive per le donne. Si parte dalle scuole e dalla cultura

Grazia Ippedico
E' simbolico che le donne non votino le donne ed è un'anomalia considerando che la fetta più grossa del paese sia così scarsamente rappresentata.
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26 marzo ’08. Ultimo appuntamento di “donna si nasce non si diventa, donna non si nasce si diventa” titolo a chiasmo che porta ognuno verso un’interpretazione propria, e che non lascia alcuno indifferente.
C’è sorprendentemente molta gente, non mancano gli uomini e alcuni esponenti della destra. Se ne congratula l’assessore alle pari opportunità Irene Turturo, seduta tra il Sindaco Stragapede e la Consigliere regionale di Parità Supplente, Teresa Zaccaria.
Elena Gentile non è presente, poiché Domenico Monopoli, l’operaio di 43 anni deceduto nello stabilimento Fiat Sata in seguito a una caduta da un soppalco, è di Cerignola e l’assessore regionale, concittadina, è dovuta andare in Basilicata, in veste sia pubblica che privata.

Sono vari mesi che vengono affrontati temi riguardanti le pari opportunità; sono stati fronteggiati gli stereotipi di genere con i libri Ancora dalla Parte delle Bambine di Loredana Lipperini, le ragazze di Benin City di Laura Maragnani e Isoke Aikpitanyi e il Prezzo del Velo di Giuliana Sgrena.
Sono da tenere presenti, inoltre, gli incontri di aggregazione, che hanno permesso un’analisi più profonda dei bisogni delle donne Ruvesi, dove la solitudine spicca tra una serie di altri disagi e problemi.
Si parla dunque di politiche di genere tema difficile, po’ invisibile, e ostico da percepire.

L’organizzazione in piccoli gruppi eterogenei, costituendo una sorta di forum delle donne, (hanno partecipato 130 donne di varie fasce d’età e classi sociali) ha portato alla luce il bisogno di un luogo di incontro e di ritrovo per affrontare situazioni di solitudine estrema, dove molte donne accusano di avere scarse occasioni per potersi confrontare.
A questo proposito molto incide il carico della famiglia, una carenza sul territorio di strutture, la mancanza di una valida rappresentanza femminile e la mancanza di informazione di genere.
Nasce da qui, il pensiero della banca del tempo di genere, dove c’è chi mette a disposizione servizio e competenza.
L’incrocio di domande e offerta conduce ad un piano di comunicazione di genere, alla possibilità di un sostegno, fino alla ricerca di una soluzione affinché le donne possano sentirsi meno sole e l’essere donna posso essere più semplice, nell’arido territorio meridionale.

La proposta di un luogo di ritrovo di genere è passato in Giunta, giovedì 20 marzo, ed è stato individuato nella vecchia sartoria della casa di riposo, che è sita tra l’ingresso di S. Angelo e la stessa casa di riposo.
L’ amministrazione mette a disposizione per le pari opportunità questo luogo di riferimento, che diventa allegoricamente un laboratorio per le pari opportunità.
Un laboratorio di idee dove possa esserci “un comitato delle pari opportunità”.
Il passo successivo, un piano triennale delle azioni positive dove grandissima importanza ha il bilancio di genere: strategie per promuovere attività verso il sesso femminile.

Con la difficoltà di raggiungere le donne, con le difficoltà della comunicazione, i problemi di quotidianità, tra i programmi di coinvolgimento delle donne, si è pensato di privilegiare il percorso in rete con le scuole, a partire dal prossimo anno.
Corsi per navigare in internet per le donne, corsi d’inglese, politiche ed attività di genere.
L’obbiettivo principe è quello di lavorare in maniera mirata su vasta scala, con progetti a lungo termine: avere in maniera stabile il forum delle donne, magari decodificando e snellendo un linguaggio che spesso risulta tecnico e poco comprensibile.

Sorge l’idea di una comunicazione semplice e un forum stabile di confronto, dove le donne possano mettersi a disposizione, uno “sportello” dove le donne possano aiutarsi in momenti di difficoltà.
Importante in questo processo di programmazione la macchina amministrativa che mette a punto gli strumenti amministrativi e giuridici.
Quando nella situazione generale non ci sono fondi, è molto difficile trovare il denaro per finanziare le pari opportunità che non sono viste certo come una priorità. Diventa necessario allora, interloquire molto con la Regione, cercare finanziamenti e seguire un percorso lungo, da fare in collaborazione con le varie realtà presenti sul territorio.

Teresa Zaccaria, consigliere di parità regionale illustra lo scenario regionale.
«Bisogna sicuramente cambiare la mentalità degli uomini ma soprattutto degli amministratori, tramite le azioni positive. L’ amministrazione ruvese certamente sensibile vede comunque una sola donna in Giunta. Gli uomini sono difficilmente convincibili a lasciare le poltrone. Lo scenario europeo rispetto a quello italiano e in particolare rispetto al meridione, è molto avanti.
L’unione europea promuove tantissimo le pari opportunità: le leggi sono fatte bene ma non vengono applicate
».

Il raggio d’azione è molto ampio. Bisogno sfruttare luoghi d’incontro e di comunicazione quali la scuola, dove sia con i p.o.n che con i p.o.r. si possono promuovere le pari opportunità
Sono stati stanziati dei finanziamenti per le scuole affinché vengano cambiate le icone della donna-madre, casalinga, moglie e del padre unico lavoratore, che imperversano sui libri di testo delle scuole primarie, in primo luogo in cui la nostra società fornisce un patrimonio culturale agli adulti di domani.

La vita familiare assume un diverso aspetto culturale. L’Europa è all’avanguardia e ha emesso delle direttive e dei piani di azioni positive, affinché ci sia una figura della donna diversa da quella data finora.
A questo si sta lavorando in collaborazione con il C.S.A. (ex provveditorato agli studi.), che ha iniziato a combattere gli stereotipi di genere, fin dal primo Governo Prodi, dove con Anna Finocchiaro c’è stato il Ministro alle Pari Opportunità.

Le donne devono poter fare figli e riuscire a lavorare, e ad inseguire i propri sogni. Devono riuscire a sentirsi realizzate in quanto donne e madri e in quanto lavoratrici, atte a ricoprire importanti cariche.
In un paese che ha un incremento della natalità grazie agli extracomunitari è importante avere una importante rappresentanza femminile.
C’è bisogno della copertura finanziaria, di informazione, e magari un corso formazione per gli uomini.
E’ simbolico che le donne non votino le donne ed è un’anomalia considerando che la fetta più grossa del paese sia così scarsamente rappresentata

Quindi l’urgenza delle opere positive. Sono stati stanziati 17 milioni di euro per nuovi asili nido, in modo che le donne sia messe in condizione di andare a lavorare e partecipare alla vita politica.
Le azioni positive prevedono un incremento di strutture per bambini anziani e disabili che altrimenti graverebbero sul genere femminile
Certamente senza le associazioni, senza un percorso partito dal territorio, l’ottimo approccio dell’intera giunta, poco si sarebbe fatto.
In primis rimane necessaria e fondamentale il fare rete, la collaborazione e la partecipazione, affinché ogni azione possa essere incisiva e duratura sul nostro territorio.

lunedì 31 Marzo 2008

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