La newsletter della Lega del Filo d’Oro, non solo ci tiene aggiornati sull’attività di una benemerita associazione, ma ci apre il mondo di chi presta tempo e energiesenza altro fine che non sia l’aiuto a persone in difficoltà. Con grande piacere abbiamo appreso di una famiglia di Ruvo interamente impegnata nel volontariato a favore della Lega. Leggete qua sotto.
Per la signora Angela di Ruvo di Puglia fino a qualche anno fa la Lega del Filo d’Oro “era soltanto un nome”. «Già allora, però, sfogliando i depliant, mi incuriosiva pensare alla vita delle persone sordocieche e, con una punta innocente di orgoglio pugliese, mi faceva piacere che Arbore ne fosse il testimonial». Erano già i segni del contagio? Già, il contagio… perché, a ben vedere, tutto quel che è successo dopo è causa di una specie di ‘epidemia’ che ha colpito gran parte della famiglia di Angela: figli, generi, nipoti in poco tempo sono diventati tutti volontari della Lega del Filo d’Oro!
Anche lei talvolta viene coinvolta nelle attività dell’Associazione: «Per lo più volontariato indiretto: cerco di dare una mano quando si organizza qualche festa oppure se allestiamo banchetti informativi». Non sempre è facile, infatti, ‘convivere’ con ritmi ed esigenze di un drappello così entusiasta di volontari! «Quando ci si ritrova a tavola non si parla d’altro! I figli hanno mille impegni e quasi non li vedo più…c’è sempre qualche zaino da preparare e, al ritorno da gite e soggiorni, l’appartamento dove viviamo si riempie di materiali e fotografie delle attività dell’Associazione».
Eppure, quando la signora Angela ci mostra i ricordi appesi in camera del figlio Nicola i suoi occhi passano dal sorriso alle emozioni: «A volte forse mi lamento un po’… mi vengono frasi tipo ‘questa casa non è un albergo’ e cose di questo genere… poi, però, penso alla gioia che questa esperienza sta portando nella mia famiglia e mi sento proprio fortunata. Come mamma, suocera e zia».